martedì 31 marzo 2020

Carlo Lucarelli - L'INVERNO PIU' NERO


AutoreCarlo Lucarelli

TitoloL'inverno più nero. Un'indagine del commissario De Luca

GenereThriller, Giallo storico

Editore: Einaudi

Collana: Stile Libero Big

Data di uscita: 3 marzo 2020

Pagine312

Prezzo ediz. cartacea€ 18,00 

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneBologna

Dal sito della casa editrice Einaudi:

"Carlo Lucarelli (Parma, 1960) è autore di romanzi, saggi e sceneggiature. Tra i suoi ultimi libri usciti per Einaudi Stile Libero, Albergo Italia (2014), Il tempo delle iene (2015), Intrigo italiano (2017), Peccato mortale (2018) e L'inverno più nero (2020). Gli ultimi tre titoli hanno segnato il ritorno sulla scena del commissario De Luca, già protagonista di una trilogia (pubblicata in origine da Sellerio e ora da Einaudi Stile Libero) che comprende Carta bianca, L'estate torbida e Via delle Oche. Per molti anni ha condotto trasmissioni televisive in cui ripercorreva celebri casi criminali esaminandone gli aspetti rimasti oscuri"


Recensioni

Alla violenza non puoi abituarti perché sai già come va a finire.
La sesta indagine del commissario De Luca è ambientata negli ultimi giorni del fascismo. Il poliziotto deve risolvere “tre delitti nello spazio di 400 metri” e scegliere fra il Bene e il Male. Un giallo storico che racconta un vizio eterno dell’Italia: voltarsi dall’altra parte (Niccolò Zancan, Tuttolibri, La Stampa)

Torna, con una nuova avventura, da ieri in libreria, il poliziotto più bravo di tutti, uno con l’istinto della caccia, che gli fa dimenticare tutto il resto. (Massimo Marino, il Corriere di Bologna)
In conclusione, direi che se Lucarelli avesse limitato gli archi narrativi ne sarebbe risultata una lettura ancor più godibile. Il mio giudizio resta comunque positivo, seppur più concentrato su ambientazione e personaggi e non sulla storia che comunque, in romanzi di questo genere, dovrebbe essere un aspetto fondamentale. (Qlibri)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Il commissario De Luca, vicecomandante della Squadra Autonoma di Polizia politica della Repubblica Sociale Italiana,  è un poliziotto disposto a tutto pur di risolvere un caso. Siamo a Bologna nell'inverno più duro, più nero, quello del 1944, in una città devastata dai bombardamenti e stretta nella morsa del gelo. Mentre l'avanzata alleata è ferma durante l'inverno, alla resistenza partigiana si contrappone la feroce rappresaglia delle Brigate Nere, preoccupante anche per il comando tedesco. Nel centro di Bologna, nella Sperrzone che pullula di sfollati dalle campagne, vengono ritrovati tre cadaveri. Tre casi su cui De Luca dovrà indagare.
Il caso Tagliaferri: un ingegnere senza arte né parte, prelevato dalla ’22, torturato dal Dentista e ucciso.
Il caso Weber: un caporale tedesco delle SS, ladro e disertore, spogliato nudo e lasciato nella cantina allagata di un palazzo bombardato.
Il caso Brullo: un professore universitario cacciatore di donne ucciso con un colpo di pistola in un occhio mentre andava a un appuntamento galante.

Giudizio personale

Ho molto apprezzato la descrizione dei luoghi e dei personaggi, sembra di ritornare indietro nel tempo e ascoltare i suoni, sentire gli odori, restare coinvolti nella rovina e nella miseria di un inverno che non vede ancora la primavera. Ecco, mi ha coinvolto più la ricostruzione spazio-temporale rispetto alla trama che vede l'intrecciarsi di tre casi, forse troppi.

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
8/10
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Rappresentazione personaggi
8/10
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Trama
6/10
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Giudizio complessivo
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜










Consiglio di lettura: sì

domenica 29 marzo 2020

Camilla Läckberg - TEMPESTA DI NEVE E PROFUMO DI MANDORLE


AutoreCamilla Läckberg

TitoloTempesta di neve e profumo di mandorle

Titolo originale: Mord och mandeldoft

GenereNarrativa, Mystery

Editore: Marsilio

CollanaFarfalle

Data di uscita: 1ª ed. originale‎: ‎2013, 1ª ed. italiana‎: ‎2015
Pagine160

Prezzo ediz. cartacea € 8,50

E book Kindle: 4,99 €

Ambientazione: Fjällbacka (Svezia)

Dal sito della casa editrice Marsilio:

"Camilla Läckberg (1974) è l’autrice della serie poliziesca ambientata a Fjällbacka che ha per protagonisti Erica Falck e Patrik Hedström. Vive con i quattro figli a Stoccolma, dove continua a lavorare ai suoi libri, da cui è stata tratta anche una serie televisiva. Oltre ai gialli della serie di Fjällbacka, Marsilio ha pubblicato la raccolta di racconti Tempesta di neve e profumo di mandorle. Läckberg è anche imprenditrice di successo e una delle fondatrici di Invest in Her, una società che investe nell'imprenditoria femminile ed è impegnata in prima linea per l’abbattimento della disparità salariale tra uomini e donne. Il libro La gabbia dorata segna un nuovo capitolo nella sua produzione letteraria e presenta per la prima volta ai lettori una protagonista indimenticabile, portavoce di un forte messaggio femminista.."


Recensioni

Intorno all'albero di Natale della giallista svedese Camilla Läckberg si addensano sospetti e la buona novella ha il sapore di una storia alla Agatha Christie (Luigi Forte, Tuttolibri, La Stampa)

Forse un volume di racconti (oltretutto molto piccolo in termini di “mole”) non è significativo per conoscere un autore, ma questa raccolta ha un sottile filo conduttore: la vendetta. Solo pensata, sfiorata, possibile, diabolicamente compiuta.. (Qlibri)
Con Tempesta di neve e profumo di mandorle la signora del thriller svedese ci porta nuovamente dalle parti dell’amato Fjällbacka, suo paese natale e teatro delle imprese della coppia investigativa formata da Erica Falck e Patrik Hedström.
Effervescente e inquieta sia quando scrive che quando vive, Camilla Läckberg arriva con questo titolo al nono romanzo della serie pubblicato in Italia, e festeggia con una storia che ha più di una eco di certe opere di Agatha Christie.
(thrillercafe.it)
Trama (non viene mai svelato il finale)

Si tratta di cinque brevi racconti, di cui il più significativo è quello che dà il titolo al libro.
Si avvicina il Natale a Fjällbacka, un piccolo paese particolarmente suggestivo in questo periodo dell’anno: casette di legno ricoperte di neve, strette fra le rocce ed il mare gelato. Un collega di Patrik Hedström alla stazione di polizia di Tanumshede, Martin Molin, è riuscito a raggiungere la sua ragazza, Lisette, sull'isola di Valö per una festa di famiglia. Un’occasione perfetta nella splendida dimora di una famiglia molto ricca e potente, guidata dal vecchio patriarca, Ruben Liljecrona. Purtroppo durante la cena il vecchio magnate muore improvvisamente. Martin Molin è deciso a far luce su questa morte misteriosa, messo in allerta da uno strano profumo di mandorle amare che si avverte nell'aria. La tempesta infuria, le comunicazioni con la terraferma sono impossibili e Martin dovrà arrangiarsi come può.

Giudizio personale

Io non amo molto i racconti, mi danno quasi sempre l'impressione di qualcosa di incompleto. Devo però dire che il racconto di cui ho inserito la trama è piacevole da leggere, scorre velocemente perché gli ingredienti ci sono tutti e ben miscelati da uno stile misurato, conciso e privo di orpelli.  

Stile
8/10
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Piacevolezza lettura
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì

mercoledì 25 marzo 2020

Albert Camus - LO STRANIERO


AutoreAlbert Camus

TitoloLo straniero

Titolo originale: L'Étranger

GenereRomanzo, Giallo, Opera di referenza, Narrativa filosofica, Letteratura dell'assurdo, Narrativa esistenzialista

Editore: Bompiani

Collana: Classici Contemporanei

Data di uscita: pubblicato la prima volta nel 1942, da Bompiani pubblicato nel febbraio 2015

Pagine168

Prezzo ediz. cartaceaBrossura con bandelle € 12,00

E book Kindle: 4,99 €

AmbientazioneAlgeria

Dal sito della casa editrice Bompiani:

"Albert Camus (1913-1960) nacque in Algeria, dove studiò e cominciò a lavorare come attore e giornalista. Affermatosi nel 1942 con il romanzo “Lo straniero” e con il saggio “Il mito di Sisifo”, raggiunse un vasto riconoscimento di pubblico con “La peste”. Nel 1957 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura. Di questo autore, oltre ai titoli già citati, Bompiani ha pubblicato “Caligola", “Il diritto e il rovescio”, “L'estate e altri saggi solari”, “L'uomo in rivolta”, “La morte felice”, “I demoni”, “L'esilio e il regno”, “Riflessioni sulla pena di morte”, “Tutto il teatro”, “La caduta”, “L’uomo in rivolta”, “Il primo uomo”, “Taccuini 1935-1959”, “Questa lotta vi riguarda. Corrispondenze per Combat 1944-1947”. Nei Classici Bompiani è disponibile il volume "Opere. Romanzi, racconti, saggi"."


Recensioni

Resta uno degli incipit più duri della storia della letteratura: "Oggi la mamma è morta". E’ quello de Lo straniero..... E’ il tema dell’assurdo, che però, a differenza della sua versione nichilistica, si risolve nel finale in una epifania in cui Camus mette il suo spaesato (o è spaesata la società?) personaggio. (Dario Olivero, La Repubblica)

La scoperta di tutto l’assurdo che basta alla vita: Kafka e Pavese, la banalità del male e la giustizia spettacolo, Hemingway e Carrère. La fredda lucidità della parole, i contorni incerti dell’esistere. Appassionata estraneità: il massimo del distacco come sommo attaccamento. Datato esistenzialismo? Nel gomitolo del condannato Meursault c’è un filo struggente che lega ognuno di noi, oggi. O forse ieri, non so. (Michele Farina, Corriere della Sera)
Albert Camus nel 1942 scrive “Lo straniero”, un classico della letteratura contemporanea che rappresenta tramite immagini quel concetto dell’assurdo che l’autore stava allora delineando e che teorizzerà ne “Il mito di Sisifo”.
“Lo straniero” è stato definito come “uno di quei libri per i quali è ormai indifferente avere un secolo in più o uno in meno”: esso è infatti del tutto metastorico nella misura in cui attua un inquadramento sul senso di estraneità rispetto a se stessi e al mondo attraverso la figura di Meursault, il protagonista.
 (Silvia Di Conno, il Messaggero Italiano)
Trama (non viene mai svelato il finale)

Il libro, composto da due parti, racconta le vicende di un uomo francese di nome Meursault che vive ad Algeri. E’ un modesto impiegato apatico ed indifferente alla vita, a cui un giorno viene annunciata la morte della madre, ricoverata in un ospizio a Marengo. Egli parte dunque per recarsi al cospetto della salma, rifiutandosi però di vederla e manifestando un comportamento indifferente, che lascia di stucco amici e presenti. Il giorno successivo, di ritorno ad Algeri, va a fare il bagno al porto della città e lì incontra Maria Cardona, un’ex collega di ufficio con la quale riallaccia i rapporti, che diventano intimi. L’uomo non prova sentimenti ma solo attrazione fisica verso Maria, che invece è innamorata di lui e vorrebbe sposarlo.
Una domenica, invitato da Raymond, un vicino di casa, si reca con lui fuori città al mare. Lì incontrano due arabi che da tempo seguono Raymond con l’intenzione di vendicare la sorella di uno dei due, vittima di un comportamento violento di Raymond. Nasce una lite dove Raymond viene ferito. In seguito Meursault, per caso incontra nuovamente i due arabi ma questa volta ha in tasca ha una pistola prestatagli dall’amico  …

Giudizio personale
Siamo di fronte ad un capolavoro della letteratura mondiale, quindi tanto di cappello. L'apatia, l'indifferenza ed il senso di straniamento del protagonista sono descritti in modo così esemplare da provocare anche la mia indifferenza di fronte ad un personaggio come Meursalt, al limite della patologia.  Ritmo lento, frasi brevi e concise, non è propriamente una lettura piacevole. Occorre affrontare il libro con lo spirito giusto e il mio forse non lo era.

Stile
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Piacevolezza lettura
5/10
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Rappresentazione personaggi
8/10
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Trama
7/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì

venerdì 20 marzo 2020

Georges Simenon - IL SIGNOR CARDINAUD


AutoreGeorges Simenon

TitoloIl signor Cardinaud

Titolo originale: Le Fils Cardinaud

Genere: Narrativa francese, romanzo psicologico

Editore: Adelphi

Collana: Biblioteca Adelphi

Data di uscita: pubblicato la prima volta nel 1942, da Adelphi pubblicato a febbraio 2020

Pagine136

Prezzo ediz. cartacea€ 13,60 

E book Kindle: 8,99 €

AmbientazioneLes Sables-d'Olonne, dipartimento della Vandea, regione dei Paesi della Loira

Dal sito Wikipedia:

"Georges Joseph Christian Simenon (Liegi, 13 febbraio 1903 – Losanna, 4 settembre 1989) è stato uno scrittore belga di lingua francese, autore di numerosi romanzi, noto al grande pubblico soprattutto per avere inventato il personaggio di Jules Maigret, commissario di polizia francese.
Tra i più prolifici scrittori del XX secolo, Simenon era in grado di produrre fino a ottanta pagine al giorno. A lui si devono centinaia di romanzi e racconti, molti dei quali pubblicati sotto diversi pseudonimi. La tiratura complessiva delle sue opere, tradotte in oltre cinquanta lingue e pubblicate in più di quaranta Paesi, supera i settecento milioni di copie....
Nonostante la sua opera abbia intrecciato diversi generi e sottogeneri letterari, dal romanzo popolare, al romanzo d'appendice, passando dal noir e dal romanzo psicologico, Simenon è noto soprattutto per essere l'ideatore del commissario Maigret, protagonista di racconti e romanzi polizieschi.
Simenon iniziò la sua carriera di scrittore a poco meno di sedici anni, a Liegi, come giornalista nella sua città natale. Negli anni venti, trasferitosi a Parigi, divenne un prolifico autore di narrativa popolare. Negli anni trenta raggiunse la fama grazie al personaggio del commissario Maigret, i cui racconti e romanzi furono i primi a essere pubblicati con il suo vero nome; sino ad allora infatti, Simenon aveva pubblicato opere sotto pseudonimo, usandone decine: il più ricorrente era Georges Sim. Fu quella la svolta nella carriera letteraria di Simenon che, fino agli anni settanta, produsse un considerevole numero di romanzi (gialli e non) che lo rendono uno degli autori più tradotti e più letti del XX secolo. Nonostante l'enorme successo commerciale, la critica letteraria è sempre stata indecisa riguardo ad una sua possibile classificazione, tanto che, benché la produzione poliziesca di Simenon riguardi una parte relativamente minoritaria della sua opera, egli è ricordato per lo più come un prolifico autore di romanzi gialli.
Lo stile di scrittura di Simenon è caratterizzato, nonostante il vocabolario scarno e la rinuncia a qualsiasi finezza letteraria, da atmosfere molto dense. Il suo lavoro arriva, nelle sue stesse parole, dal "popolo nudo", dall'uomo che viene alla luce dietro tutte le possibili maschere. La storia di Simenon è ripercorribile sia nelle sue opere di finzione che nei diversi romanzi autobiografici. La sua vita privata era instabile: a parte i suoi due matrimoni Simenon ebbe numerose relazioni. Nel corso della sua vita cambiò trentatré residenze, tra Belgio, Francia, Canada, Stati Uniti e Svizzera."


Recensioni

Profondo, abile, calibrato. Il meglio di Simenon è nei libri senza Maigret  (Maurizio Iappini, La Stampa)

La prima cosa bella di mercoledì 11 marzo 2020 è Il Signor Cardinaud, personaggio di Georges Simenon: un insegnamento per questo nostro tempo. Nel romanzo appena pubblicato da Adelphi il protagonista è questo assicuratore, come sempre un uomo medio e mediocre, che ha sposato una donna al di là dei suoi piccoli sogni.(Gabriele Romagnoli, la Repubblica)
Simenon è un autore dallo stile cristallino, netto, efficace, sintetico. Ma, la lettura di questo scrittore di gialli, mi ha lasciato tante curiosità insoddisfatte, per cui mi è sembrato di avere letto un giallo senza una soluzione. Credo che l’autore per le sue caratteristiche sia più tagliato per il romanzo di genere. (Qlibri)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Sangue alla testa è un romanzo di Georges Simenon terminato il 22 luglio nel 1941 e pubblicato nel 1942 presso Gallimard. Il titolo italiano del romanzo fu tratto dall'omonimo film francese Le sang à la tête del 1956, trasposizione dell'opera. Nel 2020, l'editore Adelphi sceglie come titolo per la sua nuova traduzione Il signor Cardinaud.
Alla ricerca dell'armonia perduta, potrebbe sintetizzarsi così il significato de Il signor Cardinaud. Infatti il protagonista, Hubert Cardinaud, è un uomo onesto, scrupoloso e metodico, con una solida posizione da impiegato, lui che era il figlio del signor Cardinaud, un umile cestaio e di una madre che era giunta a Les Sables per lavorare presso la fabbrica di sardine. Rientrando a casa una domenica dopo i soliti riti della messa, del passaggio in pasticceria, Hubert scopre che la moglie Marthe è scappata di casa con Mimile, il figlio di Titine, lasciandolo solo con i due figli. Non è solo la fuga della moglie, è la sua vita, la sua personalità che va in frantumi. Hubert si lancia in un'ostinata ricerca per ritrovare la moglie, amore della sua vita e ricomporre così l'armonia di prima.

Giudizio personale

Lo stile di Simenon, come sempre, è chiaro, essenziale e preciso. Questo libro non rientra nei canoni abituali (per noi) del Simenon di Maigret, ma si legge piacevolmente, seguendo un uomo che lascia i suoi ritmi abitudinari per ritrovare un amore che si rivela più forte del tradimento e della vergogna. La psicologia di Hubert è descritta in modo efficace, molto meno quella di Marthe e dei suoi rapporti con il marito. Questo lascia una sensazione di incompletezza.

Stile
8/10
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Piacevolezza lettura
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛
Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
7/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì

giovedì 19 marzo 2020

Mauro Corona - FAVOLA IN BIANCO E NERO


Autore: Mauro Corona

TitoloFavola in bianco e nero

Genere: Narrativa italiana, romanzo

Editore: Mondadori

Collana: Scrittori italiani e stranieri

Data di uscita15 novembre 2016

Pagine98

Prezzo ediz. cartacea: brossura € 11,00 

E book Kindle: 4,99 €

Ambientazione: un paese di montagna


Dal sito della casa editrice Mondadori:


"Mauro Corona è nato a Erto (Pordenone) nel 1950. È autore di Il volo della martora, Le voci del bosco, Finché il cuculo canta, Gocce di resina, La montagna, Nel legno e nella pietra, Aspro e dolce, L'ombra del bastone, Vajont: quelli del dopo, I fantasmi di pietra, Cani, camosci, cuculi (e un corvo), Storia di Neve, Il canto delle manére, La fine del mondo storto (premio Bancarella 2011), La ballata della donna ertana, Come sasso nella corrente, Venti racconti allegri e uno triste, Guida poco che devi bere: manuale a uso dei giovani per imparare a bere, La voce degli uomini freddi (finalista premio Campiello 2014), Una lacrima color turchese, I misteri della montagna, Favola in bianco e nero, La via del sole, e delle raccolte di fiabe Storie del bosco antico, Torneranno le quattro stagioni e Il bosco racconta, tutti editi da Mondadori. Ha pubblicato inoltre La casa dei sette ponti (Feltrinelli, 2012) e Confessioni ultime (Chiarelettere, 2013), Quasi niente (con Luigi Maieron, Chiarelettere, 2016)."


Recensioni


Se con l'avvicinarsi del Natale siete presi da una sorta di allergia ai buoni sentimenti, "Favola in bianco e nero" di Mauro Corona, potrebbe essere l'antidoto che state cercando. (Laura Aguzzi, Tuttolibri, La Stampa)

E dopo aver letto un libro di Corona anche tu ti senti come un boscaiolo che ha trascinato un tronco, un'esperienza bellissima. E subito dopo ti viene un grande voglia di smartphone, di tablet, di centri commerciali, di metterti a parlare con Siri e di giocare alla Playstation, per dimenticare. (Massimiliano Parente, il Giornale)

Come ogni racconto che si rispetti anche “Favola in bianco e nero” ci riserba una sorpresa finale che è anche il barlume di speranza che dovremmo ritrovare e far scaturire dai nostri cuori. Ma la strada è lunga e difficile. L’amarezza di Mauro Corona è più che giustificata e la lettura della storia non si rivela un semplice passatempo per le feste. E’ molto di più: un libro da rileggere e con il quale rivedere noi stessi. (Giovanna Giraudi su sololibri.net)

Trama

La “Favola in bianco e nero” inizia con l’apparizione incredibile e inaspettata in tutti i presepi del mondo, allo scoccare della mezzanotte, di due statuine del Bambin Gesù, una con la pelle bianca e una con la pelle nera. La reazione che ne segue è abbastanza scontata, perché la gente in base alla tradizione che vuole Gesù con la pelle bianca, cerca di togliere dal presepe la statuina del Bambino nero.

Giudizio personale

Nei presepi del mondo compaiono due Gesù bambini, uno bianco ed uno nero e ciò fa venire a galla le ipocrisie dei buonisti del Natale, in realtà razzisti. Lo spunto sarebbe ottimo ma il libro è di una banalità e di una ripetitività faticosa per il lettore. Non c'è bisogno di questo libro per farci riflettere su immigrazione, razzismo, xenofobia e quant'altro.

Stile
5/10
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Piacevolezza lettura
4/10
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Rappresentazione personaggi
4/10
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Trama
4/10
⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
4/10
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Consiglio di lettura: no