Autore: Cristina Cassar Scalia Titolo: Genere: Narrativa italiana contemporanea, Thriller, Mystery Editore: Einaudi Collana: Stile Libero Big Data di uscita: 2022 Pagine: 288 | |
Dal sito della casa editrice Einaudi: "Cristina Cassar Scalia è originaria di Noto. Medico oftalmologo, vive e lavora a Catania. Ha raggiunto il successo con i romanzi Sabbia nera (2018 e 2019), La logica della lampara (2019 e 2020), La salita dei Saponari (2020 e 2021), L'uomo del porto (2021 e 2022), Il talento del cappellano (2021) e La carrozza della Santa (2022) - tutti pubblicati da Einaudi - che hanno come protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi; da questi libri, venduti anche all'estero, è in progetto la realizzazione di una serie tv. Con Giancarlo De Cataldo e Maurizio de Giovanni ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020)." |
Non sappiamo che faccia abbia il vicequestore aggiunto della Mobile di Catania Giovanna Guarrasi, detta Vanina, ma sappiamo che non è un’anima semplice. Ironica e tormentata, ha 39 anni e non esce mai senza Beretta, colleziona vecchi film ambientati in Sicilia, è golosa ma non sa cucinare, fuma di continuo Gauloises e soffre di insonnia. Solare ma piena di ombre, contiene dentro di sé le contraddizioni, le meraviglie, i lati oscuri della sua terra dalla doppia personalità, lucente e nera. (Tuttolibri, La Stampa)
Due ragazze francesi, a Catania per l'Erasmus, dopo essersi estasiate di fuochi d'artificio e avere macinato passi su passi fino ad "arrotolorare" i piedi, spinte dal desiderio di sbirciare dentro la "carrozza della santa" che ora riposa dopo tre giorni di festa, si trovano faccia a faccia con il cadavere di Vasco Nocera.
È all'indomani della festa di Sant'Agata a Catania che prende l'avvio l'ultima avventura di Vanina Guarrasi ne "La carrozza della santa", Einaudi Stile Libero, quinto romanzo con protagonista la vicequestore creata dalla penna di Cristina Cassar Scalia, da oggi in libreria. "A Catania si direbbe "carrozza del Senato", ma Vanina da buona palermitana la chiama "carrozza della santa", con la stessa confidenzialità che riserverebbe a Santa Rosalia". (Eleonora Lombardo, la Repubblica Palermo)
Romanzi deliziosi, quelli di Cristina Cassar Scalia, scritti in un italiano scorrevole che si mescola con il dialetto, con simpatiche disquisizioni sulle differenze tra i termini catanesi e quelli palermitani, tra i cibi della tradizione delle due città un po’ rivali, divise anche dalle Sante protettrici e i loro riti antichissimi: Agata e Rosalia, in un’unica isola, tante differenze. L’Etna, la montagna innevata che è pronta a esplodere, gli scogli a picco, in contrasto con il mare di Mondello, la città rinnovata dopo le stragi degli anni passati.
Tutto questo ci racconta l’autrice, seguendo le gesta coraggiose della commissaria Vanina, che alla fine scopre l’autore del delitto, insospettabile. Suspense e divertimento per gli appassionati di polizieschi, cibi e cinema italiano d’autore. (Elisabetta Bolondi, sololibri.net)
Trama (senza spoilerare)
E’ la mattina del 6 febbraio, la festa di Sant’Agata a Catania è appena terminata e la statua della “santa”, come tutti la chiamano, è rientrata nella cattedrale, dopo tre giorni di giri per la città.
Nell'atmosfera distratta che la fine della festa porta con sé, Estelle e Nina, due studentesse francesi che si trovano a Catania per il progetto Erasmus, scoprono un omicidio. Un uomo con la veste tipica da devoto di Sant'Agata, viene ritrovato sgozzato nell'androne del Municipio, dentro una delle carrozze della Santa o come vengono chiamate a Catania, del Senato.
La notizia dell’omicidio concomitante con la più sentita ricorrenza cittadina sconvolge Catania e il sindaco in persona sollecita l’intervento del vicequestore aggiunto, Giovanna Guarrasi, detta Vanina. La vicenda si presenta subito ingarbugliata, un intrico di piste che conducono sempre alla vita privata e familiare del morto, Vasco Nocera, danaroso nullafacente e persona molto nota in città.
Vanina, però, fatica a dedicare all'indagine l’attenzione che meriterebbe. A Palermo sta accadendo qualcosa che esige la sua presenza; è un richiamo che non può ignorare perché si tratta della possibilità di catturare l’ultimo dei quattro uomini che, quando era ancora una ragazzina, le avevano ucciso il padre a colpi di mitra davanti agli occhi.
Stavolta più che mai per la soluzione del mistero saranno importanti l’aiuto della sua squadra e l’impegno del commissario in pensione Biagio Patanè, che a dispetto dell’età non si ferma davanti a niente.
Giudizio personale
Questo romanzo, che vede protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi, è il sesto di una serie, di cui ho letto solo "La salita dei Saponari". Posso affermare con una certa sicurezza che il libro si può leggere tranquillamente, a prescindere dalla lettura dei precedenti. L'autrice impiega dei riferimenti, ma li spiega e questo facilita i nuovi lettori. La trama è ben costruita, incentrata su due filoni, uno catanese ed uno palermitano, indipendenti l'uno dall'altro, il finale (per me che non c'azzecco mai) non è prevedibile. I personaggi sono credibili e ben delineati, il linguaggio è un italiano scorrevole mischiato a un po' di dialetto con simpatiche divagazioni tra quello catanese e quello palermitano, la lettura risulta piacevole e veloce.
Stile | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Trama | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì, se amate i romanzi gialli.
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