Autore: Alessandro Robecchi Titolo: Di rabbia e di vento Genere: Narrativa, Mystery Editore: Sellerio Editore Palermo Collana: La memoria n. 1025 Data di uscita: 3 marzo 2016 Pagine: 416 Ambientazione: Milano | |
Dal sito della casa editrice Sellerio: "Alessandro Robecchi è stato editorialista de Il manifesto e una delle firme di Cuore. È tra gli autori degli spettacoli di Maurizio Crozza. È stato critico musicale per L’Unità e per Il Mucchio Selvaggio. In radio è stato direttore dei programmi di Radio Popolare, firmando per cinque anni la striscia satirica Piovono pietre (Premio Viareggio per la satira politica 2001). Ha fondato e diretto il mensile gratuito Urban. Attualmente scrive su Il Fatto Quotidiano, Pagina99 e Micromega. Ha scritto due libri: Manu Chao, musica y libertad (Sperling & Kupfer, 2001) tradotto in cinque lingue, e Piovono pietre. Cronache marziane da un paese assurdo (Laterza, 2011).Con questa casa editrice ha pubblicato Questa non è una canzone d’amore (2014), Dove sei stanotte (2015), Di rabbia e di vento (2016), Torto marcio (2017), Follia maggiore (2018), I tempi nuovi (2019), I cerchi nell'acqua (2020) e Flora (2021)" |
Una bella carrellata di caratteristi da film popolare che Robecchi dipinge con gusto, attraverso dialoghi, tic e movenze più che affidandosi a descrizioni esplicative. Il teatrino dei suoi romanzi è godibile proprio per questa scelta narrativa che pone i personaggi al centro dell’azione e li fa vivere e immaginare in un contesto preciso e incalzante. (Sergio Pent, Tuttolibri, La Stampa)
Lode che invece merita questo bellissimo romanzo di Robecchi, il suo più disarmato, il suo più vero (colpi bassi compresi). (Antonio D'Orrico, Corriere della Sera)
Robecchi stavolta parla di solitudine e povertà in una metropoli insolitamente ventosa. Bella la trovata, da narratore ormai esperto, di far morire la protagonista femminile nelle prime pagine, ricostruendone la vita nel corso del romanzo, e il tono, che non è mai consolatorio, seppur con un finale speranzoso. (Annarita Briganti, la Repubblica)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Dal sito della casa editrice Sellerio
"Un concessionario di macchine di lusso freddato nel suo salone. Una escort «morta male», torturata fino alla fine, nel suo studio del centro cittadino più opulento. Un «morto» che viene a riprendersi un tesoro. Una donna che sembra vissuta più volte. Un passato cattivo che ritorna e lascia misteriosi indizi sulla pista. E in esso la polizia cerca risposte a domande che appaiono impossibili. Mentre un vento insopportabile stranamente inquieta l’inverno delle strade.
Stavolta Carlo Monterossi, il detective per caso della nuova Milano nera vividamente dipinta da Alessandro Robecchi, è un detective per rabbia. Lo tormenta un senso di responsabilità, benché involontaria, nel delitto; ma soprattutto, con Anna – così si chiamava la bella di via Borgonuovo – aveva vissuto un momento di sincerità totale, di quelli che chiariscono l’anima al pari di un’amicizia duratura. Il suo debito di verità e giustizia, per una volta, si incontra con un paio di poliziotti che condividono la stessa tenerezza verso una vittima che sporge sulla coscienza come fantasma gentile: «Se troviamo chi ti ha fatto male te ne vai, vero, signorina?». E verrà alla luce qualcosa che stride brutalmente con la vita da autore di reality televisivi che dà a Carlo fama e soldi."
Giudizio personale
Un discreto romanzo giallo che narra una storia di dura e cruda realtà, ma che si legge volentieri. La trama è buona, accompagnata da un buon ritmo, i personaggi sono ben delineati.
Stile | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Trama | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì
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