Autore: Tracy Chevalier Titolo: La maestra del vetro Titolo originale: The Glassmaker Genere: Fiction storica, Narrativa straniera Editore: Neri Pozza Collana: I Narratori delle Tavole Data di uscita: 2024 Pagine: 400 Ambientazione: Isola di Murano (Venezia) | |
Dal sito della casa editrice Neri Pozza: "Tracy Chevalier è nata a Washington nel 1962. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza, 2004, BEAT 2011, 2015). Con La ragazza con l'orecchino di perla (Neri Pozza, 2000, 2013) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza, 2002, BEAT 2012), La dama e l'unicorno (Neri Pozza, 2003, BEAT, 2014), L'innocenza (Neri Pozza, 2007, 2015), Strane creature (Neri Pozza, 2009, 2014), L'ultima fuggitiva (Neri Pozza, 2013, 2014), I frutti del vento (Neri Pozza 2016) e La ricamatrice di Winchester (2020). www.tchevalier.com" |
Leggere questo romanzo se si cerca una lettura semplice, scorrevole ma anche coinvolgente: ci si affeziona subito alla protagonista e ripercorrere cinquecento anni di storia italiana è sempre emozionante.
Neo forse, proprio la troppa semplicità: i fatti storici vengono narrati velocemente e, se pur noti, sarebbe stato interessante un approfondimento. (www.nationaldailypress.it)
Tracy Chevalier torna in libro con un libro alla Tracy Chevalier, quindi: romanzo storico, figure femminili forti e determinate, descrizione minuziosa degli ambienti e della società... Attraverso "la strategia del sasso", capitolo dopo capitolo, il lettore compie questi balzi temporali, che consentono ai protagonisti di invecchiare a tempo normale, e alla Storia di fluire con balzi di secoli. Questa idea, scelta da Chevalier per non scrivere una saga familiare tradizionale, fa sì che gli stessi personaggi cavalchino i cambiamenti della Storia: dal Rinascimento a Napoleone Bonaparte, dalla Repubblica di Venezia al Lombardo Veneto, alla Prima guerra mondiale. Tuttavia, proprio questa scelta è quella che, a mio avviso, ha tolto spessore alla psicologia dei personaggi: una donna del Rinascimento non pensa e non sente, non si comporta come una donna di fine Ottocento e la crescita individuale di Orsola rimane talmente universale da non appartenere a nessun secolo, e lei, come Antonio, Laura, Domenego, appaiono alla fine quasi personaggi disincarnati.
Sebbene la prosa di Tracy Chevalier sia come sempre precisa, descrittiva e pregiata nel rendere visibili gli ambienti, il contesto storico gioca la parte di una quinta teatrale, che a ogni balzo della pietra viene cambiata, lasciando gli attori immutati. (www.criticaletteraria.org)
È la storia di una ragazza che ha saputo forgiare da sola il proprio destino. Trascorreranno anni, poi secoli e la famiglia Rosso vivrà trionfi e cadute. Sullo sfondo Venezia e la sua magia, città d’acqua, senza età, fuori dal tempo. Un romanzo che è un po’ anche un omaggio all’Italia ed a tutto il bello che genera e che può essere fragile ma sublime. Come il vetro. (Ebe Pierini, Il Messaggero)
Trama (senza spoilerare)
Dal sito della casa editrice Neri Pozza
"Murano, 1486. Davanti agli occhi di Orsola Rosso si spalanca uno spettacolo meraviglioso: globi incandescenti che roteano come in una danza, ripiani e ripiani di bicchieri, vasi, lampadari aggrovigliati come polpi tentacolari, e poi i colori, lunghe canne blu, bianche, rosse, e dappertutto schegge di vetro che scricchiolano sotto i piedi come brina variopinta. È la vetreria Barovier, dove Orsola, figlia di un artigiano rivale, si è intrufolata per spiare. Lì, nella fornace, Marietta Barovier, una delle rarissime maestre di quell’arte, sta lavorando a qualcosa che cambierà il mondo: una nuova perla. Alle donne non è concesso fare altro, con il vetro, e Orsola si innamora subito di quell’oggetto ricoperto di stelle candide destinato a adornare il collo delle donne d’Europa e arrivare fino in Africa.Quando, poco dopo, il padre di Orsola muore in un incidente tanto doloroso quanto banale, saranno proprio la sua passione, la sua intraprendenza e il suo coraggio a tenere alto il nome dei Rosso. E tuttavia, anche se Orsola ha le mani e il cuore per lavorare il vetro, non potrà fare altro che le perle, dapprima di nascosto, al lume della cucina, e poi apertamente, ma sempre in lotta con la famiglia, le consuetudini, il pregiudizio. Nel corso dei secoli i Rosso vivranno straordinari trionfi creativi e perdite strazianti, ascese vertiginose e improvvise cadute, ma il tempo nella laguna si muove lentamente come il vetro fuso, e il dono di Orsola continuerà a brillare, all’apparenza delicato come le sue creazioni, in realtà indistruttibile.
Come la Città d’Acqua. Come l’amore."
Giudizio personale
L'originalità del libro consiste nei due piani temporali sfalsati: quello della storia di Venezia che procede a grandi balzi successivi dalla fine del 1400 fino al Covid e quello della storia familiare dei Rosso che invece avanza lentamente permettendo agli stessi protagonisti di attraversare secoli di storia. Una scelta fuori dal comune, che mi ha lasciato un po' perplesso, perchè iniziare il libro con Orsola Rosso nel 1486 e terminarlo con Orsola Rosso nel 2019 può essere destabilizzante e rischioso. L'autrice è riuscita a farlo con maestria, io da lettore sono riuscito a capirlo un po' meno.
Detto questo, il libro è bellissimo, una saga familiare che si ricorda, costruita con una conoscenza geografica e storica notevole; una storia soprattutto di donne che devono vedersela con il fascino e i capricci di un'altra bellezza femminile, quella di Venezia, una storioa raccontata con talento.
Stile | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Trama | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì