Autore: Peter Handke Titolo: La ladra di frutta Genere: Narrativa Editore: Guanda Collana: Narratori della Fenice Data di uscita: Prima pubblicazione: 13 novembre 2017, da Guanda novembre 2019 Pagine: 432 Prezzo ediz. cartacea: brossura 20,00 € E book Kindle: 9,99 € Ambientazione: Francia (Parigi e Piccardia) | |
Dal sito della casa editrice Guanda: "Peter Handke, nato a Griffen (Austria), nel 1942, è romanziere, drammaturgo e poeta. La casa editrice Guanda ha pubblicato Storie del dormiveglia, Falso movimento, Il peso del mondo, La storia della matita, Pomeriggio di uno scrittore, Epopea del baleno, Saggio sul luogo tranquillo, Saggio sul cercatore di funghi, Prima del calcio di rigore, L’ambulante, I giorni e le opere e I calabroni. Nel 2009 gli è stato conferito il premio Franz Kafka e nel 2014 l’International Ibsen Award. Ha collaborato in varie occasioni con il regista Wim Wenders, fino a Il cielo sopra Berlino. Nel 2019 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura per “la sua opera influente che ha esplorato con ingegnosità linguistica la periferia e la specificità dell’esperienza umana”." |
Recensioni
La forza di questo libro, come degli altri progetti epici di Peter Handke, è soprattutto nei passaggi in cui il narratore lascia la precedenza al suo doppio, all'autore di aforismi e al maestro della prosa dell’attimo. (Süddeutsche Zeitung)
È affascinante il modo in cui la ladra di frutta protagonista del racconto oscilla costantemente tra personaggio in carne e ossa e figura immaginaria. (Frankfurter Allgemeine Zeitung)
Ritornano l’urgenza di lasciare la casa per una meta da raggiungere a piedi e l’attenzione ai minimi dettagli rivolta a quanto si dispiega davanti ai suoi sensi durante la viandanza, sia esso il respiro degli alberi, il volo di un’ape o il pianto di un uomo. Handke cammina, si guarda attorno e come un vecchio indiano che poggia l’orecchio sul suolo, percepisce il respiro del mondo, un mondo ancora incontaminato, in cui si sente l’eco della grande poesia tedesca degli amati Goethe e Holderlin. (Paolo Marcolin, Il Piccolo)
Trama
Il narratore viene punto da un’ape, la prima dell’anno, che in una giornata di mezza estate rappresenta per lui un segnale. Decide dunque di lasciare la «baia di nessuno», la casa nei dintorni di Parigi, per mettersi in cammino verso la regione quasi disabitata della Piccardia, ripercorrendo l’itinerario compiuto, in un passato non meglio definito, dalla ladra di frutta, un personaggio sfuggente e misterioso che era partita invece con uno scopo preciso: ritrovare la madre, scomparsa da circa un anno dopo aver lasciato senza preavviso il suo posto di dirigente in una banca. La ladra di frutta ama vagabondare fuori dalle strade principali per trovare e assaporare i frutti di orti e frutteti. Il viaggio della ladra di frutta e quello del narratore si confondono e si specchiano l’uno nell'altro: una serie di peripezie, incontri, difficoltà e occasioni dovute al contatto con la natura , in un semplice viaggio nell'entroterra che diventa un percorso interiore.
Giudizio personale
Siamo di fronte ad un libro difficile, impegnativo, che mi ha lasciato molte perplessità. Per molti è un capolavoro, a me non è piaciuto. E' un libro sul viaggiare a piedi che diventa percorso di formazione. Lo stile sembra scorrevole ma poi costringe il lettore ad una concentrazione mica da ridere per la presenza di immagini, di simbolismi che impegnano la comprensione ad un livello superiore. Sono stato seriamente tentato di abbandonarlo nella prima parte, poi ho proseguito la lettura che nella seconda parte diventa apparentemente più semplice. Se di capolavoro si tratta, io non ne ho colte le qualità.
Stile | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Trama | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 5/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: no (giudizio strettamente personale), sì per chi ha letto che si tratta di un capolavoro e vuol verificarlo personalmente.
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