Autore: Cristina Rava Titolo: Cappon magro per il Commissario - Rebaudengo indaga nei carruggi di Albenga Genere: romanzo giallo, poliziesco Editore: Fratelli Frilli Editori Collana: Noir Data di uscita: 2008 Pagine: 272 Ambientazione: Liguria (Albenga) | |
Dal sito della casa editrice Garzanti: "Cristina Rava (1958) è nata e vive ad Albenga, sulla Riviera di Ponente, dove sono ambientati i suoi libri. Dopo aver iniziato gli studi in medicina ha fatto tutt'altro, lavorando nel settore dell’abbigliamento e poi in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita. Già autrice di due raccolte di racconti e di una memoria storica, tutte legate al territorio ligure, dal 2007 ha intrapreso la via del noir." |
Recensioni
Come abbiamo scoperto parlando della tradizioni natalizie liguri, il “Cappon Magro” è un antico piatto tradizionale ligure a base di pesce e verdure. Il termine “magro” indica infatti il suo essere un piatto di magro, riservato cioè ai giorni di penitenza e quaresimali... Stavolta la Rava non ci delude e ci regala un buon giallo. (lacuocaignorante.altervista.org)
Cristina Rava non scrive romanzetti rosa e quello che piace, in questa seconda trama strettamente intrecciata alla prima, è l’attenzione nei confronti dell’immigrata Svitlana. La Liguria è una terra avara, le possibilità di lavoro non sono molte, i giovani se ne vanno, arrivano ‘gli altri’, dall'Africa, dall'Europa dell’Est, fanno i lavori che nessuno vuole più fare, circondati da un’aria di diffidenza, a volte di disprezzo, spesso di malanimo. (leggerealumedicandela.blogspot.com)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Ildebranda Matilde Peluffo è una ricca e anziana signora che abita nel centro storico di Albenga e ha avuto una vita avventurosa, amanti, viaggi, feste, non ha sposato nessuno ed è rimasta zitella.
Ildebranda viene però trovata sul suo letto, aveva gli occhi aperti ed era morta. La scoperta è stata fatta dalla badante ucraina Svitlana Mychailivna Lysenko, alle dipendenze della Peluffo da tre anni con regolare contratto.
Il commissario Rebaudengo sospetta che la morte non sia dovuta a cause naturali, ma a un soffocamento esterno. I sospetti si rivolgono in diverse direzioni. Una di queste riguarda il nipote della vittima, Guidobaldo Peluffo, uomo molto religioso e con tendenze omosessuali, la cui moglie non ha mai amato la vita e le opinioni libertine della vecchia zia del marito.
L’altra direzione coinvolge la badante, che, peraltro ha una fedina penale pulitissima, l’unico neo è costituito da una relazione clandestina con un personaggio albenganese.
Il commissario Rebaudengo sta attraversando un periodo di crisi nella sua relazione con il medico legale Ardelia Spinola; nemmeno la cena da lei preparata che prevede il piatto principe della cucina ligure, il cappon magro, riesce a migliorare la situazione. Rebaudengo è attratto dal fisico e dalla personalità della bella ucraina sospettata di omicidio …
Giudizio personale
Il commissario Rebaudengo è davvero un bel personaggio, che racchiude in sé alcune connotazioni riconducibili ad altri commissari della letteratura, vedi Maigret o Montalbano, ma ha un'originalità propria. La parte più piacevole di questo libro, a mio giudizio, non sta tanto nella vicenda "gialla", quanto nel seguire i percorsi umani dei protagonisti principali, le loro forze e le loro debolezze. Vi sono pagine che valgono il libro, come, ad esempio, il racconto del viaggio nelle Alpi Liguri, dove bellezza,, malinconia e struggimento sfociano in una scrittura esemplare. Lettura piacevole e avvincente.
Stile | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Trama | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì.
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