sabato 24 agosto 2024

Cristina Cassar Scalia - LE STANZE DELLO SCIROCCO

 








AutoreCristina Cassar Scalia

TitoloLe stanze dello scirocco

Genere: Narrativa contemporanea

Editore: Sperling & Kupfer

Collana: Pickwick

Data di uscita: 1 giugno 2015

Pagine464

Prezzo ediz. cartacea: tascabile € 10,90 

Ambientazione: Palermo (Sicilia)


Dal sito della casa editrice Einaudi:

"Cristina Cassar Scalia è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018 e 2019), La logica della lampara (2019 e 2020), La salita dei Saponari (2020 e 2021), L'uomo del porto (2021 e 2022), Il talento del cappellano (2021) e La carrozza della Santa (2022), Il Re del gelato (2023) e La banda dei carusi (2023) e Il Castagno dei cento cavalli (2024) - tutti pubblicati da Einaudi - che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all'estero, è in corso la realizzazione di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020)."




Recensioni

L’autrice, come un moderno Caravaggio, maestro di luce e ombre, dipinge una “storia di Sicilia”, una tela che trasuda dei suoi profumi, della sua storia, della sua gente. (sololibri.net)

In questo sta la forza dell’autrice che, con dovizia di particolari, riesce ad estrapolare la parte più sensibile di ogni personaggio di questo straordinario romanzo dove le “stanze dello scirocco “ riescono ad aspergere freschezza sugli stantii sentimenti dell’epoca.
Da leggere e commentare con le nuove generazioni. (Sebastiano Impalà, borderliber.it)

Leggere Le stanze dello scirocco è un tuffo in un passato che poi tanto passato non è. Mi ha fatto vivere il 1968 dalla parte di una donna con un carattere forte e indipendente, che al giorno d’oggi sarebbe una delle tante, ma che allora doveva essere la pecora nera in una società estremamente benpensante. Ho apprezzato come il racconto si sia preso il tempo per evolversi, come non abbia accelerato il ritmo. È stato infatti proprio quella calma a farmi percepire la Sicilia in tutte le sue sfumature, dal ricorrente profumo della zagata in fiore fino all’accento inconfondibile della parlata.
Ogni riga, ogni parola, tutto tende a quell’intonazione particolare che diventerà parte di chi legge: più si legge e più i dialoghi andranno a prendere quella particolare cadenza. L’equilibrio che Cristina Cassar Scalia ha creato tra le parole siciliane che pervadono le pagine del libro e tutto il resto è ammirevole.
Pochi altri sono stati i libri che ho letto e mi hanno fatto sentire parte di una cultura come Le stanze dello scirocco. Aprire gli occhi su un mondo che diamo troppo spesso per scontato dovrebbe essere il compito di chi crea cultura, e qui ne abbiamo avuto sicuramente un esempio. (leggereacolori.com)

Trama (senza spoilerare)

Dal sito della casa editrice Sperling & Kupfer

"È il 1968 quando il notaio Saglimbeni decide di tornare in Sicilia con la famiglia, dopo una lunga assenza. Vittoria, la figlia più giovane, indipendente e contestatrice ma legata al padre, non ha potuto che assecondare il suo desiderio e trasferirsi in quella terra sconosciuta che da sempre lui le ha insegnato ad amare. A Montuoro, per Vicki, cresciuta a Roma e appassionata di fotografia e di auto da corsa, l'impatto con una società conservatrice, ai suoi occhi maschilista, formale e schiava dei pregiudizi, è destabilizzante. In mezzo a tante conoscenze, saranno poche vere amicizie ad aiutarla a inserirsi nella realtà del paese. Quello di Diego Ranieri è un nome ricorrente negli ambienti a lei più vicini, un volto conosciuto che all'improvviso entra con prepotenza nella sua vita. Ombroso e sfuggente, ancorato a una mentalità assai diversa dalla sua ma capace di legarla a sé come nessun altro, Diego porta i segni di un passato doloroso da cui stenta ad affrancarsi, e con cui lei dovrà fare presto i conti. Divisa tra sentimento e orgoglio, Vicki trova nella facoltà di Architettura di Palermo, in piena occupazione, un rifugio in cui sentirsi meno estranea. Armata di macchina fotografica, inizia a scoprire la città, a conoscerne la bellezza enigmatica e i lati oscuri, fino a rimanerne stregata. E proprio per le strade di Palermo la sua storia s'intreccerà con quella, drammatica, di zia Rosetta, la cui apparenza mai lascerebbe intuire cosa nasconde il suo passato. Due donne unite dal coraggio con cui affrontano le prove che la vita ha loro riservato. Sullo sfondo di palazzi nobiliari e aspri paesaggi di campagna, le vicende di due famiglie colte in un importante momento storico ci conducono attraverso una Sicilia indolente e sensuale, al cui fascino è impossibile sottrarsi."

Giudizio personale

Il ritmo narrativo non è certo il punto di forza di questo romanzo, così come la verosomiglianza di quanto narrato, che delinea un quadro della sicilianità alquanto stereotipato. La storia d'amore tra i due protagonisti si dipana lenta ma... il libro si legge volentieri. Lo stile narrativo è il solito della scrittrice, una scrittura fluida e ben organizzata, i personaggi sono credibili e ben delineati. L'ambiente di Palermo alla fine degli anni sessanta risulta molto ben descritto, così come la storia di quegli anni. Quindi pazienza per la parte Harmony e godiamoci tutto il resto.


Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Trama
6/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì.

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