lunedì 14 febbraio 2022

Ilaria Tuti - FIGLIA DELLA CENERE

 






AutoreIlaria Tuti

TitoloFiglia della cenere

Genere: Mystery, Fiction storica, Giallo, Police procedural

Editore: Longanesi

Collana: LA GAJA SCIENZA

Data di uscita03-06-2021

Pagine368

Prezzo ediz. cartacea: cartonato € 18,60 

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneAquileia e dintorni (Friuli Venezia Giulia)


Dal sito della casa editrice Longanesi:

"Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Il secondo romanzo, Ninfa dormiente, è del 2019. Entrambi vedono come protagonisti il commissario Teresa Battaglia, uno straordinario personaggio che ha conquistato editori e lettori in tutto il mondo, e soprattutto la terra natia dell’autrice, la sua storia, i suoi misteri. Con Fiore di roccia (2020), e attraverso la voce di Agata Primus, Ilaria Tuti celebra un vero e proprio atto d’amore per le sue montagne, dando vita a una storia profonda e autentica. Nel 2021, con Luce della notte, torna alle storie di Teresa Battaglia. Del 2021 è anche la nomina di Ninfa dormiente agli Edgar Awards."






Recensioni

La consuetudine richiede di etichettare un romanzo in base al genere letterario.
Secondo quest’ usanza, l’ultimo libro di Ilaria Tutti sarebbe da ascrivere al genere thriller, o giallo, o mystery che dir si voglia, insomma una semplice narrazione di genere poliziesco, che tiene avvinto il lettore producendo tensione e suspense.
Certamente è anche questo, un dramma, un enigma che tiene desta l’attenzione e l’interesse: però prima di ogni altra cosa è davvero una bella storia, un racconto interessante, intrigante, intenso e profondo, un romanzo elegante. (qlibri)

Ancora una volta, plasmando il linguaggio fino a renderlo a tratti poetico, con un talento narrativo straordinario, Ilaria Tuti racconta un’indagine di dolore e crudeltà, che affonda le sue radici nelle ceneri di una storia risalente agli albori della Cristianità. (Tuttolibri, La Stampa)

La Tuti inserisce Teresa in una accattivante storia poliziesca mettendo però sotto la superficie temi importanti come la violenza fisica e psicologica sulle donne, le disuguaglianze di genere in campo lavorativo e la delicata questione della maternità negata o rifiutata. (Mauro Rossato, Il Gazzettino)

Trama (senza spoilerare)

Il commissario Teresa Battaglia era stata molto brava nel suo lavoro, non giudicava i colpevoli, cercava sempre di comprendere, ma questo aveva un prezzo. Soffriva, con loro. E dalla sofferenza e dalla cenere della sua vita precedente Teresa cercava di uscire. Ma la mente di Teresa non funziona più come prima, i ricordi si spezzano in frammenti che vanno perduti per sempre: soffre di demenza, ha l’Alzheimer.
Teresa ha quasi sessant'anni, è stanca nell'anima e nel corpo (dopo la tragica indagine del caso Ninfa dormiente che l’aveva vista salva per miracolo) e se ne sente più di ottanta. Deve recarsi al carcere di massima sicurezza perché il pluriomicida Mainardi, reo confesso, chiede di parlare soltanto con lei. Dopo ventisette anni di prigione, è riuscito ad evadere ma si è riconsegnato, poco tempo dopo, ai poliziotti che l’hanno riportato immediatamente in carcere. Il serial killer racconterà a Teresa che, durante la latitanza seguita all'evasione, è stato contattato per uccidere un uomo anziano e che lui ha eseguito il tutto come gli era stato indicato ma che ora il corpo non si trova più e che si è sentito braccato da qualcuno che all'esterno voleva ucciderlo, per cui si è riconsegnato alla polizia perché riteneva il carcere il luogo più sicuro per lui. Il Mainardi soffriva di una malformazione ossea, petto escavato congenito, aveva una fossa all'altezza dello sterno. Lo chiamavano “il senza cuore”. E’ un assassino seriale ed è anche un artista, ma Teresa capisce che qualcosa è mutato nella storia che Mainardi sta scrivendo con il sangue da quasi trent'anni.

Per cercare di capire la commissaria dovrà ritornare al passato, quel passato tragico e doloroso che tanto ha segnato la sua vita. Infatti ventisette anni prima la sua vita e quella di Giacomo (così lo chiama lei) si erano incrociate, l’allora ispettrice Battaglia aveva dovuto indagare sulle uccisioni del serial killer, la cui firma era l’asportazione delle falangi e l’apertura del petto delle vittime.

L'indagine dovrà però anche fare i conti con un passato molto più remoto, nascosto nel cuore della Basilica di Santa Maria Assunta ad Aquileia, che custodisce il mosaico pavimentale paleocristiano più antico ed esteso del mondo occidentale, un passato risalente al IV secolo d.C. quando l’era dei cristiani era iniziata, dentro la basilica di Aquileia ardevano le luci della nuova fede mentre intorno aleggiavano gli ultimi simulacri di culti morenti, il cristianesimo gnostico, il culto di Iside, che presto il vento del cristianesimo avrebbe disperso in cenere.

Giudizio personale

E' il primo libro che leggo della Tuti, quindi i riferimenti al passato mi hanno colto colpevolmente impreparato. E' un libro che mi ha avvinto, ma non convinto pienamente. Mi ha avvinto per la trama, per lo stile con cui è narrata, per l'incastonamento nella vicenda gialla di problematiche quali la condizione femminile, la violenza sulle donne e sull'infanzia, la disabilità. La figura di Teresa non si dimentica, una donna capace di cogliere i nessi tra gli eventi non solo con la mente ma anche col cuore, una figura forte e fragile nella sua malattia che non nasconde.
Il romanzo non mi ha convinto completamente per la struttura con cui è costruito: tre piani temporali che si intersecano. Un capitolo riguarda l'oggi, il capitolo successivo ventisette anni fa e ogni tanto fa capolino il quarto secolo d.C.. Secondo me, quest'altalena temporale disorienta il lettore che a un certo punto non sa più se sta leggendo dell'oggi o dell'ieri. Dal punto di vista del lettore forse sarebbe stato preferibile organizzare il libro in tre sezioni: IV secolo, ventisette anni fa, oggi. Ma io sono un lettore, non uno scrittore.

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
6/10
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Rappresentazione personaggi
8/10
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Trama
5/10
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Giudizio complessivo
6/10
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Consiglio di lettura: sì.

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