mercoledì 29 aprile 2020

Clive e Dirk Cussler - IL DESTINO DEL FARAONE


AutoreClive Cussler, Dirk Cussler

Titolo: Il destino del faraone

Titolo originale: Celtic empire


Genere: Thriller, Suspense, Avventura

Editore: Longanesi

Collana: I MAESTRI DELL'AVVENTURA

Data di uscitaprima pubblicazione 19 marzo 2019, da Longanesi 30 gennaio 2020

Pagine416

Prezzo ediz. cartacea: cartonato € 19,50

E book Kindle:  € 11,99

Ambientazione: Egitto, El Salvador, Detroit, Scozia, Irlanda


Dal sito della casa editrice Longanesi:

"Clive Cussler (1931-2020), uno dei rari scrittori in cui vita e fiction risultano indissolubilmente intrecciate, è stato il fondatore della NUMA (National Underwater and Marine Agency), società dedicata al recupero di navi e aerei scomparsi in circostanze misteriose, e ha trasposto nei suoi romanzi – tutti bestseller nella classifica del New York Times – la propria straordinaria esperienza di cacciatore di emozioni."
Opere di Clive Cussler relative alle avventure di Dirk Pitt

1. Vortice
2. Enigma
3. Iceberg
4. Recuperate il Titanic!
5. Virus
6. Salto nel buio
7. Missione Eagle
8. Cyclops
9. Tesoro
10. Dragon
11. Sahara
12. L’oro dell’Inca
13. Onda d’urto
14. Alta marea
15. Atlantide
16. Walhalla
17. Odissea
18. Vento nero
19. Il tesoro di Gengis Khan
20. Morsa di ghiaccio
21. Alba di fuoco
22. La freccia di Poseidone
23. Havana Storm
24. Missione Odessa

25. Il destino del faraone

DIRK CUSSLER, laureato a Berkeley, ha lavorato per molti anni in campo finanziario prima di dedicarsi a tempo pieno alla narrativa, sulle orme del padre, che ha seguito partecipando attivamente a numerose spedizioni della NUMA.





Recensioni

Clive Cussler trasformava la realtà in fantasia, mescolando invenzione, mito e realtà. (La Repubblica)

La vita di Clive Cussler somiglia a un romanzo d'avventura. Forse per questo proprio l'avventura era il genere letterario che l'autore prediligeva e che ha frequentato con maggior successo. (Corriere della Sera)

I suoi lettori non lo amavano soltanto: lo consideravano una fonte di ispirazione. Clive Cussler scriveva di avventura perché, alla faccia delle ricerche online e dei ghostwriter, la conosceva davvero. (Il Giornale)

Uno dei più prolifici scrittori d'avventura, fuoriclasse del best seller con oltre 126 milioni di copie vendute in tutto il mondo, otto delle quali in Italia. (La Stampa)

Trama

Prologo a Menfi, 1334 a.C. Una misteriosa piaga si è abbattuta sull'Egitto, uccidendo anche il faraone Akhenaton, risparmiando però un gruppo di schiavi, grazie alla figlia del faraone Merytaton. L’immunità dal flagello sembra essere l’Appio di Faras, sostanza prodotta da una pianta attualmente estinta, chiamata silfio. Merytaton fugge prima sul Nilo e poi nel Mediterraneo, verso l’ignoto.
Veniamo ai giorni nostri. Pitt senior, direttore della Numa, insieme al suo storico amico Al Giordino, si trova in Salvador, dove i membri dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale cercano di aiutare gli agricoltori locali. L’accampamento degli agronomi viene però attaccato e Pitt riesce a salvare solo Elisa Aguilar, mentre si scopre che potrebbe esserci un legame tra l’acqua del bacino circostante e alcuni decessi avvenuti nei villaggi intorno al bacino idrico.
Pitt deve poi recarsi a Detroit per un incidente ad una petroliera e successivamente volerà in Scozia insieme alla moglie, invitata dalla signora Evanna McKee, proprietaria della Bio Rem Global, specializzata in interventi anti inquinamento, attraverso la diffusione di microbi a propagazione idrica.
Nel mentre Pitt jr e sorella Summer rischiano la vita in Egitto e poi in Irlanda sulle tracce della sepoltura di Merytaton.

Che rapporto c’è tra l’antica piaga d’Egitto e un’attuale epidemia dovuta a una forma mutata del batterio del colera che si sta diffondendo, minacciando di diventare una pandemia globale? Che cosa collega Merytaton e la regina Scota, i cui discendenti formarono una sorta di impero celtico?

Giudizio personale

Come già detto, Cussler padre e figlio sono maestri dell'avventura, quindi la lettura scorre veloce e piacevole. Il problema si determina quando si esagera, rischiando di creare azione sì, ma poco credibile. Nel crogiolo del libro troviamo epidemie antiche e contemporanee che collegano l'antico Egitto ai Celti, una suddivisione geografica dell'azione tra Salvador, Detroit, Scozia, Irlanda. Come sempre la ricostruzione storica e geografica è precisa e fedele, ma l'intreccio narrativo poggia su basi al limite della credibilità del lettore.

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
6/10
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Trama
5/10
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Giudizio complessivo
6/10
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Consiglio di lettura: sì, se amate il genere. 

lunedì 27 aprile 2020

Jeffery Deaver - L'OMBRA DEL COLLEZIONISTA


Autore: Jeffery Deaver

TitoloL'ombra del collezionista

Titolo originale: The Skin Collector

GenereNarrativa, Mystery, Thriller, Suspense

Editore: Rizzoli

CollanaBest bur

Data di uscita1ª ed. originale 2014, nella collana Best bur 11/10/2017

Pagine560

Prezzo ediz. cartacea brossura € 13,00

E book Kindle: 9,99 €

Ambientazione: New York (USA)

Dal sito della casa editrice Rizzoli:

"Jeffery Deaver è nato a Chicago nel 1950. È uno dei più grandi autori di thriller, consacrato dal pubblico mondiale con Il collezionista di ossa (2002). Tra i suoi ultimi libri, tutti editi da Rizzoli, La stanza della morte (2013), L’uomo del sole (2013), October List (2014), L’ombra del collezionista (2014), Solitude Creek (2015), Hard News (2015), Il bacio d’acciaio (2016), Menti pericolose (2016) e Il taglio di Dio (2018)."



Recensioni

In questo libro c’è tutto il meglio di Deaver. (The Huffington Post)

Torna sul luogo del delitto come i suoi serial killer, Jeffery Deaver, e con il suo ultimo libro L'ombra del collezionista (ma nella versione inglese il titolo è più azzeccato, Il collezionista di pelle) scrive un sequel di quel Collezionista di ossa che tanto lo ha reso famoso. (Raffaella Silipo, Tuttolibri, La Stampa)

La storia ha un ritmo mozzafiato, colpi di scena a raffica, scenari terrificanti: anche questa volta lo scrittore americano, che ama definirsi «un artigiano del brivido» e ha venduto nel mondo venti milioni di libri, non delude. E ci racconta la sua nuova sfida. (Gloria Satta, Il Messaggero)

Trama (non viene mai svelato il finale)
Tra la neve e il vento di un gelido novembre a New York, un astuto e spietato serial killer si aggira uccidendo donne e uomini, ricalcando il modus operandi del collezionista di ossa, arrestato dieci anni prima da Lincoln Rhyme. L’assassino tatua sulla pelle delle sue vittime messaggi incomprensibili con un inchiostro velenoso. Sarà proprio Rhyme, detective quadriplegico, a dover usare il proprio intuito di fronte all'incubo che ritorna e a un piano che minaccia tutta la popolazione di New York.

Giudizio personale

Il seguito de "Il collezionista di ossa", da cui è stato tratto il film con Denzel Washington e Angelina Jolie, non delude, ovviamente se amate questo genere narrativo. La trama è avvincente, il ritmo incalzante, i colpi di scena non mancano anche nel finale (che però progressivamente si intuisce).

Stile
8/10
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Piacevolezza lettura
8/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
8/10
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Giudizio complessivo
8/10
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Consiglio di lettura: sì

domenica 19 aprile 2020

Camilla Läckberg - IL GUARDIANO DEL FARO


AutoreCamilla Läckberg

TitoloIl guardiano del faro

Titolo originale: Fyrvaktare

GenereThriller, Mystery, Giallo

Editore: Marsilio

CollanaFarfalle

Data di uscita: 1ª ed. in Svezia: ‎2009, 1ª ed. italiana‎: ‎2014
Pagine446

Prezzo ediz. cartacea € 18,50

E book Kindle: 7,99 €

Ambientazione: Fjällbacka (Svezia)

Dal sito della casa editrice Marsilio:

"Camilla Läckberg (1974) è l’autrice della serie poliziesca ambientata a Fjällbacka che ha per protagonisti Erica Falck e Patrik Hedström. Vive con i quattro figli a Stoccolma, dove continua a lavorare ai suoi libri, da cui è stata tratta anche una serie televisiva. Oltre ai gialli della serie di Fjällbacka, Marsilio ha pubblicato la raccolta di racconti Tempesta di neve e profumo di mandorle. Läckberg è anche imprenditrice di successo e una delle fondatrici di Invest in Her, una società che investe nell'imprenditoria femminile ed è impegnata in prima linea per l’abbattimento della disparità salariale tra uomini e donne. Il libro La gabbia dorata segna un nuovo capitolo nella sua produzione letteraria e presenta per la prima volta ai lettori una protagonista indimenticabile, portavoce di un forte messaggio femminista.."


Recensioni

Come i precedenti volumi campione di vendite in patria, Il guardiano del faro ha visto i lettori svedesi abbastanza concordi nel giudicare positivamente questa nuova opera di Camilla Lackberg e siamo sicuri la nuova avventura della coppia Hedstrom & Falck riscuoterà lo stesso successo anche qui in Italia. Se siete tra quanti aspettavano di mettere le mani su questo settimo episodio della serie, non ci resta che augurarvi buona lettura. (Giuseppe Pastore, thrillercafe.it)

Fjällbacka e il suo arcipelago di isolette fanno ancora da cornice all’intreccio poliziesco. Per chi ha letto tutta la serie di libri della Läckberg, orientarsi ormai è facile. Anche perché – a differenza delle precedenti storie – stavolta si indugia molto meno nella pedante e millimetrica descrizione di ogni strada, angolo, edificio o negozio del minuscolo paesino svedese (800 abitanti, ma famoso perché qui trascorreva le sue vacanze estive Ingrid Bergman). Stavolta, e molto più che in passato, sono gli animi ad essere esplorati con sorprendente intensità (Giuliano Gargano, piegodilibri.it)

C’è un motivo perché Graskar è chiamata da tempi remoti Gastholmen, l’isola degli spettri. Chi vi moriva non la lasciava mai. Lo dicevano gli abitanti dell’arcipelago di Fjallbacka, con uno strano luccichio negli occhi. Eppure, l’isoletta è bellissima, con un faro e una sola casetta, circondata dal verde. Non è possibile che un posto così bello nasconda qualcosa di malvagio.
L’antica leggenda svedese ha un ruolo preciso nel romanzo di Camilla Läckberg, la regina di Svezia del giallo, “Il guardiano del faro”, settimo della serie di Erica e Patrick, pubblicato sempre nelle Farfalle Marsilio
(Felice Laudadio, sololibri.net)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Annie percorre in auto con il figlio la strada costiera che collega Stoccolma con Fjällbacka, sta guidando con le mani sporche di sangue per recarsi sull'isola di Gråskär, dove la vecchia casa del guardiano del faro apparteneva alla sua famiglia. L’isola è avvolta da una fama sinistra, leggende di spettri che vi si aggirano.
Intanto a Fjällbacka l’ispettore Patrick Hedström è rientrato in servizio da poco, dopo aver fruito di un lungo congedo per prendersi cura dei due gemellini nati da pochi mesi. Subito si deve occupare dell’omicidio del direttore finanziario del Consiglio comunale, ucciso nella sua abitazione con un colpo alla nuca. Si tratta di persona ineccepibile e stimata. Hedström indaga con la polizia di Tanumshede, scoprendo che l’uomo ucciso, prima di morire, aveva incontrato Annie sull'isola degli spettri. Verranno fuori segreti inimmaginabili ed un collegamento tra l’uomo ucciso e un'associazione di sostegno a donne maltrattate.

Giudizio personale

A me la Läckberg piace, ma non ritengo questo il suo miglior libro. La lettura come sempre è scorrevole e avvincente. Mi è piaciuta maggiormente la lettura dei fatti del passato, rispetto al racconto del presente. Personalmente devo dire che non mi piacciono molto i libri, in cui, durante la narrazione, i (molti) personaggi si alternano separati solo da uno spazio bianco, stai seguendo le vicende di un personaggio e resti spiazzato prima di capire che ora si parla di un altro. La Lackberg parla di un argomento purtroppo molto attuale, cioè le molestie subite della donne e il difficile percorso da seguire per liberarsi.

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
7/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì, se si ama quest'autrice.

sabato 18 aprile 2020

José Saramago - CECITA'


AutoreJosé Saramago

TitoloCecità

Titolo originale: Ensaio sobre a Cegueira

Genere: Romanzo, narrativa psicologica

Editore: Feltrinelli

CollanaUniversale Economica

Data di uscita: Prima pubblicazione nel 1995, uscita in questa collana a febbraio 2013.

Pagine288

Prezzo ediz. cartacea  € 10,00

E book Kindle: 6,99 €

Ambientazione: una città senza nome

Dal sito della casa editrice Feltrinelli:

"José Saramago è nato nel 1922 ad Azinhaga, in Portogallo. Due anni dopo la sua nascita, la famiglia dello scrittore si trasferisce a Lisbona dove il padre lavora come poliziotto. Le difficoltà economiche in cui la famiglia versa, lo costringono ad abbandonare gli studi e a intraprendere diversi lavori. Fa così il fabbro, il disegnatore, il correttore di bozze, il traduttore, il giornalista, e il direttore letterario e di produzione in una casa editrice.
Nel 1947 pubblica il suo primo romanzo, Terra del peccato che riceve una tiepida accoglienza. Sono gli anni bui della dittatura di Salazar: Saramago subisce costantemente la censura del regime sui suoi scritti giornalistici ed è tenuto sotto controllo dalla Pide, la polizia politica salazariana, a cui riesce sempre a sfuggire, anche quando – nel 1959 – si iscrive al Partito comunista portoghese, allora clandestino.
Negli anni sessanta l'attività pubblicistica di Saramago è indirizzata verso la critica letteraria, e nel 1966 dà alle stampe la sua prima raccolta di poesie, I poemi possibili. Seguono, nel 1970 la raccolta Probabilmente allegria e le cronache Di questo e d'altro mondo del 1971, Il bagaglio del viaggiatore del 1973 e Le opinioni che DL ebbe del 1974.
Nel 1974, l'anno della ‟Rivoluzione dei Garofani” - il colpo di Stato militare che sancisce la fine del regime fascista in Portogallo – si apre una nuova fase nell'attività letteraria di Saramago che si concretizza nel romanzo del 1977 Manuale di pittura e calligrafia, mentre l'anno successivo pubblica Una terra chiamata Alentejo. Sempre in questo periodo scrive per il teatro (La notte, 1979 e Cosa ne farò di questo libro?) un attività che continuerà anche negli anni successivi (La seconda vita di Francesco d'Assisi, 1987; In Nomine Dei, 1993 e Don Giovanni, o Il dissoluto assolto del 2005).
Nel 1982 pubblica Memoriale del convento (edito in Italia da Feltrinelli nel 1984), il romanzo che gli dà notorietà a livello internazionale. Seguono L'anno della morte di Ricardo Reis (1984; Feltrinelli, 1985), La zattera di pietra (1986), Storia dell'assedio di Lisbona (1989). Negli anni novanta escono Il vangelo secondo Gesù Cristo (1991), Cecità (1995) e Tutti i nomi (1997). Il primo decennio del 2000 è il più prolifico dell'attività di scrittore di Saramago, che dà alle stampe ben sette romanzi: La caverna (2001), L'uomo duplicato (2002), Saggio sulla lucidità (2004), Le intermittenze della morte (2005), Le piccole memorie (2006), Il viaggio dell'elefante (2008) e Caino (2009).
Nel 1998 gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura, riconoscimento che suscitò molte polemiche nel mondo cattolico per le sue ben note posizioni antireligiose. Polemiche che lo hanno fatto decidere di trasferirsi a Lanzarote, nelle isole Canarie.
È morto nel giugno 2010. Feltrinelli sta pubblicando l'intera sua opera."



Recensioni

L’effetto coronavirus scuote le classifiche dei libri. Nel giro di pochi giorni Cecità di José Saramago e La peste di Albert Camus ..... Per entrambi vale la fascinazione di un argomento legato all'attualità, un tema che risveglia la curiosità e la voglia di andare a riscoprire libri del passato nonostante gli scenari evocati non siano certo rassicuranti. (Raffaella De Santis, la Repubblica)

Era il 1996 quando fu dato alle stampe «Cecità», il capolavoro del Premio Nobel José Saramago. Il parallelismo con quanto stiamo vivendo è ormai inflazionato: esattamente come nel romanzo, un male invisibile quanto inspiegabile sta prendendo prepotentemente piede nella vita delle persone; un male la cui velocità di contagio sfugge a qualsiasi controllo; un tasso di contagiosità per il quale è stato necessario imporre il divieto assoluto di qualsiasi contatto sociale.... Ma c’era una donna, nel capolavoro di Saramago, che dal male invisibile non era stata contagiata. È quella donna che, in questo frangente, potremmo chiamare Collettività, ovvero la ripresa di quel sano rapporto con gli esseri umani che libera l’uomo dall’angoscia di morire di fame e di freddo, per lasciare posto a qualcos'altro (Costanza Ognibeni, Corriere della Sera)

In "Cecità" (1995) un altro premio Nobel, il portoghese José Saramago (morto nel 2010 a 88 anni) racconta, attraverso la metafora dell’incapacità di vedere, gli effetti di una epidemia nella società. Ensaio sobre a cegueira è la storia di un morbo misterioso, che colpisce proprio la vista, e della quarantena a cui vengono sottoposti i malati. Nessuno dei personaggi ha un nome, e tutti vengono contrassegnati con le loro caratteristiche: il paziente zero, il primario, la moglie del paziente zero, il corridore. Di fronte all'orrore, sembra dire Saramago, non abbiamo più nome. (Riccardo De Palo, Il Messaggero)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Siamo in una città senza nome di uno stato indefinito e dei personaggi che appaiono nel romanzo di Saramago non si fa mai il nome.
Un automobilista fermo al semaforo si accorge di essere diventato improvvisamente cieco, una cecità che gli fa vedere tutto bianco, un mare di latte. Riesce a tornare a casa con l'aiuto di un altro uomo e a raccontare l'accaduto a sua moglie. I due si recano quindi da un medico specialista, dove trovano un vecchio con una benda nera su un occhio, un ragazzino strabico, accompagnato da una donna e una ragazza dagli occhiali scuri.
Il medico, dopo aver esaminato accuratamente il caso di cecità, non trova spiegazioni plausibili. Si tratta infatti di un'epidemia che, repentinamente, inizia a diffondersi e a colpire tutti i presenti nello studio del dottore e poi si estende all'intera città e nazione. Il governo decide di rinchiudere i contagiati in vari edifici (quelli presenti nello studio del dottore finiranno in un ex manicomio) onde evitare la diffusione del contagio. Ben presto i ciechi si troveranno abbandonati a se stessi, poiché la cecità ha colpito tutti. L'unica persona a non essere colpita dall'epidemia e a mantenere la vista di prima è la moglie del dottore, che diverse volte all'interno e successivamente all'esterno della struttura, si augurerà di diventare cieca per non vedere com'è diventato il mondo che la circonda.

Giudizio personale

Non so se in un altro contesto, mi sarebbe piaciuto questo libro. Nell'attuale temperie da coronavirus, l'ho letto d'un fiato. Il libro induce a molte riflessioni, ma si legge scorrevolmente grazie ad uno stile di scrittura asciutto, descrittivo e senza fronzoli. I discorsi diretti non sono virgolettati, si susseguono separati solo da virgole, quasi flussi di coscienza. Molte le analogie con la situazione attuale, un'epidemia che si diffonde rapidamente e indistintamente, la reclusione, la quarantena, i personaggi individuati non da nomi ma ad esempio come "il primo cieco" (ci ricorda i vari pazienti zero e pazienti uno di questo periodo). Speriamo che le analogie finiscano qui, perché nel romanzo la natura umana si adatta alle situazioni, mostrando il lato peggiore degli uomini.

Stile
8/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
8/10
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Trama
8/10
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Giudizio complessivo
8/10
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Consiglio di lettura: sì

lunedì 13 aprile 2020

Michela Murgia - CHIRU'


AutoreMichela Murgia

TitoloChirù

Genere: Romanzo rosa, Narrativa

Editore: Einaudi

Collana: Supercoralli

Data di uscita2015

Pagine200

Prezzo ediz. cartacea:  € 18,50

E book Kindle: 7,99 €

AmbientazioneCagliari, Roma, Firenze, Praga e Svezia

Dal sito della casa editrice Einaudi:


"Michela Murgia è nata a Cabras nel 1972. Nel 2006 ha pubblicato con Isbn Il mondo deve sapere, il diario tragicomico di un mese di lavoro che ha ispirato il film di Paolo Virzì Tutta la vita davanti. Per Einaudi ha pubblicato nel 2008 Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell'isola che non si vede, nel 2009 il romanzo Accabadora, vincitore del Premio Campiello 2010, nel 2011 Ave Mary (ripubblicato nei Super ET nel 2012 e nel 2018), nel 2012 Presente (con Andrea Bajani, Paolo Nori e Giorgio Vasta) e L'incontro. È fra gli autori dell'antologia benefica Sei per la Sardegna (Einaudi 2014, con Francesco Abate, Alessandro De Roma, Marcello Fois, Salvatore Mannuzzu e Paola Soriga), i cui proventi sono stati destinati alla comunità di Bitti, un paese gravemente danneggiato dall'alluvione. Sempre per Einaudi ha pubblicato Chirù (2015), Futuro interiore (2016) e Istruzioni per diventare fascisti (2018)."


Recensioni

Il rapporto tra maestro e allievo, letterario e cinematografico, nutre un immaginario collettivo fatto di vecchi barbuti e intrepidi discepoli. Un cliché che la scrittrice Michela Murgia, acuta interprete della società e della condizione femminile in particolare, scardina con potenza nel suo ultimo romanzo, «Chirù». (Gloria Pozzo, La Stampa)

La prosa dell’autrice fa venire in mente, spesso, il cartello «Ufficio complicazioni affari semplici» che una volta era affisso nelle postazioni di lavoro degli impiegati, statali o parastatali, più buontemponi (Antonio D'Orrico, Corriere della Sera)

Il nuovo romanzo di Michela Murgia, Chirú (Einaudi, pp.200, euro 18,50) è un libro che profuma di lavanda, e il perché lo capirete leggendolo. È la storia di un rapporto elettivo. Il rapporto «pericoloso» e di formazione tra Eleonora, attrice sulla soglia dei 40 anni, donna più che compiuta, e Chirú, che di anni ne ha 18 ed è ancora acerbo. (Luca Sappino, L'Espresso)

Trama

Eleonora è un’attrice teatrale il cui percorso incontra quello di Chirù, giovane e ambizioso violinista di diciotto anni, vent'anni in meno di lei. Eleonora accetta di diventare la guida di Chirù per far avviare la sua carriera. Il loro non è un normale rapporto tra un docente e un discente, c’è affinità, complicità in ogni esperienza che condividono. Le “lezioni” avvengono in una paninoteca del centro storico di Cagliari e proseguono durante la tournée di Eleonora a Stoccolma, a Praga e a Firenze; ed è proprio nel capoluogo toscano che la loro storia assumerà un nuovo significato.

Giudizio personale

Si tratta del primo libro scritto dalla Murgia che ho letto. Mi hanno parlato molto bene di Accabadora e questo, probabilmente, ha alzato il livello delle mie aspettative, che sono rimaste parzialmente  deluse. Non mi è piaciuto leggere questo libro, in sintesi. Lo stile di scrittura è formalmente ineccepibile, attento ai dettagli, ma poco coinvolgente dal lato emotivo, non sono entrato in empatia con i personaggi. La storia è poco organica, deludente, i personaggi sono delineati in modo superficiale.


Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
4/10
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Rappresentazione personaggi
5/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜
Trama
5/10
⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
5/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜










Consiglio di lettura: no