sabato 30 ottobre 2021

Maurizio De Giovanni - FIORI PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE

 










Autore: Maurizio de Giovanni

Titolo: Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone

Genere: Narrativa, Mystery

Editore: Einaudi

CollanaStile Libero Big (2021)

Data di uscita2020

Pagine296

Prezzo ediz. cartacea: 13,50 €

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneNapoli


Dal sito della casa editrice Einaudi:

"Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d'inverno, Il purgatorio dell'angelo e Il pianto dell'alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir, Vuoto, Nozze, Fiori e Angeli, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all'antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017), Sara al tramonto (2018), Le parole di Sara (2019) e Una lettera per Sara (2020); per Sellerio, Dodici rose a Settembre (2019); per Solferino, Il concerto dei destini fragili (2020). Con Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020). Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato della serie di Mina Settembre Troppo freddo per Settembre (2020) e Una Sirena a Settembre (2021). I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali."




Recensioni

E ancora una volta i Bastardi, nei meandri della vita irreprensibile e modesta della vittima, hanno dovuto specchiare dolorosamente le loro stesse esistenze, provando a scoprire, attraverso le irragionevoli motivazioni di una morte, le ragioni della propria sopravvivenza. E le relazioni, i rapporti, gli amori e le distanze che come una zavorra devono portare. Mai come questa volta devo ringraziare i Bastardi di popolare, nel loro caotico modo, la mia fantasia deviata: perché nelle loro disperazioni, in Fiori raccontano tutte le speranze che ho. Con tutto il cuore, mi auguro che facciano lo stesso per chi vorrà leggerne questa avventura. (Maurizio de Giovanni, Corriere del Mezzogiorno)

Maurizio de Giovanni non è nuovo a mescolare le icone della bellezza, della poesia e della delicatezza al male, alla violenza e all'inafferrabile lato oscuro dell’uomo; nel precedente romanzo dei Bastardi, Nozze, una sposa vestita di bianco veniva ritrovata galleggiante sulla superficie del mare, qui invece ci sono i fiori ad accompagnare la vicenda, fiori di cui l’autore svela segreti, proprietà, e storia. Fiori che, come le parole, rappresentano i sentimenti, che lasciano sorrisi, gettano ponti e abbattono muri, e che ritornano prepotentemente nel finale poetico. Finale che chiude il cerchio del giallo con fare sospinto, come deve essere, e che però si permette il lusso non da poco di riempire le incalzanti pagine dell’odore del ranuncolo che comunica tenerezza, dei papaveri che indicano la resistenza, e del profumo della rosa, che da sempre porta amore. E non a caso ho chiuso con questa parola.
È un noir, certo, eppure quando giri l’ultima pagina, ti sembra quasi che non ci sia un inverno da attraversare, ti sembra che il mondo sia quello di prima, e che la primavera in fondo sia a un passo. (Lorenzo Marone, La Stampa, Tuttolibri)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Il romanzo è il decimo tra quelli ambientati nel commissariato di Pizzofalcone, ma l'undicesimo con protagonista l'ispettore Giuseppe Lojacono.

E’ arrivata la primavera a Napoli con la sua luce e con l’odore del mare che si mescola ai profumi floreali. La primavera a Pizzofalcone c’era pure d’inverno sotto forma di un chiosco di quelli antichi e storici, dove si commerciano fiori. Non c’è niente di più stonato e discordante, rispetto alla primavera, del sangue e della morte. E nel chiosco viene trovato il cadavere di Nicola Savio, il proprietario.

Ciro Durante, un anziano elegante e amico d’infanzia del Savio, che ogni mattina va al cimitero sulla tomba della moglie morta da un anno e passa prima da Savio, aveva trovato il cadavere e avvisato la questura.

Il delitto sconvolge il quartiere, perché la vittima era conosciuta, stimata e amata da tutti a Pizzofalcone. Il Savio, non avendo una famiglia propria, si prodigava per quelle degli altri. Eppure sul suo cadavere qualcuno aveva orribilmente infierito.
Poco tempo prima Nicola Savio si era esposto, concedendo un’intervista contro il racket che taglieggia i commercianti della zona, ma i Bastardi di Pizzofalcone non sono convinti che questa sia l’unica pista da seguire. Il caso è difficile e dalla sua soluzione, forse, dipende la sorte del commissariato. Forse è stata una rapina andata male, forse è implicato un ragazzo albanese che abitava con lui da qualche tempo, forse c’entra il fatto che circa sei mesi fa Savio ha cominciato ad aver bisogno di soldi, forse …

Giudizio personale

Anche in questo romanzo l'aspetto giallo e l'indagine poliziesca sono marginali, quasi un pretesto per comprendere meglio l'anima dei personaggi. Come sempre lo stile di scrittura è chiaro e fluido ed il libro coimvolge emotivamente i lettori.


Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
7/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì.

martedì 26 ottobre 2021

Alessandro Robecchi - DI RABBIA E DI VENTO

 



AutoreAlessandro Robecchi

Titolo: Di rabbia e di vento

Genere: Narrativa, Mystery

Editore: Sellerio Editore Palermo

Collana: La memoria n. 1025

Data di uscita3 marzo 2016

Pagine416

Prezzo ediz. cartacea€ 15,00

E book Kindle:  € 9,99

Ambientazione: Milano


Dal sito della casa editrice Sellerio:

"Alessandro Robecchi è stato editorialista de Il manifesto e una delle firme di Cuore. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza. È stato critico musicale per L’Unità e per Il Mucchio Selvaggio. In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito Urban. Attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano, Pagina99 e Micromega. Ha scritto due libri: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).Con questa casa editrice ha pubblicato Questa non è una canzone d’amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016), Torto marcio (2017), Follia maggiore (2018), I tempi nuovi (2019), I cerchi nell'acqua (2020) e Flora (2021)"




Recensioni

Una bella carrellata di caratteristi da film popolare che Robecchi dipinge con gusto, attraverso dialoghi, tic e movenze più che affidandosi a descrizioni esplicative. Il teatrino dei suoi romanzi è godibile proprio per questa scelta narrativa che pone i personaggi al centro dell’azione e li fa vivere e immaginare in un contesto preciso e incalzante. (Sergio Pent, Tuttolibri, La Stampa)

Lode che invece merita questo bellissimo romanzo di Robecchi, il suo più disarmato, il suo più vero (colpi bassi compresi). (Antonio D'Orrico, Corriere della Sera)

Robecchi stavolta parla di solitudine e povertà in una metropoli insolitamente ventosa. Bella la trovata, da narratore ormai esperto, di far morire la protagonista femminile nelle prime pagine, ricostruendone la vita nel corso del romanzo, e il tono, che non è mai consolatorio, seppur con un finale speranzoso. (Annarita Briganti, la Repubblica)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Dal sito della casa editrice Sellerio 
"Un concessionario di macchine di lusso freddato nel suo salone. Una escort «morta male», torturata fino alla fine, nel suo studio del centro cittadino più opulento. Un «morto» che viene a riprendersi un tesoro. Una donna che sembra vissuta più volte. Un passato cattivo che ritorna e lascia misteriosi indizi sulla pista. E in esso la polizia cerca risposte a domande che appaiono impossibili. Mentre un vento insopportabile stranamente inquieta l’inverno delle strade.
Stavolta Carlo Monterossi, il detective per caso della nuova Milano nera vividamente dipinta da Alessandro Robecchi, è un detective per rabbia. Lo tormenta un senso di responsabilità, benché involontaria, nel delitto; ma soprattutto, con Anna – così si chiamava la bella di via Borgonuovo – aveva vissuto un momento di sincerità totale, di quelli che chiariscono l’anima al pari di un’amicizia duratura. Il suo debito di verità e giustizia, per una volta, si incontra con un paio di poliziotti che condividono la stessa tenerezza verso una vittima che sporge sulla coscienza come fantasma gentile: «Se troviamo chi ti ha fatto male te ne vai, vero, signorina?». E verrà alla luce qualcosa che stride brutalmente con la vita da autore di reality televisivi che dà a Carlo fama e soldi."

Giudizio personale

Un discreto romanzo giallo che narra una storia di dura e cruda realtà, ma che si legge volentieri. La trama è buona, accompagnata da un buon ritmo, i personaggi sono ben delineati.

Stile
6/10
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Piacevolezza lettura
6/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
7/10
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Giudizio complessivo
6/10
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Consiglio di lettura: sì

venerdì 22 ottobre 2021

Eshkol Nevo - TRE PIANI

 








Autore: Eshkol Nevo

Titolo: Tre piani

GenereNarrativa domestica

Editore: Neri Pozza

CollanaBloom

Data di uscitaPrima pubblicazione: 2015, da Neri Pozza 2017

Pagine253

Prezzo ediz. cartacea€ 17,00

E book Kindle: 9,99 €

Ambientazione: Tel Aviv (Israele)


Dal sito della casa editrice Neri Pozza:

"Eshkol Nevo è nato a Gerusalemme nel 1971. Dopo un'infanzia trascorsa tra Israele e gli Stati Uniti ha completato gli studi a Tel Aviv e intrapreso una carriera di pubblicitario, abbandonata in seguito per dedicarsi alla letteratura. Oggi insegna scrittura creativa in numerose istituzioni. Oltre a Nostalgia (2014), in classifica per oltre sessanta settimane e vincitore nel 2005 del premio della Book Publisher's Association e nel 2008 a Parigi del FFI-Raymond Wallier Prize, per Neri Pozza ha pubblicato: La simmetria dei desideri (2010), Neuland (2012) e Soli e perduti (2015)."





Recensioni

Il bello di queste tre storie è che ognuna finisce a modo suo, proprio come succede nella vita reale. Anzi, nessuna finisce davvero e il lettore è libero di seguire il filo immaginario degli eventi ancora da raccontare.
Nevo è, fra tutti gli scrittori israeliani della nuova generazione, il più «tradizionale» nel senso positivo del termine: la sua aderenza ai canoni del romanzo si traduce ancora una volta in una scrittura sapiente, nella capacità di tenere insieme una trama composita e intricata come quella di Tre piani, dove molto se non tutto si gioca nella costruzione narrativa.
(Elena Loewenthal, Tuttolibri, La Stampa)

Lo scrittore Alessandro Piperno ha recensito il romanzo Tre piani su «la Lettura» #276 del 12 marzo 2017. «La forza di Nevo è nelle sue voci. Con mirabile talento mimetico, con tenera empatia, è un asso nel far parlare i suoi personaggi, nel distinguerli l’uno dall'altro, nell'isolarli, nel comprenderli intimamente» ha scritto in quell'occasione Piperno. E riguardo stile e trama Piperno ha aggiunto: «La sua scrittura ha una tale maturità che non sente più l’esigenza di trovare un territorio comune tra le storie che racconta. Le vicende sono in pieno svolgimento, non hanno un reale epilogo, suonano come giganteschi punti interrogativi. Non c’è alcuna moralità, se non forse nella moralità espressa da ogni racconto ben fatto». (Severino Colombo, Corriere della Sera)

Ci sono almeno due modi per leggere l’ultimo romanzo di Eshkol Nevo. Si può considerare Tre piani, Neri Pozza (pp. 256, euro 17), traduzione di Ofra Bannet e Raffaella Scardi, come un viaggio doloroso nella solitudine e nello smarrimento che coglie l’animo umano di fronte alla paura e all’isolamento, un percorso cupo, difficile e in cui solo verso la fine è dato di cogliere la luce di una speranza. Oppure si può scorgere nelle storie e nei personaggi descritti l’eco di una straordinaria metafora dei quesiti che attraversano la società israeliana degli ultimi anni, sospesa tra una drammatica chiusura su se stessa, la necessità, e la volontà, di un dialogo con «l’altro», in questo caso i palestinesi, e il costante confronto con i propri, talvolta contraddittori, miti di fondazione. Infine, ed è forse la pista più feconda con cui avvicinarsi al libro, si può prendere in considerazione l’apparente paradosso che proprio per la sua natura così intima, si tratti in realtà di un testo intrinsecamente politico. (Guido Caldiron, il manifesto)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Dal sito della casa editrice Neri Pozza
"In Israele, nei pressi di Tel Aviv, si erge una tranquilla palazzina borghese di tre piani. Il parcheggio è ordinatissimo, le piante perfettamente potate all'ingresso e il citofono appena rinnovato. Dagli appartamenti non provengono musiche ad alto volume, né voci di alterchi. La quiete regna sovrana. Eppure, dietro quelle porte blindate, la vita non è affatto dello stesso tenore.

Al primo piano vive una coppia di giovani genitori, Arnon e Ayelet. Hanno una bambina, Ofri, che occasionalmente affidano alle cure degli anziani vicini in pensione. Ruth e Hermann sono persone educate, giunte in Israele dalla Germania, lui va in giro agghindato in giacca e cravatta, lei insegna pianoforte al conservatorio e usa espressioni come «di grazia». Un giorno Hermann, che da tempo mostra i primi sintomi dell’Alzheimer, «rapisce» Ofri per un pomeriggio, scatenando una furia incontenibile in Arnon, inconsciamente e, dunque, irrimediabilmente convinto che dietro quel gesto, in apparenza dettato dalla malattia, si celi ben altro.
Al secondo piano Hani, madre di due bambini e moglie di Assaf, costantemente all'estero per lavoro, combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e lo spettro della follia che, da quando sua madre è stata ricoverata in un ospedale psichiatrico, non smette mai di tormentarla. Un giorno Eviatar, il cognato che non vede da dieci anni, bussa alla sua porta e le chiede di sottrarlo alla caccia di creditori e malintenzionati con cui è finito nei guai. Hani non esita a ospitarlo e a trovare così un riparo alla sua solitudine. Salvo poi chiedersi se l’intera vicenda non sia un semplice frutto dell’immaginazione e dei desideri del suo Io.
Dovra, giudice in pensione che vive al terzo piano, avverte l’impellente bisogno di dialogare con il marito defunto e per farlo si serve di una vecchia segreteria telefonica appartenutagli. Ritorna in tal modo sul passato suo e di suo marito, sul loro ruolo di genitori-guardiani della vita del figlio Arad, ruolo che ha spinto quest’ultimo dapprima a un tragico errore, poi a compiere un gesto estremo che lo ha escluso per sempre dalla loro vita.
Sorto da una brillante idea narrativa: descrivere la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane – Es, Io, Super-io – della personalità, Tre piani si inoltra nel cuore delle relazioni umane: dal bisogno di amore al tradimento; dal sospetto alla paura di lasciarsi andare. E, come nella Simmetria dei desideri, l’opera che ha consacrato sulla scena letteraria internazionale il talento di Eshkol Nevo, dona al lettore personaggi umani e profondi, sempre pronti, nonostante i colpi inferti dalla vita, a rialzarsi per riprendere a lottare."

Giudizio personale

Non fermatevi al primo piano e nemmeno al secondo, salite fino al terzo, L'ascesa non è semplice, è come un progredire dal buio più profondo ad un barlume di speranza. I racconti del primo e del secondo piano non mi sono piaciuti, mi hanno annoiato e deluso. Al terzo piano ho scoperto la poesia di questo libro.


Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
6/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜
Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
6/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜









Consiglio di lettura: no per primo e secondo piano, sì per il terzo.

lunedì 18 ottobre 2021

Cristina Rava - TRE TRIFOLE PER REBAUDENGO

 







Autore: Cristina Rava

Titolo: Tre trifole per Rebaudengo - Un'indagine ad Alassio

Genere: romanzo giallo, mystery

Editore: Fratelli Frilli Editori

Collana: I Tascabili

Data di uscita2007

Pagine288

Prezzo ediz. cartacea: 10,97 €

E book Kindle: 6,99 €

Ambientazione: Liguria (Alassio)


Dal sito della casa editrice Garzanti:

"Cristina Rava (1958) è nata e vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo aver iniziato gli studi in medicina ha fatto tutt'altro, lavorando nel settore dell’abbigliamento e poi in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir."


Recensioni

Sinceramente il romanzo mi ha un po’ deluso. Lento, troppo lento. E decisamente stiracchiato il finale. Sembra quasi che serva a mettere in luce la futura protagonista dei romanzi della Rava.
Comunque la sufficienza piena la merita tutta. (lacuocaignorante.altervista.org)

Trama (non viene mai svelato il finale)

A Moglio, sulle colline di Alassio, nel giugno 1996, cinque colpi di pistola uccisero Eusebio Mortara, che (si venne a sapere successivamente) svolgeva il compito di custode di consistenti partite di droga. Il cadavere riportava evidenti segni di torture subite postmortem, lesioni da taglio inflitte in un modo particolare. Nemmeno mezz'ora dopo l’uccisione del vecchietto, vi fu l’esplosione di una Ferrari sulla quale viaggiava Jonathan Gargiulo, l’assassino del Mortara.
Son passati dieci anni. Ad Alassio viene inaugurato un nuovo negozio di antiquariato condotto da due soci, Buscemi e la Fumagalli, lui belloccio con quindici anni meno di lei. Al commissario Rebaudengo sembra che ci sia un traffico poco chiaro che avviene nella galleria. La segretaria del Buscemi è la Gigi, amica di Ardelia Spinola, che si trova così coinvolta nella vicenda. 
Il signor Rinaudo, anziano dottore in medicina, vedovo da trent'anni, più o meno da quando era andato prematuramente in pensione, viene trovato ucciso con le stesse modalità dell’omicidio di dieci anni prima, ma questa volta la tortura ha preceduto l’uccisione. L’assassino non può essere lo stesso, perché morto dieci anni prima tra le fiamme della sua Ferrari.
Il dottor Rinaudo aveva ricevuto due chiamate dalla galleria e poi ne aveva effettuato una verso di loro, l’ultima volta proprio nel pomeriggio del giorno precedente la morte. Chi poteva aver ucciso il dottor Rinaudo secondo un modus operandi straordinariamente somigliante a quello di un delitto di droga di dieci anni prima, e soprattutto, perché? 
Il commissario Rebaudengo è convinto che, una volta definita l’attività sommersa della galleria, sarebbe emerso qualche elemento chiarificatore anche per la questione del delitto di Rinaudo.


Giudizio personale

E' finora il libro della Rava che mi è piaciuto di meno. La lettura è piacevole e scorrevole ma la storia non decolla mai veramente, facendoci intuire precocemente l'autore dei delitti. Una cosa che non mi è piaciuta è l'eccesso di "belin" (noi liguri sappiamo che intercalare è) presenti nel testo, alternati ad eccessive citazioni e imitazioni del Montalbano di Camilleri.
 
Stile
5/10
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Piacevolezza lettura
6/10
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Rappresentazione personaggi
6/10
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Trama
5/10
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Giudizio complessivo
5/10
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Consiglio di lettura: no (a malincuore), a meno che non si voglia seguire la serie di Rebaudengo.

mercoledì 13 ottobre 2021

Stefania Auci - FLORENCE

 








Autore: Stefania Auci

Titolo: Florence

Genere: Fiction storica

Editore: Baldini+Castoldi

CollanaRomanzi e raccolti

Data di uscita14 ottobre 2014

Pagine480

Prezzo ediz. cartacea: Cartonato con sovraccoperta 20,00 €

E book Kindle: 7,99 €

Ambientazione: Firenze, Greve in Chianti, fronte della Marna tra Francia e Belgio


Dal sito della casa editrice Baldini+Castoldi:

"Insegnante, trapanese d’origine e palermitana d’adozione, ha collaborato per lungo tempo con blog letterari e riviste on line. È autrice di due romance storici, Il fiore di Scozia e La rosa bianca. Questo è il suo primo romanzo storico ambientato in Italia."



Recensioni

Insomma, un libro da leggere per gli appassionati della buona scrittura e dei romanzi, ma anche per conoscere meglio un’autrice di talento che non sa emozionare solo con le sue storie ma anche col suo stile narrativo. (valderice.online)

Romanzo storico ambientato in una Firenze scossa dai venti di guerra, “Florence” (Baldini & Castoldi, 2015) di Stefania Auci, insegnante, trapanese d’origine e palermitana d’adozione, è una storia che unisce grandi temi come amore, guerra, mutamenti sociali a una ricostruzione storica e ambientale di grande impatto emotivo. Lo stile usato da Stefania Auci è accurato e la sua principale abilità è far rivivere quel periodo storico che convenzionalmente dà inizio all'età contemporanea. (Milena Privitera, sololibri.net)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Firenze 1914. In Europa già si combatte la prima guerra mondiale, l’Italia per ora sta alla finestra, divisa tra interventisti e e pacifisti.
Ludovico Aldisi, nato da una famiglia di pescatori, ha l’aspirazione bollente e rabbiosa di ottenere la fama e migliorare la sua posizione sociale. Teso a questo scopo primario, l’Aldisi, semplice cronista de “La Nazione”, propone al suo giornale la possibilità di diventare un inviato di guerra. Deciso propugnatore dell’intervento italiano nella guerra in corso, appartiene all'Associazione Nazionalista Italiana. Il giornale accetta e Ludovico parte per il fronte, al confine tra Francia e Belgio. Il Belgio era stato annientato ed i tedeschi stavano penetrando in Francia. Ludovico va a Parigi dove ha la possibilità di intervistare Gabriele D’Annunzio, il fondatore dell’Associazione Nazionalista Italiana e deciso interventista, convinto che si debba combattere contro l’Austria per riprendere ciò che ci appartiene. Riesce ad ottenere un lasciapassare per seguire, sul fronte della Marna, i Gordon Highlanders del capitano Jasper Freeman che lo rassicura: “si è appena procurato un biglietto di sola andata per l’inferno”. Sul fronte della Marna la guerra, seguita sul terreno della sua dura crudeltà, riporta in vita il nostro peccato originale, rivela che siamo animali, prima di tutto. Anche Ludovico sperimenterà sulla sua pelle e nella sua coscienza il dramma che ogni conflitto porta con sé. 
Ritornerà ma nulla sarà più come prima, era andato per trovare la fama, aveva trovato l’orrore. Il successo avuto come inviato di guerra porta Aldisi a diventare un cronista politico da prima pagina.

Ludovico sinora, teso alla conquista dell’affermazione sociale, non aveva voluto un legame stabile con una donna, accontentandosi di avventure e amanti occasionali. L’Associazione Nazionalista Italiana a Firenze contava tra i suoi soci l’avvocato Mario Anselmi, proveniente da un casato prestigioso e sposato con la splendida Claudia D’Alatri, la quale aveva ignorato che sposare Mario avrebbe significato subire umiliazioni di ogni tipo. Lei aveva sempre subìto tutto, poi aveva provato il tradimento con vari amanti, fino ad avere una relazione proprio con Ludovico. L’attenzione di quest’ultimo però progressivamente si allontana da Claudia e si volge verso Irene, figlia del professor Laurenti, ritornata controvoglia a Florence da Parigi dove avrebbe voluto continuare a studiare e diventare professore universitario come il padre. Irene è una donna giovane, idealista e libera in un mondo ostile alle donne.
L’avvocato Anselmi scopre però una lettera e per Ludovico cominciano i guai personali...

Giudizio personale

Il romanzo copre l’arco temporale tra il 1914 e il 1919 ed intreccia la tragedia collettiva della prima guerra mondiale con le avventure amorose e le tragedie individuali.
La trama è ben strutturata anche se un po’ piatta, il linguaggio è chiaro e lineare, il libro si legge volentieri anche se si sarebbe potuto snellire, riducendo il numero di pagine, facilitando così il ritmo della narrazione. Non deve essere semplice scrivere un romanzo storico, non siamo di fronte a Ken Follett, ma il romanzo merita di essere letto, anche per seguire l’evoluzione della Auci.

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Rappresentazione personaggi
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Trama
6/10
⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì