domenica 8 settembre 2024

Don Winslow - IL CONFINE

 











Autore: Don Winslow

Titolo: Il confine

Titolo originale: The border

GenereRomanzo, Thriller, Giallo, Mystery, Suspense

Editore: Einaudi

Collana: Stile libero Big

Data di uscita26 febbraio 2019

Pagine928

Prezzo ediz. cartacea: Stile Libero Big € 22,00 - Super ET € 17,00

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneMessico e Washington (USA)


Dal sito della casa editrice Einaudi:

"Don Winslow, ex investigatore privato, uomo di mille mestieri, è tra gli autori di crime piú importanti al mondo. Einaudi Stile libero ha pubblicato L'inverno di Frankie Machine (ultima edizione Super ET, 2017), diventato un vero e proprio caso letterario, Il potere del cane, primo romanzo con protagonista Art Keller, La pattuglia dell'alba, La lingua del fuoco e, nel 2011, Le belve, da cui Oliver Stone ha tratto l'omonimo film. Nel 2012, sempre per Einaudi Stile libero, è uscito I re del mondo, prequel de Le belve; nel 2013, Morte e vita di Bobby Z; nel 2014 Missing. New York, primo capitolo di una nuova serie poliziesca con protagonista il detective Frank Decker; nel 2015, Il cartello, secondo romanzo della serie con Art Keller; nel 2016, i primi due romanzi che hanno come protagonista Neal Carey, London Underground e China Girl, e L'ora dei gentiluomini. Nel 2017, Corruzione e il terzo romanzo con protagonista Neal Carey, Nevada Connection. Nel 2018, il quarto romanzo della serie con Neal Carey, Lady Las Vegas e il quinto, Palm Desert. Nel 2019, l'ultimo atto della trilogia con protagonista Art Keller, Il confine; nel 2021 Ultima notte a Manhattan.
Il sito dell'autore è www.don-winslow.com"








Recensioni

Don Winslow chiude la monumentale trilogia dedicata ai cartelli della droga. Il capo della Dea, Art Keller, combatte contro la violenza di narcos e burocrazia federale. (Massimo Vincenzi, La Stampa)

Da più di vent’anni, un terzo della sua vita, Don Winslow, prodigioso scrittore, racconta i narcos, i loro marchi (il cartello di Sinaloa, i los Zetas con i loro nemici: i Matazetas; sembrano i nomi degli improbabili complessi latinoamericani autarchici degli anni Sessanta: i Marcellos Ferial, ecc.).
Winslow cominciò con Il potere del cane, un capolavoro che Fedor Dostoevskij controfirmerebbe a occhi chiusi. Ora con Il confine chiude, in overdose, la sua trilogia messicana. L’eroe è sempre Art Keller, agente della Dea, che ha perso quasi tutto nella spietata lotta contro il superboss Adán Barrera e che può ben dire alla fine: «Noi ci portiamo addosso il nostro dolore come una medaglia». Stephen King considera Il confine «un romanzo sociale al livello di Tom Wolfe e John Steinbeck».
Forse il modello è più Guerra e pace. O anche Shakespeare (Winslow non bada a spese, ha grandi ambizioni), lo Shakespeare di Riccardo II quando dice: «Sediamoci per terra a raccontare storie tristi di re morti». Ma Winslow sa che il problema non sono i produttori di droga, regali o non regali che siano, il problema sono i consumatori, gli americani che si drogano: perché è tanto infelice il popolo che voleva essere felice quasi per costituzione? (Antonio D'Orrico, Corriere della Sera)

Nel capitolo conclusivo di una storia epica di violenza e vendetta, corruzione e giustizia, Don Winslow dipinge un ritratto dell’America di oggi. (milanonera.com)

Trama (senza spoilerare)

Dal sito della casa editrice Einaudi

"Art Keller pensava che una volta scomparso Adán Barrera avrebbe trovato pace. Si sbagliava. A prendere il posto che è stato di Adán, e prima ancora di suo zio don Miguel Ángel, ci sono già Los Hijos, la terza generazione. E ora, a capo della Dea, Art si rende conto che in realtà i nemici sono dappertutto: nei campi di papavero messicani, a Wall Street, alla Casa Bianca. Gente che cerca di farlo tacere, di sbatterlo in galera, di distruggerlo. Gente che vuole ucciderlo. Con Il confine Don Winslow tira le fila di una storia di violenza e vendetta, corruzione e giustizia, ormai divenuta leggenda. E dipinge un ritratto di straordinaria potenza dell’America d’oggi.

Giudizio personale

Avevo qualche dubbio iniziale nell'affrontare questo libro, perché sapevo che era il terzo della serie dedicata ai narcos. Infatti ho faticato un po' a ricordare i tanti nomi e a connettere tra di loro le diverse situazioni, che senz'altro erano più semplici da cogliere per chi aveva letto i due romanzi precedenti (Il potere del cane e Il cartello).
Valeva però la pena di fare un piccolo sforzo davanti alla grandiosità dell'opera. L'autore riesce a farci entrare nel mondo dei narcos da diverse prospettive, tutte realistiche e a farci vivere il dramma del popolo messicano e la disperazione dell'immigrazione.
La trama è costruita molto bene, gli intrecci sono credibili e poco scontati, lo stile narrativo è scarno, incisivo, essenziale e quindi la lettura risulta molto scorrevole, i dialoghi sono concisi e brevi. In molti punti non sembra di stare leggendo un romanzo, ma una cronaca dura che invade il mondo dei trafficanti di droga, i consumatori, le connivenze e le implicazioni politiche, particolarmente importanti in questo libro. E questo giudizio a mio avviso è un plus del romanzo. Oltre novecento pagine che tengono incollato il lettore al libro. Ho apprezzato molto la storia Nico e Flor e il modo in cui è raccontata, una parentesi nel dramma del traffico di droga dei narcos.



Stile
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Piacevolezza lettura
9/10
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Rappresentazione personaggi
9/10
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Trama
9/10
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Giudizio complessivo
9/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜








Consiglio di lettura: sì, per me un capolavoro nel suo genere.

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