Autore: Maurizio de Giovanni Titolo: Vuoto per i Bastardi di Pizzofalcone Genere: Narrativa, Mystery, Thriller Editore: Einaudi Collana: Stile Libero Big (2020) Data di uscita: 27 novembre 2018 Pagine: 344 Ambientazione: Napoli | |
Dal sito della casa editrice Einaudi: "Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d'inverno, Il purgatorio dell'angelo e Il pianto dell'alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir, Vuoto, Nozze e Fiori, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all'antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017), Sara al tramonto (2018), Le parole di Sara (2019) e Una lettera per Sara (2020); per Sellerio, Dodici rose a Settembre (2019); per Solferino, Il concerto dei destini fragili (2020). Con Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020). Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato della serie di Mina Settembre Troppo freddo per Settembre (2020) e Una Sirena a Settembre (2021). I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali." |
Recensioni
Perché il vuoto è un velo che nasconde molte cose, e a scavare nel buio ci si accorge che quello che sembra vuoto in realtà è un recipiente pieno fino all'orlo di sentimenti interrotti, di emozioni ormai inservibili, di passioni sepolte sotto la convenienza. (Maurizio de Giovanni per il Corriere della Sera)
Il mondo di de Giovanni, insomma, è un mondo in cui possiamo riconoscerci: non ci sono spie o detective, né boss sanguinari (se non, a volte, sullo sfondo) ma uomini e donne più o meno comuni, quasi sempre borghesi, agitati da sentimenti comuni, che però sfociano in fatti drammatici. Probabilmente è questo uno dei segreti del successo di questo scrittore diventato ormai un fenomeno nazionale e non solo: il processo di identificazione del lettore, la vicinanza della società che de Giovanni racconta, senza esotismi o tentazioni splatter. I Bastardi stessi sono animati da sentimenti molto «normali». (Mirella Armiero, Corriere del Mezzogiorno)
«Il problema del vuoto, sapete, è nelle cose che ci sono dentro», scrive Maurizio de Giovanni. «Sì, perché il vuoto non è mai completamente vuoto, altrimenti non ci sarebbe niente da guardare da lontano, altrimenti sarebbe solo deserto e perciò tranquillo, altrimenti non ci sarebbe dolore, nel vuoto. E invece il dolore c'è, eccome se c'è. Il dolore del vuoto è il peggiore, e quello del silenzio». Allora, bisogna farci i conti, occorre misurarsi con questa specie di bestia che viene fuori sempre nella notte. Vuoto. Per i Bastardi di Pizzofalcone è il titolo del nuovo e nono capitolo che de Giovanni dedica alle vicende del distretto dei poliziotti reietti alla Ed Mc Bain, diventati piccoli grandi eroi tanto da costruire un'epica dell'umanità prima ancora che dell'investigazione. (Il Mattino)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Il romanzo è l'ottavo tra quelli ambientati nel commissariato di Pizzofalcone, ma il nono con protagonista l'ispettore Giuseppe Lojacono.
Novembre, l’autunno sta cedendo il passo all'inverno. In sostituzione di Giorgio Pisanelli, ricoverato in ospedale dopo l’intervento subito, giunge a Pizzofalcone come vicecommissario Elsa Martini, una donna molto bella, piemontese, che come gli altri colleghi del commissariato ha dei precedenti che ci vengono raccontati nelle prime pagine del libro. Si era resa responsabile, durante un’inchiesta derivante da alcune denunce per pedofilia, di aver aperto il fuoco e ucciso un medico pedofilo.
C’è subito un’inchiesta che richiede l’intervento dei Bastardi e della nuova arrivata. La squadra scalcinata e poco ortodossa dei Bastardi era la più adatta a lei.
Un’insegnante di Lettere, Chiara Fimiani, 42 anni, scompare nel nulla, lasciando un messaggio e una lettera alla sua collega e amica, la professoressa di matematica Costanzo, che è convinta che la sua collega si trovi in grave pericolo.
Chiara è sposata con un uomo assai facoltoso, l’industriale Marcello Baffi, ex presidente di Confindustria, il quale sostiene che la donna se ne sia andata di propria volontà. La ditta Baffi è tra le più importanti benefattrici delle famiglie sotto la soglia di povertà che abbiano bambini e adolescenti da mantenere.
Le indagini iniziano in modo prima informale e proseguono poi in modo ufficiale, dopo che la Costanzo sporge regolare denuncia.
Dalle descrizioni Chiara risulta una donna serena, silenziosa, amante del suo lavoro al punto di organizzare molte attività utili a tenere i ragazzi a scuola, anche una serie di lezioni itineranti con Davide Maggioni, 61enne poeta e romanziere di chiara fama. Ultimamente però non era più la stessa, era evidente che qualcosa di molto brutto l’angustiava.
La scomparsa è da ricondurre alle misteriose visite che ex allievi le facevano, soprattutto quelle di un piccolo delinquente rissoso, Gerardo Caporosso oppure è da ricercare nei rapporti con il marito?
I Bastardi scopriranno che anche le vite più piene possono nascondere un vuoto incolmabile. Il problema del vuoto è nelle cose che ci sono dentro, perché il vuoto non è mai completamente vuoto altrimenti non ci sarebbe dolore, nel vuoto. Il vuoto è difficile da combattere, ci piglia di notte quando le nostre difese calano, si accanisce nel fine settimana, quando va affrontato. Per forza. Ognuno ha il suo vuoto.
Giudizio personale
Il giudizio non può che essere simile a quelli dei precedenti libri della serie. La vicenda stavolta si incentra intorno alla scomparsa di una donna e ci porta a contatto con problematiche sociali inquietanti, come ad esempio la pedofilia, ma non solo. L'aspetto giallo della storia è debole, si capisce dall'inizio chi è il colpevole e la sorpresa finale non lo riscatta. Allora perché leggere il libro? Prima di tutto, per i lettori seriali, si tratta di continuare a seguire il filo tracciato da de Giovanni. Trovo poi interessante la capacità dell'autore di alternare diversi registri narrativi, descrivendo con il suo solito stile chiaro e scorrevole, emozioni, tristezze e malinconia ma anche situazioni umoristiche e, come già detto, aspetti sociali molto impegnativi.
Stile | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Trama | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì
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