giovedì 27 gennaio 2022

Antonio Manzini - VECCHIE CONOSCENZE

 




AutoreAntonio Manzini

TitoloVecchie conoscenze

Genere: Narrativa, mystery

Editore: Sellerio

Collana: La memoria

Data di uscitagiugno 2021

Pagine416

Prezzo ediz. cartacea:  € 15,00

E book Kindle: 9,99 €

Ambientazione: Aosta e Biella

Dal sito della casa editrice Sellerio:


"Antonio Manzini, scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato i romanzi Sangue marcio e La giostra dei criceti, quest'ultimo pubblicato da Sellerio nel 2017. La serie con Rocco Schiavone è iniziata con il romanzo Pista nera (Sellerio, 2013) cui sono seguiti La costola di Adamo (2014), Non è stagione (2015), Era di maggio (2015), Cinque indagini romane per Rocco Schiavone (2016), 7-7-2007 (2016), Pulvis et umbra (2017), L'anello mancanteCinque indagini di Rocco Schiavone (2018), Fate il vostro gioco (2018), Rien ne va plus (2019) e Ah l'amore l'amore (2020). In altra collana di questa casa editrice ha pubblicato Sull’orlo del precipizio (2015) e Ogni riferimento è puramente casuale (2019). "


Recensioni

Ogni volta che mi imbatto in un romanzo di Antonio Manzini e del suo vicequestore Schiavone mi coglie sempre uguale sensazione, che ci sia ormai tra i due, l’autore e il suo personaggio, una simbiosi perfetta, come se mi trovassi a spiare due vecchi compagni che si ritrovano, e non hanno bisogno di parlare per capirsi. Un connubio che trascina anche il lettore, che sente d’avere con il protagonista un feeling unico, d’essergli amico, e di poterlo per questo comprendere a fondo, di conoscere ogni suo aspetto. (Lorenzo Marone, Tuttolibri, La Stampa)


Vecchie conoscenze è ormai il decimo romanzo dedicato a Rocco Schiavone. Bilanci?
«Il tempo è passato senza che me ne accorgessi. Non avrei mai immaginato un simile successo, è stato un regalo meraviglioso di cui sono felicissimo. Mentirei, se dicessi il contrario. Ma non bisogna mai mentire, secondo me. A meno che tu non sia davanti a un giudice, e ti convenga».
Stavolta, il caso parte dalla morte di una studiosa di Leonardo. Gioca un po' al Codice da Vinci?
«Lo sa che non ci avevo proprio pensato? Non è stato intenzionale». (Riccardo De Palo intervista Manzini, Il Messaggero)

Antonio Manzini qui e ora si è superato, ed alla grande: questo è tra i volumi dedicato a Rocco Schiavone forse il più corposo, certamente il più bello, completo, ed esaustivo.
Le vecchie conoscenze di cui al titolo vengono esaminate a tutto campo, sono loro, per una volta, i veri protagonisti e Schiavone fa da comprimario.
Lo scrittore con una prosa attenta, semplice ed elaborata ad un tempo, molto più matura e ricercata, di uno step superiore rispetto ai primi volumi della serie, ci propone un romanzo nuovo, con le fondamenta usuali, e però con una struttura diversa, migliore perché frutto dell’esperienza, più moderna ed efficiente, ci offre tutto il mondo attorno al suo protagonista non in una luce nuova, ma con chiarore più forte, più potente, ce lo mostra con un numero maggiore di lumen, volto a cogliere i minimi particolari spesso lasciati nella penombra. (qlibri.it)

Trama (senza spoilerare)

Orme di sangue lasciate da un topo sul pianerottolo di una palazzina fanno scoprire che, nel suo appartamento, è morta Sofia Martinet, colpita alla testa con un oggetto pesante. Si tratta di una settantenne con una casa piena di libri, storica dell’arte specialista in Leonardo da Vinci, una celebrità a livello internazionale nel suo campo accademico. Gli unici indizi sono una striscia pallida attorno a un dito, lasciata da un anello sempre portato e forse tolto a freddo dal cadavere e una “J” ripetuta nella sua agenda.

Rocco Schiavone deve indagare sul caso volgendo la sua attenzione in diverse direzioni: l’ex marito Pietro Cardelli, il figlio della vittima, Gianluca Cardelli che si è fatto già sei mesi per truffa, forse la caccia ad un testo prezioso che poteva possedere la professoressa oppure una scoperta che la Martinet aveva fatto a proposito degli studi di ottica di Leonardo.

Come se non bastasse tutto ciò ecco che improvvisamente si fa rivedere Sebastiano, amico fraterno di Rocco sin dall'infanzia, dopo una scomparsa dagli arresti domiciliari durata parecchio ed occupata a dare la caccia ad Enzo Baiocchi, il carnefice della sua giovane fidanzata. Vecchie conoscenze che tornano dal passato e talvolta si trasformano in spettri lasciando Rocco nella sua solitudine. Dice infatti ai colleghi che lavorano con lui “Non siamo amici, non lo siamo mai stati, e forse non lo saremo mai…. Ma la sapete la cosa strana? Mi siete rimasti solo voi. Per quanto sia dura e difficile ammetterlo, non ho altri che voi…”.

Giudizio personale

Il solito Rocco Schiavone e non lo dico in senso dispregiativo. Il suo stile d'azione professionale e personale è particolarissimo ed io lo amo in modo particolare. In questo libro vediamo il vicequestore anche nella sua fragilità, nelle sue tristezze e solitudine. Più di un romanzo giallo, dunque. Lo stile è sempre essenziale, la lettura scorrevole, la trama è ricca di colpi di scena. Ritengo "Vecchie conoscenze" uno dei libri migliori della serie.


Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
810
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Rappresentazione personaggi
8/10
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Trama
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Giudizio complessivo
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜









Consiglio di lettura: sì

sabato 15 gennaio 2022

Cristina Rava - DI PUNTO IN BIANCO

 












Autore: Cristina Rava

Titolo: Di punto in bianco

Genere: Thriller, Noir, Mystery, Giallo

Editore: Rizzoli

Collana: Nero Rizzoli

Data di uscita19/02/2019

Pagine368

Prezzo ediz. cartacea: 18,00 €

E book Kindle: 9,99 €

Ambientazione: Langhe piemontesi e Liguria


Dal sito della casa editrice Rizzoli

"Cristina Rava è autrice della serie del commissario Rebaudengo e delle inchieste del medico legale Ardelia Spinola. Per Rizzoli ha pubblicato Di punto in bianco (2019) e I segreti del professore (2020)."

Dal sito della casa editrice Garzanti:

"Cristina Rava (1958) è nata e vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo aver iniziato gli studi in medicina ha fatto tutt'altro, lavorando nel settore dell’abbigliamento e poi in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir."




Recensioni

Al di là del giallo in sè – estremamente interessante per movente e psicologia -, il plauso all'autrice va soprattutto per l’atmosfera che è riuscita a creare. Un’atmosfera che dà al romanzo una sfumatura particolare, un “profumo” di cose buone, di buoni sentimenti, di Valori da rispettare. (Mirella Facchetti, thrillernord.it)

Le signore del giallo abitano il blu: quattro scrittrici ispirate dal mare. Gabriella Genisi, Cristina Rava, Camilla Läckberg e Andrea Nagele unite dalla geografia. (Lorenzo Cresci, La Stampa)

Dall'esordio nel 2002, la Rava ha scritto ben 14 romanzi, passando per le case editrici Frilli, Garzanti e ora Rizzoli. Cristina Rava costituisce ormai una realtà solida sulla piazza del thriller italiano poiché non si limita a raccontare una storia, ma scava nel groviglio di emozioni, sensazioni e sentimenti che sfociano nel disagio mentale, affrontato sempre con rispetto da quest’autrice, che costringe il lettore a riflettere sul perché una persona arrivi a compiere un atto delittuoso, evidenziandone la componente patologica, perché il delitto in fondo è una condizione di sofferenza che non trova altro modo di esprimersi.
L’ambientazione di questo nuovo romanzo è costituita dalle irresistibili e affascinanti Langhe piemontesi, un luogo di malinconia, di pace e tranquillità; un luogo perfettamente silenzioso per ascoltare i pensieri che si agitano nella nostra mente. (Nicola Agrelli, thrillercafe.it)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Dopo essere stato in America a perfezionare le tecniche investigative, ed essere ritornato per insegnare ai superpoliziotti, Rebaudengo scopre che una prozia lo ha lasciato erede dell’intero patrimonio e così il nostro eroe, dopo essersi ritirato dai combattimenti, può giocare a condurre la vita del gentiluomo di campagna nelle sue amate Langhe.
Il medico legale Ardelia Spinola, in passato compagna di Rebaudengo, da otto mesi ha perso il suo punto di riferimento, lo “zio” Gabriel, morto per infarto ed è ora fidanzata con Arturo Granero, apicultore di Ormea.

Le loro strade però sono destinate ad incrociarsi nuovamente, in occasione della scomparsa di un ragazzo, un bravo studente forse gay, Dario Colombero, scomparso dopo un festino a base di alcol e droghe, e ritrovato cadavere a distanza di alcuni giorni da un cercatore di funghi nel parco di proprietà della famiglia di uno dei giovani che avevano incontrato Dario.

I sospetti si rivolgono in diverse direzioni, potrebbero essere implicati i giovani di buona famiglia partecipanti al festino, così come potrebbe essere coinvolto un famoso radiologo interventista, il dottor Lorenzo Scott, che possiede una casa di villeggiatura ed il cui freezer ha ospitato per un po’ di tempo il cadavere di Dario. C’è anche la possibilità dell’implicazione nel delitto di due persone che avevano accesso alla casa del dottore, il giardiniere Graziano e la domestica Rosanna. Il primo faceva l’infermiere prima che la vita gli cambiasse, di punto in bianco, per la morte della moglie e del figlio mentre Rosanna nutre una devozione profonda per il dottore e si occupa puntigliosamente della sua villa, in modo che al suo arrivo il dottore trovi tutto in ordine.

Giudizio personale

Questo romanzo di Cristina Rava mi è piaciuto meno delle letture precedenti della stessa autrice.
Sempre ottima la capacità di descrivere ambienti e paesaggi, stavolta le Langhe piemontesi, raccontate in modo efficace ed evocativo. La scrittura semplice e scorrevole agevola la lettura del libro, ma coloro che non hanno letto tutti i libri della serie potranno incontrare difficoltà a cogliere diversi riferimenti a fatti raccontati nelle opere precedenti. La trama è complicata quanto basta ma la narrazione è lenta e un po' dispersiva, senza grande tensione o colpi di scena. Già dall'inizio si viene a sapere l'autore del delitto e le motivazioni, quindi poi si procede un po' a fatica verso la fine.
 
Stile
6/10
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Piacevolezza lettura
6/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
6/10
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Giudizio complessivo
6/10
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Consiglio di lettura: sì, se vi piacciono i gialli psicologici e se volete continuare la lettura della serie, no negli altri casi.

sabato 8 gennaio 2022

Nastassja Martin - CREDERE ALLO SPIRITO SELVAGGIO

 









AutoreNastassja Martin

TitoloCredere allo spirito selvaggio

Titolo originale: Croire aux fauves

Genere: Narrativa

Editore: Bompiani

Collana: Overlook

Data di uscitaPrima pubblicazione: 2019, da Bompiani 2021

Pagine128

Prezzo ediz. cartacea: rilegato € 15,00

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneKamchatka (Russia) e Francia

Dal sito della casa editrice Bompiani:

"Nastassja Martin, nata nel 1986, è antropologa diplomata presso l’École des Hauts Études e specializzata sulle popolazioni artiche. È autrice di un saggio intitolato Le anime selvagge: la resistenza di un popolo in Alaska di fronte all’Occidente e, insieme a Mike Magidson, del documentario Tvaïan. Credere allo spirito selvaggio è il suo primo racconto narrativo, in corso di traduzione in molte lingue."







Recensioni

Credere allo spirito selvaggio, il romanzo pluripremiato dalla critica in Francia e ora pubblicato in Italia da Bompiani con la magistrale traduzione di Marina Karam, è ... il diario di una metamorfosi fisica e spirituale che, per precisione e insieme per sacralità, sembra tratta dai versi di Ovidio - e il libro è dedicato «a tutti gli esseri della metamorfosi, qui e altrove»... Una storia che tocca, che ferisce, che sgomenta - e che infine libera. (Andrea Marcolongo, Tuttolibri, La Stampa)

Un racconto intenso, poetico, a metà tra letteratura e antropologia, di un incontro terribile e decisivo, di una ricostruzione di un corpo e di uno spirito, il racconto di una metamorfosi, in cui l’autrice esplora le terre di confine, dove umano e non umano si incrociano. (Di Luana De Micco, il Fatto Quotidiano)

Tutto è singolare, in questo breve libro che racconta un'esperienza così intensa, così lontana dalla nostra realtà, da far riflettere profondamente su ciò che siamo, ciò che diventiamo e ciò che tanto gelosamente chiamiamo «identità». E su quanto, ancora, possiamo scoprire su ciò che di selvaggio e inesplorato vive dentro di noi. (Eleonora Barbieri, il Giornale)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Nel 2015, durante una missione antropologica tra i vulcani gelati della Kamčatka, penisola russa protesa nel mare di Bering, Nastassja Martin viene attaccata da un orso che distrugge metà del suo volto. Viva per miracolo, affronta mesi di calvario, prima in balia della brutalità di un piccolo ospedale russo, poi sul fronte opposto, nella asettica freddezza delle strutture sanitarie francesi “all'avanguardia”. È grazie alla sua apertura mentale e alla sua consapevolezza della complessità degli esseri viventi che riesce a non impazzire, e anzi a ripensare la catena di eventi che l’ha portata di fronte alla belva: “Perché ci siamo scelti? Che cosa ho davvero in comune con la creatura selvaggia, e da quando?”

Giudizio personale

Breve libro di difficile classificazione, un po' romanzo, un po' saggio. Comincio col dire che io non amo particolarmente questo tipo di commistioni e ciò incide sulle mie valutazioni. Il libro parte dall'esperienza personale dell'autrice per poi allargarsi a cerchi concentrici, riflettendo sui confini della nostra identità, sull'alterità, sul nostro pianeta che vede progressivamente ridursi miti e spazi di vita selvaggia. A me non è particolarmente piaciuto, perché esile come romanzo autobiografico e poco strutturato come saggio antropologico.

Stile
6/10
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Piacevolezza lettura
5/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
5/10
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Giudizio complessivo
5/10
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Consiglio di lettura: no, se pensate di leggere un romanzo di avventura.

mercoledì 5 gennaio 2022

Cristina Rava - SE SON ROSE MORIRANNO

 









Autore: Cristina Rava

Titolo: Se son rose moriranno - Intrigo spinoso per  Rebaudengo

Genere: romanzo giallo, mystery

Editore: Fratelli Frilli Editori

Collana: I Tascabili

Data di uscita2010

Pagine266

Prezzo ediz. cartacea: 10,97 €

E book Kindle: 6,99 €

Ambientazione: Liguria (Albenga, Alassio)


Dal sito della casa editrice Garzanti:

"Cristina Rava (1958) è nata e vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo aver iniziato gli studi in medicina ha fatto tutt'altro, lavorando nel settore dell’abbigliamento e poi in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir."

Dal libro "Se son rose moriranno":
"L'Autore Cristina Rava è mezza ligure come la dottoressa e mezza cuneese come il commissario. Dopo due raccolte di racconti fantastici, ha cominciato a scrivere per Fratelli Frilli Editori. L'esordio è stato un'intervista con un'anziana maestra intorno ai fatti della guerra e non solo, intitolato I giovedì di Agnese. Donne in guerra (2006). Con il passaggio al poliziesco è nato il personaggio di Bartolomeo Rebaudengo. Commissario Rebaudengo: un'indagine al nero di seppia (II ed. 2007); Cappon magro per il commissario  (III ed. 2008), Come i tulipani gialli (II ed. 2009) e Se son rose moriranno (2010), tutti pubblicati da Fratelli Frilli Editori, sono i titoli che l'hanno fatta conoscere."


Recensioni

No, non ci siamo. A tratti deludente, questo romanzo di Cristina Rava. Sebbene mi sia piaciuta l’alternanza tra le voci narranti, che permette di conoscere i punti di vista di Ardelia e di Bartolomeo, tuttavia il romanzo mi ha lasciato con l’amaro in bocca. (lacuocaignorante.altervista.org)

Sono più che gialli questi romanzi perché raccontano vite vissute. Qui la trama include di tutto dalla morte violenta di Baciccia l’amatissimo gatto di Ardelia agli assassini di persone anziane. Attraversando personaggi sfaccettati, vicende quotidiane e indagini Cristina è soprattutto simpatica, ironica ha trovato una lingua parlata che si mescola a quello che lei sa e che vuole farci sapere, quindi alla lingua letteraria. Scelte sue ma rispettabili come le grandi conoscenze in materia medica. Non a caso la scrittrice ha studiato per qualche anno per diventare medica. Questi romanzi li consiglio anche perché a me sembrano un poco snobbati essendo stati pubblicati da una casa editrice di noir ‘liguri’. Secondo me è molto sottovalutata quanto altre scrittrici più note sono sopravvalutate. (donneconoscenzastorica.it)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Baciccia, il gatto di Ardelia Spinola, è stato trovato morto in un carruggio di Albenga. Ardelia, addolorata perché Baciccia non ci sarà mai più, con il suo carattere, i suoi vezzi e la sua vicinanza muta, sospetta e presto avrà conferma che il suo gatto è stato avvelenato. Inizierà allora una sua personale indagine per scoprire l’identità dell’avvelenatore e per soddisfare la sua sete di vendetta.

Il commissario Rebaudengo, invece, è alle prese con un’indagine complessa che prende avvio dal ritrovamento in un oliveto di un pacco di cellophane, compresso, fatto di pacchi più piccoli contenenti cocaina pura. Come se non bastasse, inizia anche una serie di ritrovamenti di cadaveri di persone anziane, accompagnati sempre dalla presenza di rose.
Il contributo di Ardelia, nonostante l’impegno profuso nella sua indagine per ritrovare e punire il colpevole della morte di Baciccia, sarà determinante per aiutare Rebaudengo a districare l’intricata matassa degli eventi.

Giudizio personale

Anche in questo libro assistiamo alla progressiva ascesa a protagonista principale della dottoressa Spinola a spese del commissario Rebaudengo, a presagire quali saranno le intenzioni future dell'autrice.
Lati positivi: 
la lettura del romanzo è piacevole e avvincente, come sempre;
buona la caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi;
efficace l'idea di alternare i capitoli dal punto di vista della dottoressa e del commissario.
Lati negativi:
la struttura della trama è, secondo me, confusa;
l'inserimento all'inizio del libro del ritrovamento della droga, ripreso alla fine del romanzo e lasciato in sospeso può essere una buona idea editoriale ma non contribuisce certo a migliorarne la lettura.
 
Stile
6/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜
Piacevolezza lettura
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Rappresentazione personaggi
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Trama
6/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
6/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜








Consiglio di lettura: sì, se vi piacciono i gialli psicologici e se volete continuare la lettura della serie, no negli altri casi.