Autore: Erin Doom Titolo: Genere: Narrativa italiana Editore: Magazzini Salani Collana: Fiction Data di uscita: 27 maggio 2021 Pagine: 672 | |
Dal sito della casa editrice Salani: "Erin Doom è lo pseudonimo di una giovane scrittrice italiana. Erin ha esordito su Wattpad, la piattaforma di social reading più famosa al mondo, con il nickname DreamsEater. In poco tempo le sue storie hanno conquistato il cuore dei lettori." |
Recensioni
L’autrice del Fabbricante di lacrime è italiana e firma i suoi libri con lo pseudonimo Erin Doom. Inizialmente aveva fatto uscire la sua storia a puntate su Wattpad, un social network dove si può scrivere, condividere e commentare romanzi e racconti, e successivamente il libro è stato notato e pubblicato da Magazzini Salani. «È partito bene, ma ci è voluto qualche mese perché diventasse il caso che è ora», dice Figini: «In Italia Fabbricante di lacrime è il primo caso interessante in cui il mondo dei libri di TikTok si interseca col mondo di Wattpad, ma all’estero era già successo».
Su TikTok l’hashtag legato a Fabbricante di lacrime ha al momento 10 milioni di visualizzazioni. (Marta Impedovo, ilpost.it)
... uno degli aspetti che mi hanno dato più fastidio: l’auto celebrazione e il narcisismo narrativo. Ho trovato un’esasperazione nel raccontare la storia, abbellendola di termini, di parole, e soprattutto di ripetizioni, come se l’autrice stesse celebrando se stessa, volesse, in un delirio narcisistico, dimostrare quanto è brava a scrivere, piuttosto che concentrarsi sulla fluidità della storia e su quanto, davvero, l’uso di un certo linguaggio pesante e ridondante, possa appesantire l’intero romanzo.
L’ho trovata molto più concentrata su se stessa che sulla pura e semplice passione di voler raccontare qualcosa. In altre parole, Erin Doom ha complicato una storia che poteva essere molto più fruibile usando uno stile fuori luogo e fuori contesto. (amicadeilibri.blogspot.com)
Trama
All’Istituto Sunnycreek Home, orfanotrofio che tutti volgarmente chiamavano Grave, tomba, avevano tante storie, la più conosciuta era quella del fabbricante di lacrime, un misterioso omino capace di confezionare lacrime di cristallo in un mondo dove nessuno era capace di piangere e provare emozioni, colpevole quindi di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini.
Nica Dover viveva al Grave e il suo è il nome di una farfalla e la sua particolare delicatezza era proprio come quella di una farfalla. La vita era difficile nell'orfanotrofio per tutti i bambini che avevano perso i loro genitori e per chi, come Rigel, invece non li aveva mai conosciuti perché subito abbandonato.
Nica sapeva che qualcosa dentro di lei si era rotto molto tempo prima, era rimasto piccolo, ingenuo e spaventato, sapeva di non essere come gli altri, perché diventando grande quella sua parte deformata era rimasta bimba. Era una farfalla in catene. Per Nica il fabbricante di lacrime aveva il volto di Rigel, manipolativo con chi voleva ammaliare, tremendo nel rovescio di quella medaglia. Era la personificazione della leggenda, il tormento che tante volte da bambina l’aveva ridotta in lacrime.
Nica aveva sempre creduto che sarebbe rimasta rinchiusa ancora molto tempo fra quelle mura ma a diciassette anni viene scelta dalla famiglia Milligan per un affidamento preadottivo. Nica viveva per la prima volta una favola bellissima ma fragile, soltanto se tutto andava per il meglio alla fine i genitori avrebbero finalizzato l’adozione. Ma forse era finita nella favola sbagliata, dove c’era anche il lupo, insieme a lei era stato scelto anche Rigel.
Giudizio personale
L'autrice indubbiamente conosce il suo mestiere, che è quello di raccontare storie ed emozioni e lo fa molto bene. Nella prima parte. La seconda metà del libro è inutile, noiosa, ripetitiva, quasi indisponente. Se il target del libro sono gli adolescenti, potrebbe anche andare, per un lettore adulto direi che i personaggi sono quasi irreali, la trama praticamente assente. Inoltre non mi è piaciuto che tra le citazioni all'inizio dei capitoli, l'autrice metta se stessa, troppa autoreferenzialità.
Stile | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 4/10 | ⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜⬜ |
Trama | 4/10 | ⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: no
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