Il prolifico Michael Connelly - 28 romanzi in 22 anni - sforna best seller a tamburo battente. In Italia Piemme ha appena tradotto “Il dio della colpa”, con l’avvocato Mickey Haller, quello che ha lo studio in una macchina, la Lincoln. (Silvia Bizio, L'Espresso)
Con grande maestria Michael Connelly sviluppa l’intreccio narrativo che, tra sequenze rapide e dialoghi centellinati e mai superflui, risulta privo di lacune e/o sbavature. Stilisticamente il linguaggio è fluente, il lettore si fa trascinare dal narrato, ne è attratto, nutrendo il desiderio di sapere chi e che cosa si cela dietro la morte della donna.
Il romanzo è interamente incentrato dietro il cd “giallo giudiziario” pertanto, chi è solito leggere testi del genere e/o ha già in passato avuto modo di conoscere di opere dello stesso autore e/o di altri quali Grisham, sa cosa aspettarsi; lo stile e la trama non si distinguono per originalità, ma rispetto a precedenti episodi aventi quali protagonista Mickey in quest’ultimo elaborato Connelly riesce a rendere il mistero più intrigante, non sussiste quella sensazione di deja-vu o di lentezza che potevano riscontrarsi nelle antecedenti prestazioni. (qlibri)
I fan di Mickey Haller, il secondo, importante personaggio creato dalla fertile mente di Michael Connelly, possono finalmente mettere mani e occhi su un nuovo caso per questo avvocato dai metodi piuttosto anomali, visto che Piemme ha pubblicato Il dio della colpa, quinto romanzo di questa serie ...
Mickey Haller ha esordito con la sua personale serie di romanzi una decina di anni fa, in Avvocato di difesa ed essendo il fratellastro del più noto Harry Bosch, ha ricevuto la giusta spinta al successo editoriale anche dal fatto che i due personaggi si scambiano spesso presenze più o meno consistenti nelle rispettive storie, andando quindi a creare un universo coeso nel quale le azioni di uno influenzano quelle dell’altro.
In questo Il dio della colpa, infatti, farà una piccola apparizione anche Bosch. (thrillercafe.it)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Il dio della colpa è il quinto thriller di cui è protagonista Mickey Haller, l’avvocato che prepara i processi dal sedile posteriore della sua Lincoln, un uomo complicato ma autentico che deve fare i conti anche con la necessità di guadagnare l’occorrente per mandare avanti il suo studio, perché i casi civilistici rendono poco e sempre meno gente è in grado di pagare.
Per l'avvocato Haller è un periodo difficile. Ha perso le elezioni per diventare procuratore, uno dei suoi clienti, che ha aiutato a uscire dal carcere, ha investito e ucciso due donne, l'amica di sua figlia Hayley e la madre: per questo motivo la ragazza ha dovuto cambiare scuola e non vuole più rivolgergli la parola.
In questa difficile situazione, la sua attenzione è immediatamente catturata da un messaggio ricevuto sul cellulare mentre si trova impegnato per un processo in un’aula di tribunale. Il messaggio è inviato dalla sua segretaria ed ex moglie, Lorna, e riguarda il codice 187, che in California corrisponde ad un caso di omicidio. Lorna lo informa di un caso di omicidio a loro assegnato: André La Cosse, sviluppatore di siti web e social pr, è accusato di aver ucciso una delle sue clienti, la prostituta Giselle Dallinger, e pare che sia stata proprio quest'ultima a segnalargli Haller come avvocato difensore. Negli archivi dello studio non risulta nessuna Giselle Dallinger, ma Haller resta di sasso quando scopre che in realtà si tratta di Gloria Dayton, prostituta conosciuta come Giorni di gloria che in passato aveva difeso in parecchi casi e che aveva tentato più volte di aiutare a cambiare vita.
Dedicarsi alla difesa in un caso di omicidio comporta la prospettiva concreta di un bel guadagno. A muoverlo però non è solo il bisogno di guadagnare, ma i fantasmi di un passato che gli si rivela diverso da come l'aveva vissuto e una sete di giustizia che nasconde un forte desiderio di redenzione personale.
Il caso sembra essere legato a un'altra vicenda, quella di Hector Arande Moya, uno spacciatore di droga condannato all'ergastolo in seguito alla denuncia di Gloria per detenzione illegale di cocaina. Haller capisce che il legame tra i casi La Cosse e Moya è molto forte e cercherà di risolverli entrambi. Il dio della colpa sono i giurati che devono stabilire l'innocenza o la colpevolezza degli imputati, ma ognuno di noi ha i suoi dei della colpa.
Giudizio personale
Possiamo far rientrare questo romanzo nel genere "giallo giudiziario", quindi particolarmente consigliato ai lettori che si appassionano alle strategie processuali più che all'azione in sé. Lo stile narrativo rientra in quello di genere, non particolarmente originale, ma la trama è sviluppata con abilità e mestiere, utilizzando un ritmo rapido, dialoghi brevi ma deliziosi, un linguaggio fluente capace di attirare l'attenzione dei lettori fino all'ultima pagina.
Stile | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Trama | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì
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