Autore: Paolo Giordano Titolo: Genere: Narrativa, autofiction Editore: Einaudi Collana: Supercoralli Data di uscita: 25 ottobre 2022 Pagine: 272 Ambientazione: Guadalupa,, Trieste, Sardegna, Roma, Parigi | |
Dal sito della casa editrice Einaudi: "Paolo Giordano è nato a Torino nel 1982. Ha un dottorato in fisica ed è autore di cinque romanzi: La solitudine dei numeri primi (Mondadori 2008, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima), Il corpo umano (Mondadori 2012), Il nero e l'argento (Einaudi 2014 e 2017), Divorare il cielo (Einaudi 2018 e 2019) e Tasmania (Einaudi 2022). Per Einaudi ha pubblicato anche Nel contagio (2020) e Le cose che non voglio dimenticare (2021). Ha scritto per il teatro (Galois e Fine pena: ora) e collabora con il «Corriere della Sera»." |
Recensioni
S'intitola Tasmania l'ultimo romanzo di Paolo Giordano costruito sulle paure del mondo contemporaneo. L'isola australiana che guarda l'Antartide è per lo scrittore l'ultima zattera di salvezza ai confini della geografia: «Se proprio dovessi, sceglierei la Tasmania. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l'uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un'isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda». (Marco Moretti, La Stampa)
Il protagonista del romanzo si chiama P.G., ha 40 anni, è laureato in Fisica, si occupa della fine del mondo. Gli altri protagonisti sono la bomba atomica, il cambiamento climatico, il terrore degli attentati, le nuvole, i dati scientifici e lo spirito del tempo, le relazioni in crisi, l’opacità dei legami, il nostro esitare tra un desiderio e l’altro, la scelta di un rifugio dopo la catastrofe (dopo qualunque catastrofe). (Valentina Desalvo, la Repubblica)
«Scrivo di cose che mi hanno fatto piangere», è l'affermazione che chiude la storia e che assume un significato decisivo legandosi a quanto Giordano aveva consegnato all'inizio: «Forse sta tutta lì la fissazione di alcuni di noi per i disastri incombenti, quell'inclinazione verso le tragedie che scambiamo per nobile, e che costituirà, credo, il centro di questa storia: nel bisogno di trovare a ogni passo troppo complicato della nostra vita qualcosa di ancora più complicato, di più urgente e minaccioso in cui diluire la sofferenza personale. E forse la nobiltà, in tutto ciò, non c'entra davvero niente». La capacità di Paolo Giordano è di maturare questa consapevolezza elaborando i materiali che aveva disposto lungo un itinerario di inquietudine e incertezze. (Il Mattino)
Trama (senza spoilerare)
Dal sito della casa editrice Einaudi
"Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un’altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo – e del nostro pianeta. La magia di Tasmania, la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Cosí persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l’apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori piú interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura."
Giudizio personale
Libro malinconico che parla di un periodo che va dal 2015 al 2020. Un romanzo saggio in cui le crisi individuali nei rapporti sentimentali, nella vita professionale, nei valori di riferimento, si intrecciano con quelle globali (terrorismo, cambiamento climatico, condizione professionale della donna, pandemia) prospettando l'attesa di un'apocalisse simile a quella della minaccia nucleare che il protagonista, a corto di idee, cerca di descrivere nel suo libro.
Passato, presente e futuro, forse troppe tematiche affrontate tutte insieme e necessariamente in modo superficiale, con la conseguenza di un libro che si lascia leggere ma che risulta slegato tra le sue parti.
Stile | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Trama | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì, ma non attendetevi un capolavoro.
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