domenica 30 novembre 2025

Francesco Guccini - TRALUMMESCURO

 










Autore: Francesco Guccini

Titolo: Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto

Genere: Narrativa italiana

Editore: Giunti Editore

CollanaSCRITTORI GIUNTI

Data di uscita17 settembre 2019

Pagine288

Prezzo ediz. cartaceaCartonato con sovraccoperta 19,00 €, ora in offerta a 9,50 €

E book Kindle: 6,79 €

Ambientazionela montagna appenninica lungo la strada Porrettana, con un focus specifico su Pavana.


Dal sito della casa editrice Giunti:

"Francesco Guccini è nato a Modena nel 1940. Cantautore-poeta e scrittore di assoluta originalità, è un mito per generazioni di italiani. Esordisce nel 1989 con Cròniche Epafániche per pubblicare poi: Vacca d’un cane (1993), Racconti d’inverno (1993; con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), La legge del bar e altre comiche (1996), Cittanòva blues (2003), i due volumi del Dizionario delle cose perdute (2012 e 2014), Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto (2015), Tralummescuro (2019, premio Selezione Campiello) e Non so che viso avesse (2020) che – così come il disco L’ultima Thule con cui ha concluso la sua carriera musicale – hanno avuto uno straordinario successo."




Recensioni

Questo emozionante flusso di ricordi e questa conclusione, dal sapore amaro, mi ha dato come la sensazione che Guccini voglia chiudere, dopo averlo fatto con le canzoni, anche con i libri e stare lì, nella sua Pavana, come gli anziani ad aspettare il lungo sonno lasciandoci orfani dei suoi racconti, della sua cultura e della sua intelligenza.
L’augurio e la speranza miei, e penso di molti, sono che ciò non avvenga e che l’amato Francesco continui ancora per molto tempo a raccontare la “sua” e la “nostra” vita; la “sua” terra che è anche un po’ nostra; che continui a condividere con noi lettori i suoi ricordi.
Francesco, “ci piaccion le fiabe, raccontane altre”.
(Liborio Volpe, www.criticaletteraria.org)

Guccini ci dà una mano a recuperare il senso della vita, della lentezza, della memoria. Ci aiuta a comprendere che passato non significa sempre vecchio e superato, anzi significa ricchezza, affetto per chi è vissuto prima di noi, amore per una natura libera da cemento e inquinamento, aspirazione alla semplicità.
Dopo aver letto questo libro abbiamo un buon materiale su cui riflettere. E poi non ci resterà che prendere per mano i nostri figli e, raccontando loro del tempo passato, andare “insieme incontro alla sera”, godendoci quel momento magico tra il non più giorno e il non ancora notte, quando tutto finisce.
Appunto tralummescuro.
(Cristina Bruno, thrillernord.it)

Anche in queste pagine, il Guccini prosatore antimoderno se la vede con stati d’animo sottili e col tempo: tra elegiache reverie e il malinconico abecedario di cose perdute, torreggiano sulla cronaca, in Tralummescuro. Ballata per un paese al tramonto, luoghi, persone, mestieri, ideali, persino flora e fauna, della Pàvana che fu, un po’ posto delle fragole un po’ Macondo. In una lingua fiammeggiante (seppure controllata), commista col dialetto di quelle parti, Francesco Guccini dà alle stampe il suo ideale testamento ontologico. (Maria Bonanno, www.sololibri.net)

Trama
 (senza spoilerare)

Dal sito della casa editrice Giunti

"Radici" è il titolo di uno dei primi album di Francesco Guccini, e radici è la parola che forse più di tutte rappresenta il cuore della sua ispirazione artistica. Radici sono quelle che lo legano a Pàvana – piccolo paese tra Emilia e Toscana dove sorge il mulino di famiglia, vera Macondo appenninica ormai viva nel cuore dei lettori – e radici sono quelle che sa rintracciare dentro le parole, giocando con le etimologie fra l’italiano e il dialetto, come da sempre ama fare. Oggi Pàvana è ormai quasi disabitata, i tetti delle case non fumano più. È in questo silenzio che il narratore evoca per noi i suoni di un tempo lontano, in cui la montagna era luogo laborioso e vivo, terra dura ma accogliente per chi la sapeva rispettare. Rinascono così personaggi, mestieri, suoni, speranze: gli artigiani all’opera in paese o lungo il fiume, i primi sguardi scambiati con le ragazze in vacanza, i giochi, gli animali e i frutti della terra, un orizzonte piccolo ma proprio per questo aperto all’infinito della fantasia. Tra elegia e ballata, queste pagine sono percorse da una continua ricerca delle parole giuste per nominare ricordi, cose e persone del tempo perduto; la malinconia è sempre temperata dalla capacità di sorridere delle umane cose e dalla precisione con cui vengono rievocati gesti, atmosfere, vite non illustri eppure piene di significato.
Francesco Guccini non canta più, ma la sua voce si leva di nuovo per noi, alta, forte, piena di poesia, per consegnarci un’opera che è testamento e testimone da raccogliere, in attesa di una nuova aurora del giorno."

Giudizio personale

E' difficile classificare questo libro, non è un romanzo nel senso classico del termine, non è un saggio storico, forse la definizione più giusta è quella del sottotitolo, una ballata del tempo che fu. Francesco (perdonate la confidenza, ma per me è Francesco dal primo album musicale, il cantautore italiano che preferisco) ci dà testimonianza di un periodo storico e di un luogo geografico e sociale, Pavana e dintorni, che si sta avviando sulla strada del tramonto, tralummescuro. Utilizza un linguaggio dialettale insieme all'italiano che fotografa perfettamente la triste realtà della fine di una comunità, attraverso il ricordo della gente, della vita e degli amori di chi questa comunità l'ha vissuta nella fase della maturità. Spero che leggano questo libro non solo le persone anziane o mature che hanno vissuto in parte questa parabola decadente, spero che lo leggano i giovani per capire meglio il significato di una parola gucciniana essenziale, "radici".

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
6/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di lettura: sì, andiamo alla ricerca del tempo perduto.

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