mercoledì 19 maggio 2021

Francesco Guccini - UN MATRIMONIO, UN FUNERALE, PER NON PARLAR DEL GATTO

 







Autore: Francesco Guccini

Titolo: Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto

Genere: Narrativa italiana

Editore: Mondadori

CollanaOscar bestsellers

Data di uscita3 novembre 2015

Pagine126

Prezzo ediz. cartacea: brossura 11,00 €

E book Kindle: 6,99 €

Ambientazione: la provincia emiliana


Dal sito della casa editrice Mondadori:

"Modena 1940. È il cantautore mito di tante generazioni e uno degli scrittori più originali della scena letteraria italiana."




Recensioni

Ora il cantautore non ha più i calli alle dita per il troppo giocare con le corde della chitarra, non ascolta musica «perché ho sentito troppa roba inutile» ma adora scrivere: «È capitato che hanno scelto un mio testo, “La cena” per un Meridiano Mondadori sui racconti e ciò mi ha dato più gioia che tutte le mie canzoni. Ha tirato fuori la mia anima snob. Ora sono tornato ai racconti: alcuni li aveva già pubblicati una piccola casa editrice di Pistoia, ne ho aggiunti cinque nuovi e per il titolo ho pensato al Jerome dei “Tre uomini in barca per non parlare del cane” ed è nato “Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto”. Sono racconti montanari. Da piccolo dicevo che avrei fatto lo scrittore, ho sempre amato leggere. Poi un giorno ho incontrato Alfio Cantarella che sarebbe diventato il batterista dell’Equipe 84 e ho preso un’altra strada». (Fabrizio Basso, Il Secolo XIX)

La scelta dello scrittore è chiara: conservare la memoria senza tralasciare nulla, nemmeno il minimo particolare. In una società ad alta velocità, Guccini ha scelto la lentezza e la continua riscoperta dei personaggi “minori” e di un paesaggio dell’anima; lo stesso al quale è rimasto legato nonostante la sua popolarità, difendendo le sue origini senza alcuna “contaminazione” derivante dal successo. (Antonio Capitano, il Fatto Quotidiano)

Eccola la scrittura di Francesco Guccini, il cantautore emiliano che ha portato il suo genio creativo dalle canzoni alla narrativa. Eccolo l’artista tornare — nel suo ultimo libro di racconti — ai ricordi di bambino, di ragazzo, alle suggestioni che gli ha lasciato, impresse nell’animo e nella memoria, una giovinezza passata sull’Appennino emiliano, che nel dopoguerra sapeva di famiglie numerose e vita rurale. (La Provincia Cremona)

Trama
(non viene mai svelato il finale)

Il libro è costituito da racconti che parlano del tempo passato, dei riti e delle tradizioni contadine che venivano trasmesse tra le generazioni, mentre ora questi ricordi della civiltà contadina rischiano di essere dimenticati, sopraffatti dalla modernità che tutto ingoia e divora.
Possiamo dunque leggere di un matrimonio tra due giovani, abitanti in paesi diversi e “vedere” lo sposo e la sposa camminare in corteo sin dall'alba tra prati e boschi per raggiungere la chiesa dove verrà celebrata la loro unione e poi ritornare al paese della sposa per il pranzo di nozze e spostarsi infine nel paese dello sposo per ricominciare a mangiare.
Oltre al matrimonio Guccini ci racconta il funerale del mitico Gigi de l’Orbo, con le donne in chiesa a pregare e gli uomini fuori ad aspettare sulle panchine.
Altri racconti ci portano indietro nel tempo per incontrare donne che sanno mettere o togliere il malocchio, gatti che ritornano dopo la morte, nonni fantasmi e altro ancora.

Giudizio personale

Premetto che i racconti non sono il mio genere letterario preferito e che preferisco il Guccini cantautore, che adoro, al Guccini scrittore (per quello che ho letto, naturalmente).
Ognuno dei racconti che compongono il libro mi ha lasciato una sensazione di incompletezza, quasi come il dover seguire una traccia molto tenue. Il discorso cambia se si considerano i racconti nel loro insieme, allora emergono sentimenti come il ricordo, la nostalgia e il rimpianto per una civiltà contadina che era sì dura e difficile, ma che si allontana sempre più dal nostro ricordo.

Stile
5/10
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Piacevolezza lettura
5/10
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Rappresentazione personaggi
6/10
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Trama
5/10
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Giudizio complessivo
5/10
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Consiglio di lettura: no, a meno che non siate gucciniani convinti e vi piaccia andare alla ricerca del tempo perduto.

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