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Autore: Marco Malvaldi
Titolo:
Genere: Narrativa italiana, Gialli, Noir, Thriller
Editore: Sellerio
Collana: La memoria
Data di uscita: 3 maggio 2018
Pagine: 240
Ambientazione: Pineta, cittadina immaginaria del litorale toscano
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Dal sito della casa editrice Sellerio:
"Marco Malvaldi (Pisa, 1974), di professione chimico, ha pubblicato con questa casa editrice la serie dei vecchietti del BarLume (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume 2016, A bocce ferme, 2018), salutati da un grande successo di lettori. Ha pubblicato anche Odore di chiuso (2011, Premio Castiglioncello e Isola d’Elba-Raffaello Brignetti), giallo a sfondo storico, con il personaggio di Pellegrino Artusi, Milioni di milioni (2012), Argento vivo (2013), Buchi nella sabbia (2015), Negli occhi di chi guarda (2017) e, con Glay Ghammouri Vento in scatola (2019)."
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Recensioni
Il passato è la riserva di caccia dei vecchi. Marco Malvaldi lo sa bene e ha due geniali idee: riaprire un caso collocato nel 1968, mentre siamo immersi in pieno revival nostalgico e proporre un caso da scuola forense (Bruno Gambarotta, Tuttolibri, La Stampa)
Da laureato in chimica è consapevole dell’infallibilità delle formule, e lui ne ha fra le mani una che funziona dal 2007. È in grado di intuire i lettori al mare, con le creme sulla spiaggia e con il libro dentro la borsa.
Ha scelto per loro il registro della raggiungibilità.
Eppure, tra le pieghe di questa ennesima ripresa della serie, sembra emergere una sua esigenza – se non proprio di un passo e di un linguaggio nuovo – di curiosità, o almeno un bisogno di ricerca: l’applicazione alla narrativa commerciale del suo profilo da saggista. (Angelo Carotenuto, la Repubblica/Robinson)
Ha scelto per loro il registro della raggiungibilità.
Eppure, tra le pieghe di questa ennesima ripresa della serie, sembra emergere una sua esigenza – se non proprio di un passo e di un linguaggio nuovo – di curiosità, o almeno un bisogno di ricerca: l’applicazione alla narrativa commerciale del suo profilo da saggista. (Angelo Carotenuto, la Repubblica/Robinson)
Il metodo Malvaldi” è da tempo una formula di successo. Nella loro nuova avventura, i quattro arzilli vecchietti della Banda della Magliadilana si trovano questa volta a indagare su una sorta di cold case in salsa toscana. (Sellerio per il Corriere della Sera)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Alberto Corradi, proprietario della Farmesis, azienda farmaceutica del litorale toscano, muore. Il suo testamento nomina erede universale il figlio Matteo Corradi ma nell'atto testamentario è contenuta anche la confessione che è stato proprio lui, Alberto, l’autore dell’assassinio di Camillo Luraschi, fondatore della fabbrica e suo padre putativo. Infatti nel 1968 l'imprenditore farmaceutico Luraschi, venne ucciso in auto, mentre tornava a casa: un colpo di arma da fuoco esploso in circostanze mai chiarite. Le indagini non avevano trovato risultati, forse perché il clima politico consigliava di non scavare troppo. La confessione obbliga alla riapertura dell’inchiesta ed ha molte implicazioni: se fosse stato Alberto l'assassino del padre putativo non avrebbe potuto entrare in possesso dei suoi beni e non avrebbe potuto lasciarli in eredità al figlio Matteo. Alice Martelli, vicequestore ed eterna fidanzata di Massimo, in questo caso non può fare a meno dell’apporto dei pettegolezzi dei quattro vecchietti del BarLume, che erano stati coinvolti tutti in modi diversi dal sommovimento del '68.
Giudizio personale
Come sempre nella saga del BarLume il filone giallo/noir si accompagna al clima scanzonato, irridente e sarcastico che si respira nel locale di Massimo e che rende piacevole la lettura e gli intermezzi in dialetto toscano. La trama è costituita dall'intreccio fra l'omicidio di cinquant'anni prima ed un nuovo omicidio avvenuto a Pineta. Questo romanzo è leggermente diverso dagli altri della serie del Barlume, perché intrecciato al clima politico che si respirava nel 1968, durante la gioventù dei nostri quattro vecchietti schierati in modo diverso di fronte al movimento della contestazione.
Stile
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7/10
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Piacevolezza lettura
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8/10
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Rappresentazione personaggi
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7/10
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Trama
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7/10
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Giudizio complessivo
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7/10
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Consiglio di lettura: sì
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