venerdì 22 ottobre 2021

Eshkol Nevo - TRE PIANI

 








Autore: Eshkol Nevo

Titolo: Tre piani

GenereNarrativa domestica

Editore: Neri Pozza

CollanaBloom

Data di uscitaPrima pubblicazione: 2015, da Neri Pozza 2017

Pagine253

Prezzo ediz. cartacea€ 17,00

E book Kindle: 9,99 €

Ambientazione: Tel Aviv (Israele)


Dal sito della casa editrice Neri Pozza:

"Eshkol Nevo è nato a Gerusalemme nel 1971. Dopo un'infanzia trascorsa tra Israele e gli Stati Uniti ha completato gli studi a Tel Aviv e intrapreso una carriera di pubblicitario, abbandonata in seguito per dedicarsi alla letteratura. Oggi insegna scrittura creativa in numerose istituzioni. Oltre a Nostalgia (2014), in classifica per oltre sessanta settimane e vincitore nel 2005 del premio della Book Publisher's Association e nel 2008 a Parigi del FFI-Raymond Wallier Prize, per Neri Pozza ha pubblicato: La simmetria dei desideri (2010), Neuland (2012) e Soli e perduti (2015)."





Recensioni

Il bello di queste tre storie è che ognuna finisce a modo suo, proprio come succede nella vita reale. Anzi, nessuna finisce davvero e il lettore è libero di seguire il filo immaginario degli eventi ancora da raccontare.
Nevo è, fra tutti gli scrittori israeliani della nuova generazione, il più «tradizionale» nel senso positivo del termine: la sua aderenza ai canoni del romanzo si traduce ancora una volta in una scrittura sapiente, nella capacità di tenere insieme una trama composita e intricata come quella di Tre piani, dove molto se non tutto si gioca nella costruzione narrativa.
(Elena Loewenthal, Tuttolibri, La Stampa)

Lo scrittore Alessandro Piperno ha recensito il romanzo Tre piani su «la Lettura» #276 del 12 marzo 2017. «La forza di Nevo è nelle sue voci. Con mirabile talento mimetico, con tenera empatia, è un asso nel far parlare i suoi personaggi, nel distinguerli l’uno dall'altro, nell'isolarli, nel comprenderli intimamente» ha scritto in quell'occasione Piperno. E riguardo stile e trama Piperno ha aggiunto: «La sua scrittura ha una tale maturità che non sente più l’esigenza di trovare un territorio comune tra le storie che racconta. Le vicende sono in pieno svolgimento, non hanno un reale epilogo, suonano come giganteschi punti interrogativi. Non c’è alcuna moralità, se non forse nella moralità espressa da ogni racconto ben fatto». (Severino Colombo, Corriere della Sera)

Ci sono almeno due modi per leggere l’ultimo romanzo di Eshkol Nevo. Si può considerare Tre piani, Neri Pozza (pp. 256, euro 17), traduzione di Ofra Bannet e Raffaella Scardi, come un viaggio doloroso nella solitudine e nello smarrimento che coglie l’animo umano di fronte alla paura e all’isolamento, un percorso cupo, difficile e in cui solo verso la fine è dato di cogliere la luce di una speranza. Oppure si può scorgere nelle storie e nei personaggi descritti l’eco di una straordinaria metafora dei quesiti che attraversano la società israeliana degli ultimi anni, sospesa tra una drammatica chiusura su se stessa, la necessità, e la volontà, di un dialogo con «l’altro», in questo caso i palestinesi, e il costante confronto con i propri, talvolta contraddittori, miti di fondazione. Infine, ed è forse la pista più feconda con cui avvicinarsi al libro, si può prendere in considerazione l’apparente paradosso che proprio per la sua natura così intima, si tratti in realtà di un testo intrinsecamente politico. (Guido Caldiron, il manifesto)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Dal sito della casa editrice Neri Pozza
"In Israele, nei pressi di Tel Aviv, si erge una tranquilla palazzina borghese di tre piani. Il parcheggio è ordinatissimo, le piante perfettamente potate all'ingresso e il citofono appena rinnovato. Dagli appartamenti non provengono musiche ad alto volume, né voci di alterchi. La quiete regna sovrana. Eppure, dietro quelle porte blindate, la vita non è affatto dello stesso tenore.

Al primo piano vive una coppia di giovani genitori, Arnon e Ayelet. Hanno una bambina, Ofri, che occasionalmente affidano alle cure degli anziani vicini in pensione. Ruth e Hermann sono persone educate, giunte in Israele dalla Germania, lui va in giro agghindato in giacca e cravatta, lei insegna pianoforte al conservatorio e usa espressioni come «di grazia». Un giorno Hermann, che da tempo mostra i primi sintomi dell’Alzheimer, «rapisce» Ofri per un pomeriggio, scatenando una furia incontenibile in Arnon, inconsciamente e, dunque, irrimediabilmente convinto che dietro quel gesto, in apparenza dettato dalla malattia, si celi ben altro.
Al secondo piano Hani, madre di due bambini e moglie di Assaf, costantemente all'estero per lavoro, combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e lo spettro della follia che, da quando sua madre è stata ricoverata in un ospedale psichiatrico, non smette mai di tormentarla. Un giorno Eviatar, il cognato che non vede da dieci anni, bussa alla sua porta e le chiede di sottrarlo alla caccia di creditori e malintenzionati con cui è finito nei guai. Hani non esita a ospitarlo e a trovare così un riparo alla sua solitudine. Salvo poi chiedersi se l’intera vicenda non sia un semplice frutto dell’immaginazione e dei desideri del suo Io.
Dovra, giudice in pensione che vive al terzo piano, avverte l’impellente bisogno di dialogare con il marito defunto e per farlo si serve di una vecchia segreteria telefonica appartenutagli. Ritorna in tal modo sul passato suo e di suo marito, sul loro ruolo di genitori-guardiani della vita del figlio Arad, ruolo che ha spinto quest’ultimo dapprima a un tragico errore, poi a compiere un gesto estremo che lo ha escluso per sempre dalla loro vita.
Sorto da una brillante idea narrativa: descrivere la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane – Es, Io, Super-io – della personalità, Tre piani si inoltra nel cuore delle relazioni umane: dal bisogno di amore al tradimento; dal sospetto alla paura di lasciarsi andare. E, come nella Simmetria dei desideri, l’opera che ha consacrato sulla scena letteraria internazionale il talento di Eshkol Nevo, dona al lettore personaggi umani e profondi, sempre pronti, nonostante i colpi inferti dalla vita, a rialzarsi per riprendere a lottare."

Giudizio personale

Non fermatevi al primo piano e nemmeno al secondo, salite fino al terzo, L'ascesa non è semplice, è come un progredire dal buio più profondo ad un barlume di speranza. I racconti del primo e del secondo piano non mi sono piaciuti, mi hanno annoiato e deluso. Al terzo piano ho scoperto la poesia di questo libro.


Stile
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Piacevolezza lettura
6/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
6/10
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Giudizio complessivo
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜









Consiglio di lettura: no per primo e secondo piano, sì per il terzo.

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