Autore: Cristina Rava Titolo: Tre trifole per Rebaudengo - Un'indagine ad Alassio Genere: romanzo giallo, mystery Editore: Fratelli Frilli Editori Collana: I Tascabili Data di uscita: 2007 Pagine: 288 Ambientazione: Liguria (Alassio) | |
Dal sito della casa editrice Garzanti: "Cristina Rava (1958) è nata e vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo aver iniziato gli studi in medicina ha fatto tutt'altro, lavorando nel settore dell’abbigliamento e poi in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir." |
Recensioni
Sinceramente il romanzo mi ha un po’ deluso. Lento, troppo lento. E decisamente stiracchiato il finale. Sembra quasi che serva a mettere in luce la futura protagonista dei romanzi della Rava.
Comunque la sufficienza piena la merita tutta. (lacuocaignorante.altervista.org)
Trama (non viene mai svelato il finale)
A Moglio, sulle colline di Alassio, nel giugno 1996, cinque
colpi di pistola uccisero Eusebio Mortara, che (si venne a sapere
successivamente) svolgeva il compito di custode di consistenti partite di droga.
Il cadavere riportava evidenti segni di torture subite postmortem, lesioni da
taglio inflitte in un modo particolare. Nemmeno mezz'ora dopo l’uccisione del
vecchietto, vi fu l’esplosione di una Ferrari sulla quale viaggiava Jonathan
Gargiulo, l’assassino del Mortara.
Son passati dieci anni. Ad Alassio viene inaugurato un nuovo
negozio di antiquariato condotto da due soci, Buscemi e la Fumagalli, lui
belloccio con quindici anni meno di lei. Al commissario Rebaudengo sembra che
ci sia un traffico poco chiaro che avviene nella galleria. La segretaria del
Buscemi è la Gigi, amica di Ardelia Spinola, che si trova così coinvolta nella
vicenda.
Il signor Rinaudo, anziano dottore in medicina, vedovo da
trent'anni, più o meno da quando era andato prematuramente in pensione, viene
trovato ucciso con le stesse modalità dell’omicidio di dieci anni prima, ma
questa volta la tortura ha preceduto l’uccisione. L’assassino non può essere lo
stesso, perché morto dieci anni prima tra le fiamme della sua Ferrari.
Il dottor Rinaudo aveva ricevuto due chiamate dalla galleria
e poi ne aveva effettuato una verso di loro, l’ultima volta proprio nel
pomeriggio del giorno precedente la morte. Chi poteva aver ucciso il dottor
Rinaudo secondo un modus operandi straordinariamente somigliante a quello di un
delitto di droga di dieci anni prima, e soprattutto, perché?
Il commissario Rebaudengo è convinto che, una volta definita
l’attività sommersa della galleria, sarebbe emerso qualche elemento
chiarificatore anche per la questione del delitto di Rinaudo.
Giudizio personale
E' finora il libro della Rava che mi è piaciuto di meno. La lettura è piacevole e scorrevole ma la storia non decolla mai veramente, facendoci intuire precocemente l'autore dei delitti. Una cosa che non mi è piaciuta è l'eccesso di "belin" (noi liguri sappiamo che intercalare è) presenti nel testo, alternati ad eccessive citazioni e imitazioni del Montalbano di Camilleri.
Stile | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Trama | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: no (a malincuore), a meno che non si voglia seguire la serie di Rebaudengo.
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