Autore: Andrea Vitali Titolo: La profezia del povero Erasmo Genere: Giallo Editore: Rizzoli Collana: Novelle nere Data di uscita: 2025 Pagine:288 Ambientazione: Lago di Como (Bellano) | |
| Dal sito Wikipedia: "In campo letterario esordisce nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore (Premio Montblanc per il romanzo giovane) ispirato da vicende narrategli proprio da suo padre. Nel 1996 vince il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il vero successo giunge nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane Cavour e Premio Bruno Gioffrè 2004), romanzo che copre cinquant'anni di vita paesana fino agli anni settanta. L'immaginario narrativo di Vitali si colloca sulle sponde del lago e racconta una provincia fatta di personaggi comuni e nel contempo esemplari, traendo ispirazione da Mario Soldati, Piero Chiara e soprattutto Giovanni Arpino. Nel 2004 gli è stato assegnato il Premio Dessì, sezione narrativa, per il romanzo La signorina Tecla Manzi. Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà, che è stato finalista anche al Premio Stresa. Nel 2008 ha vinto il Premio Boccaccio per tutta la sua produzione narrativa e in particolare per La modista, con cui ha ottenuto anche il Premio Hemingway. Il suo romanzo Almeno il cappello ha vinto il Premio letterario La Tore Isola d'Elba, il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante ed è stato tra i finalisti sia allo Strega sia al Campiello 2009. Nel 2021, in occasione dell'uscita di La gita in barchetta, ha ricevuto il Premio letterario Dante Graziosi Terra degli aironi alla carriera. I suoi libri sono stati tradotti in Francia, Germania, Polonia, Serbia, Grecia, Romania, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Ungheria, Giappone e Turchia. Dal 2020 collabora con Il Fatto Quotidiano. Dal 2023 è presidente dell'ente organizzatore del Premio Chiara.
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Andrea Vitali più scrive, più gli riesce bene il romanzo. Di solito chi ha nella sua bibliografia tanti bestseller, tende poi a rifare sé stesso, inconsciamente, a copiarsi perché è sempre più difficile vendere libri. Se gli scrittori e le scrittrici avessero il successo di Vitali, il mercato editoriale italiano sarebbe più che florido. Ma i temi che tocca lo scrittore sembrano troppo volgari e schietti a chi pensa che sta pubblicando il romanzo dell’anno e nessuno osa toccare certi nomi. Letteratura di nicchia, si scrive. Nel frattempo, noi ci beviamo questo capolavoro di ilarità e anche di tristezza che ha come titolo La profezia del povero Erasmo. (Vincenzo Mazzaccaro, www.sololibri.net)
Andrea Vitali è un grande cantore della provincia italiana, sulla scia di Chiara, Guareschi, Soldati, Parise e soprattutto Arpino. La sua peculiarità, oltre a una lingua che fa l’occhiolino al Manzoni in versione anni Duemila, è l’acuta ironia con cui accompagna i suoi personaggi nelle varie peripezie che si trovano ad affrontare. Il diverso modo di fronteggiare i guai dell’esistenza mostra una molteplicità di caratteri che vanno a comporre, romanzo dopo romanzo, una sublime rappresentazione della commedia umana. (Donatella Brusati, milanonera.com)
Simile alla più classica commedia dell’equivoco italiana, Andrea Vitali scrive una trama tragicomica dove ansia e sorrisi danno corpo a diverse anime.
Ironia e serietà si alternano, danno forma e spessore alla vacuità di valori, alla pochezza dell’animo umano, alla miseria di maschere che, nella speranza di mostrarsi superiori e furbe, nella realtà, erigono sulle fondamenta fragili della loro ignoranza un destino segnato e ostile.
“La profezia del povero Erasmo” è una storia dal sapore gusto amaro, narrato da un autore dalle capacità affermate da tempo. (Gabriele Loddo, thrillernord.it)
Trama (senza spoilerare)
Dal sito della casa editrice Rizzoli
"Anni Trenta. Un corpo senza identità ritrovato sulla riva di un lago non è mai un buon segno, ma quello che Ariella Achermann ritrova in una nebbiosa mattina di novembre porta con sé più di un mistero. Tre anni prima, a Bellano, dopo il funerale dell’onesto fruttivendolo Erasmo Siromalli, l’annoiato e gaudente figlio Cletto non ha alcuna intenzione di prendere in mano il negozio del padre: non si sente fatto per la monotona esistenza di un bottegaio, in quel paesino di poche case affacciato sul lago. Sembra destino quando, durante un viaggio a Lecco per stringere un accordo con un losco rivenditore, incontra per caso Gioietta Vendoli, operaia col sogno di Cinecittà che farebbe di tutto per sfuggire alla madre Castica. Cletto, quasi per gioco, si finge un prospero grossista, mentre anche lei millanta una posizione sociale più elevata. È solo l’inizio di una serie di bugie, fraintendimenti e imbrogli che porteranno i due giovani, in un’escalation comica e terribile, a una fuga rocambolesca con conseguenze funeste per i malcapitati che incroceranno il loro cammino… In una strepitosa tragicommedia dal ritmo serrato, Andrea Vitali dà vita a una coppia di sfaccendati Bonnie e Clyde di provincia, irresistibili nella loro scelleratezza. Li racconta con l’arguzia e il gusto per l’assurdo che lo hanno reso uno degli autori più amati in Italia: trascinandoci insieme verso il baratro, con il sorriso."
Giudizio personale
Ho visto molti giudizi negativi su questo libro di Vitali, soprattutto da parte di coloro che hanno letto i suoi libri precedenti. E' il primo libro di Vitali che affronto, perciò non posso confrontarlo con gli altri. Limitandomi quindi a ciò che ho letto, non mi è spiaciuta la commistione tra la tristezza complessiva della vicenda narrata e il modo ironico e scanzonato con cui è raccontata. Trama un po' debole, Vitali non è il Manzoni ma siamo nuovamente di fronte al lago di Como con due sposi che ne combinano di ogni.
Stile | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Trama | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì, se non pretendete il capolavoro. Lettura piacevole.





