martedì 19 settembre 2023

Giorgio Scerbanenco - LA SABBIA NON RICORDA

 








AutoreGiorgio Scerbanenco

TitoloLa sabbia non ricorda

Genere: Narrativa italiana, Mystery

Editore: Garzanti

Collana: Elefanti Thriller

Data di uscita: prima pubblicazione 1963

Pagine277

Prezzo ediz. cartacea: brossura € 10,00 

E book Kindle: attualmente non disponibile

AmbientazioneFriuli (Lignano e Latisana)

Dal sito della casa editrice Garzanti:

"Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma e a sedici anni si stabilisce a Milano. Per guadagnarsi da vivere fa molti mestieri finché non approda al mondo dell’editoria. Dopo aver scritto migliaia di racconti rosa, si dedica al poliziesco, e nel 1968 vince l’ambitissimo Grand Prix de littérature policière. Fra i titoli di maggiore successo Venere privata, Al servizio di chi mi vuole, La ragazza dell’addio, Traditori di tutti, Milano calibro 9, Dove il sole non sorge mai, I milanesi ammazzano al sabato, Ladro contro assassino, I ragazzi del massacro, Le principesse di Acapulco, Europa molto amore, Al mare con la ragazza, Le spie non devono amare, La sabbia non ricorda, Non rimanere soli, Racconti neri, Il Centodelitti e I sette peccati capitali e le sette virtù capitali, tutti pubblicati con Garzanti. Nel 2007, sempre per Garzanti, sono apparse le trame inedite degli altri romanzi di Duca Lamberti raccolte in Il ritorno del Duca, a cura di Gian Franco Orsi, e nel 2016 sono stati pubblicati i suoi racconti inediti nel libro Il falcone e altri racconti."






Recensioni

La sabbia non ricorda, romanzo di Giorgio Scerbanenco, rappresenta in pieno la duplice anima dello scrittore: da un lato, un serratissimo intreccio giallo, strutturato con precisione millimetrica; dall'altro, un piano sentimentale che guida il lettore nella progressiva comprensione dei personaggi, tratteggiati nelle loro più intime sfumature. (Sara Barbieri, i-libri.com)

In questo romanzo di Giorgio Scerbanenco il giallo e il rosa, morte e amore si intrecciano in un groviglio di situazioni e relazioni avvincenti. Misteri, tenerezza, cinismo, cuore, fragilità stillano da tutta una serie di personaggi psicologicamente ben curati: come l’orgogliosa e passionale Maria, sorella di Giannuzzo, pronta a tutto pur di ottenere giustizia; oppure l’arrogante mafioso di mezza tacca Stravardone, da cui la vittima scappava inutilmente
La sabbia non ricorda, edito da Garzanti, è una storia piena di risvolti psicologici, di attenzione ai sentimenti e alle sensazioni dei protagonisti, ai particolari più minuscoli che, guarda caso, si riveleranno determinanti per far saltare fuori l’assassino, figura che risulterà piuttosto detestabile.
Il finale, poi, non lascerà insensibili le lettrici. (Giovanni Basile, sololibri.net)

L’autore gioca con noi, ironico, quasi sadico, seguendo e ricalcando precisamente il piano dell’assassino: ci depista, ci inganna, ci abbaglia proprio come fa il colpevole con chi lo circonda. Un piano di una sottigliezza psicologica perversa e degna d’ammirazione sta dietro a quello che erroneamente potremmo scambiare solo per un giallo estivo venato di sentimentalismo.
La sabbia non ricorda, con i suoi ritmi lenti, con la fitta trama intessuta filo dopo filo, pagina dopo pagina da Giorgio Scerbanenco, è un romanzo imperdibile per chi voglia conoscere un maestro del giallo e del noir italiano o, più semplicemente, per chi voglia leggere un libro di spessore: non solo giallo, non solo trama, ma psicologia criminale, analisi dei sentimenti, dietrologia d’indagine, persino scuola d’interrogatorio… insomma, davvero un giallo da scoprire. (Rossella Lazzari, thrillercafe.it)

Trama (senza spoilerare)

Dal sito della casa editrice Garzanti

"È un’alba estiva. Su una spiaggia dell’Adriatico un uomo giace «a viso quasi in giù». Ha la gola squarciata. Al suo fianco una ragazza, che si accuccia per scrutarlo meglio. Poi si rialza e, in tedesco, pensa che non gliene importa niente. Comincia così l’incalzante «giallo italiano» di Scerbanenco. E fin da subito scocca la classica domanda: chi ha ucciso il povero Giannuzzo? Giannuzzo non era un uomo qualunque, sebbene all'apparenza sembrasse innocuo. In realtà sapeva come seminare il terrore, e lo aveva fatto con tanta gente. E ora, intorno al mistero della sua morte violenta, anche gli innocenti mentono, o tacciono. Così, inevitabilmente, al primo segue un secondo omicidio. Protetto da questa rete di omertà, l’assassino attende con pazienza che passi la tempesta. Si sente al sicuro. Finora è andato tutto liscio e nessuno ha dato segno di aver individuato le sue tracce. Nessuno sa. Anche lui, però, ignora un dettaglio fatale: il suo nome è stato scritto sulla sabbia…"

Giudizio personale

Un giallo avvincente che non dimostra i suoi anni ed anzi potrebbe essere d'esempio a molti "giallisti" contemporanei. La trama è articolata in modo preciso e la tensione narrativa si mantiene sempre alta, mentre si passa dall'individuazione di un presunto colpevole ad altri possibili indiziati. I personaggi sono raccontati in modo magistrale con la solita scrittura scarna, semplice dei grandi scrittori. 

Stile
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Piacevolezza lettura
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Rappresentazione personaggi
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Trama
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Giudizio complessivo
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜








Consiglio di lettura: sì.

mercoledì 13 settembre 2023

Giorgio Scerbanenco - AL MARE CON LA RAGAZZA

 






AutoreGiorgio Scerbanenco

TitoloAl mare con la ragazza

Genere: Narrativa italiana, Mystery, Tascabili

Editore: Garzanti

Collana: Elefanti Best Seller

Data di uscita: prima pubblicazione 1965

Pagine160

Prezzo ediz. cartacea: brossura € 10,90 

E book Kindle: attualmente non disponibile

AmbientazioneMilano e Friuli

Dal sito della casa editrice Garzanti:

"Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, cresce a Roma e a sedici anni si stabilisce a Milano. Per guadagnarsi da vivere fa molti mestieri finché non approda al mondo dell’editoria. Dopo aver scritto migliaia di racconti rosa, si dedica al poliziesco, e nel 1968 vince l’ambitissimo Grand Prix de littérature policière. Fra i titoli di maggiore successo Venere privata, Al servizio di chi mi vuole, La ragazza dell’addio, Traditori di tutti, Milano calibro 9, Dove il sole non sorge mai, I milanesi ammazzano al sabato, Ladro contro assassino, I ragazzi del massacro, Le principesse di Acapulco, Europa molto amore, Al mare con la ragazza, Le spie non devono amare, La sabbia non ricorda, Non rimanere soli, Racconti neri, Il Centodelitti e I sette peccati capitali e le sette virtù capitali, tutti pubblicati con Garzanti. Nel 2007, sempre per Garzanti, sono apparse le trame inedite degli altri romanzi di Duca Lamberti raccolte in Il ritorno del Duca, a cura di Gian Franco Orsi, e nel 2016 sono stati pubblicati i suoi racconti inediti nel libro Il falcone e altri racconti."






Recensioni

Giorgio Scerbanenco ci narra una storia semplice, ma solo all'apparenza. In realtà, è una storia che ben presto si troverà di fronte a un bivio e… ecco, non sarà più la stessa.
Come la vita, che è semplice, ma spesso siamo noi a complicarla un po’ troppo (a volte, anche più di quanto non siamo poi in grado di gestire).
Scerbanenco è un grande autore che scrive con uno stile unico e inarrivabile e Al mare con la ragazza è una storia ideale per chi ama il giallo, ma anche per chi sceglie di evadere dal mondo “reale” per viaggiare in qualcosa di simile e sconosciuto al tempo stesso.
Da leggere e respirare, come tutte le opere di questo immenso artista. (Roberto Baldini, sololibri.net)

Con Scerbanenco è così: ci si muove sul sottile filo che si tende fra la nostalgia e la malinconia, ci si ritrova a confrontare luoghi e situazioni vissute (ma vi ricordate come era viaggiare in agosto senza aria condizionata?) con le nostre giornate odierne, ci si sorprende a farsi cullare da una scrittura limpida, priva di fronzoli eppure così evocativa. Che ci si immerga in uno dei flash che regala il “Cinquecento delitti” o che ci si immerga nelle trame mai scontate dei suoi romanzi, Scerbanenco non finisce di regalare emozioni, di toccare quelle corde del cuore che ancora vibrano al disegno di esistenze fragili, spesso umili, sempre terribilmente vere.
Da leggere con le note di Enzo Jannacci in sottofondo, ed una foto in bianco e nero delle fabbriche Breda davanti allo sguardo. Avvertendo profumi, grida, dialetto, realtà. (Alfonso d'Agostino, capitolo23.com)

Trama (senza spoilerare)

Dal sito sololibri.net

"I protagonisti di Al mare con la ragazza sono due ragazzi, Duilio e Simona. Hanno entrambi un desiderio: vedere il mare.

Detta così, al giorno d’oggi, sembrerebbe quasi un desiderio stupido, ma tenete presente che parliamo degli anni del dopoguerra, anni in cui era complicato persino telefonarsi, figuriamoci partire e macinare decine e decine di chilometri, quando l’auto era un bene che definire di lusso è un eufemismo.

Duilio e Simona sono poveri. Anzi, sarebbe ancor più corretto dire che vivono una vita di stenti, al limite della legalità. Per loro, poter andare al mare non è un semplice desiderio, ma rappresenta molto di più.

A loro si aggiungerà un’altra ragazza, Edoarda, anche lei reduce da una vita che non le ha certo lesinato sorprese spiacevoli.

Ecco qua, gli ingredienti che animano il romanzo ci sono tutti, però bisogna vedere se e come si amalgameranno tra loro. Giorgio Scerbanenco ci narra una storia semplice, ma solo all’apparenza. In realtà, è una storia che ben presto si troverà di fronte a un bivio e… ecco, non sarà più la stessa.
Come la vita, che è semplice, ma spesso siamo noi a complicarla un po’ troppo (a volte, anche più di quanto non siamo poi in grado di gestire)."

Giudizio personale

Un tuffo in un passato non molto lontano ma che sembra preistoria in questo noir del 1965. Le emozioni che suscita la lettura però sono attuali, eccome. Una scrittura scarna, semplice ma essenziale, come solo i grandi sanno fare. Il ritmo narrativo è un po' lento all'inizio poi prende quota per accompagnare i lettori nel loro volo.

Stile
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Piacevolezza lettura
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Rappresentazione personaggi
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Trama
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜








Consiglio di lettura: sì.

martedì 12 settembre 2023

Veit Heinichen - IL SUO PEGGIOR NEMICO

 






Autore: Veit Heinichen

Titolo: Il suo peggior nemico

Titolo originale: Im eigenen schatten

Genere: Letteratura tedesca, mystery

Editore: Edizioni E/O

Collana: Noir mediterraneo

Data di uscitaprima pubblicazione 1986; da E/O il 6 novembre 2013

Pagine336

Prezzo ediz. cartacea: 18,50 €

E book Kindle: 9,99 €

Ambientazione: Trieste, Grado, Trentino


Dal sito della casa editrice E/O

"Tra gli scrittori europei di noir di maggior successo, Veit Heinichen, scrittore tedesco che vive ormai da molti anni a Trieste, ambienta le sue inchieste politicamente scomode e coraggiose in una città dove il noir nordico incontra quello mediterraneo. Le Edizioni E/O hanno pubblicato tutte le indagini del commissario Proteo Laurenti: I morti del Carso, Morte in lista d’attesa, A ciascuno la sua morte, Le lunghe ombre della morte, Danza macabra, La calma del più forte, Nessuno da solo, Il suo peggior nemico, La giornalaia e Ostracismo. Sempre per le nostre edizioni sono usciti la guida letteraria Trieste. La città dei venti, scritta assieme ad Ami Scabar, e Borderless."





Recensioni

Ecco allora che attraverso un genere amatissimo e prediletto dal pubblico dei lettori, un noir contemporaneo, l’autore può indagare sulla città che non è solo quella letteraria di Svevo, Saba o Magris, ma una parte del Nord-Est del Paese che si alimenta purtroppo anche delle implicazioni fra politica e criminalità organizzata. Eccoci allora trasportati sulla grande autostrada verso il confine orientale,oppure seguire i protagonisti tra Grado, Aurisina, Muggia, Nova Gorica, oppure sconfinare in Austria o in Slovenia, in una difficile geografia di popoli divisi dai confini politici ma di fatto vicinissimi tra loro. (Elisabetta Bolondi, sololibri.net)

“Il suo peggior nemico”, al pari di tutti i romanzi con Proteo Laurenti (protagonista, tra l’altro, di una fortunata serie televisiva in Germania) è tutto giocato sulle indagini del poliziotto e dei suoi colleghi, indagini che, attraverso una serie di incastri con scene che avvengono altrove e in altri momenti, fanno salire la tensione via via che si procede nella storia. (Diego Zandel, thrillermagazine.it)

Proteo Laurenti appartiene alla schiera dei grandi commissari. (Der Spiegel)

Trama (senza spoilerare)

Dal sito della casa editrice E/O

"Alle sei e mezzo di un mattino di inizio estate una telefonata sveglia il commissario Laurenti: sopra Aurisina, un paese sul Carso, è appena esploso un piccolo aeroplano. Il pilota e unico passeggero è il sessantasettenne Franz Xaver Spechtenhauser, un facoltoso imprenditore nonché senatore per diversi anni a Roma come rappresentante della Südtiroler Volkspartei. Tracce di esplosivo rinvenute sui resti del Cessna bimotore fanno supporre presto a Laurenti che si tratti di un omicidio. E quando, proprio durante le esequie del senatore Spechtenhauser, un portavalori viene assaltato sulla A4, nel placido Nordest gli eventi iniziano a susseguirsi a un ritmo un po’ troppo vorticoso.
Un nuovo caso per Proteo Laurenti e le sue due colleghe, Xenia, commissario della località balneare di Grado, e Živa Ravno, promossa alla carica di procuratore a Zagabria."

Giudizio personale

Più che un giallo, mi sembra un noir che sa avvincere il lettore, nonostante le tante, forse troppe, implicazioni che porta con sé: malavita e criminalità organizzata, corruzione, rapine, rapporti familiari difficili, sesso, ecc. Lo stile di scrittura è semplice e gradevole, meglio il ritmo narrativo nella seconda parte mentre la prima è più lenta e farraginosa.


Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
6/10
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Rappresentazione personaggi
5/10
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Trama
6/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
6/10
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Consiglio di lettura: sì.

domenica 10 settembre 2023

Ilaria Tuti - FIORE DI ROCCIA

 








AutoreIlaria Tuti

TitoloFiore di roccia

Genere: Fiction storica, Giallo

Editore: Longanesi

Collana: LA GAJA SCIENZA

Data di uscita2020

Pagine320

Prezzo ediz. cartacea: rilegato € 18,80 

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneCarnia (Friuli Venezia Giulia)


Dal sito della casa editrice Longanesi:

"Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha esordito nella narrativa con Fiori sopra l’inferno (Longanesi 2018). Il secondo romanzo, Ninfa dormiente, è del 2019. Entrambi vedono come protagonisti il commissario Teresa Battaglia, uno straordinario personaggio che ha conquistato editori e lettori in tutto il mondo, e soprattutto la terra natia dell’autrice, la sua storia, i suoi misteri. Con Fiore di roccia (2020), e attraverso la voce di Agata Primus, Ilaria Tuti celebra un vero e proprio atto d’amore per le sue montagne, dando vita a una storia profonda e autentica. Nel 2021, con Luce della notte e Figlia della cenere, torna alle storie di Teresa Battaglia. Del 2021 è anche la nomina di Ninfa dormiente agli Edgar Awards e il Premio letterario Rapallo per la donna scrittrice per Fiore di roccia. È inoltre autrice del romanzo Come vento cucito alla terra (2022), ispirato alla vera storia delle prime donne chirurgo durante la Prima guerra mondiale. I suoi romanzi sono pubblicati in 27 Paesi.
Da Fiori sopra l’inferno è stata tratta l’omonima serie tv con Elena Sofia Ricci, in onda su Rai."






Recensioni

Su questa scelta — la scelta — Ilaria Tuti, che già aveva abituato il lettore ai personaggi ben delineati dei suoi amatissimi thriller, a figure che non sono mai tirate via (a partire dal commissario di polizia Teresa Battaglia, protagonista dei suoi libri precedenti), costruisce un romanzo teso in cui nessuna parola è superflua, nessuna descrizione «decorativa»: le piaghe sulle spalle martoriate delle ragazze, gli occhi «bui» dei soldati, un pasto misero consumato in silenzio, le lacrime trattenute e le poche risate sono le (bellissime) tessere di un mosaico epico e scarno insieme. (Annachiara Sacchi, Corriere della Sera)

Il nuovo romanzo dell’autrice friulana ha il merito di togliere la polvere da una storia femminile gloriosa e dimenticata. È dedicato, infatti, al ruolo fondamentale delle Portatrici carniche, che nel corso della I Guerra Mondiale operarono lungo il fronte della Carnia trasportando con le loro gerle rifornimenti e munizioni fino alle prime linee italiane, dove molto spesso combattevano i loro uomini nei reparti alpini, e dimostrando in tal modo che non è vero che la guerra viene combattuta solo dagli uomini. (sololibri.net)

Il delicato compito, assolto egregiamente da Ilaria Tuti, di far conoscere il ruolo assunto dalle donne friulane durante la Grande Guerra, non era esente dal pericolo più strisciante e latente ovvero quello di non contribuire affatto a restituirne la memoria ma, al contrario, paradossalmente, di impoverirla ulteriormente con un racconto poco degno di nota. E invece, la scrittrice friulana, conosciuta e apprezzata da molti lettori per i suoi precedenti romanzi con protagonista, guarda a caso una donna, il commissario Teresa Battaglia, e la sua terra, il Friuli , riesce a restituire il vero senso della partecipazione femminile al conflitto e la misura di tale impegno, lasciando il lettore attonito rispetto al coraggio e alla generosità di queste donne. (qlibri)

Trama (senza spoilerare)
 
Dal sito illibraio.it

"Sul confine della Carnia, nel mezzo dei combattimenti della Grande Guerra, sono rimaste solo le donne, a prendersi cura dei vecchi e dei bambini. Gli uomini sono tutti sui monti, nelle prime linee, battaglioni degli alpini allo stremo. 
Abituate a essere definite attraverso il bisogno di qualcun altro, le mani ruvide e callose per la fatica, le gambe irrobustite dai lavori pesanti, nei campi e nelle case, le donne di Timau vengono chiamate dal Comando in difficoltà: necessitano viveri e munizioni nelle trincee.
Agata e trenta compagne escono dall'ombra delle loro giornate stanche, e indossano le gerle: alcune sono poco più che bambine, rese adulte dalla terra aspra, dalla paura e dalla fame. Nessuna si tira indietro, si carica di quello che serve, le cinghie che segano le spalle; curve si incamminano, diventano muli, in fila sui sentieri, milleduecento metri di salita nervosa, uno sfinimento per raggiungere i soldati e poi ridiscendere a valle. Anin. Andiamo.
È una salita al Golgota quella di Agata in fila con le altre, tra sassi spaccati dalle frane che rotolano ai suoi piedi come teschi, monoliti di pietra che la osservano in un cielo grigio increspato dal vento nel quale risuona la cantilena delle preghiere e del canto, per non sentire i pezzi di artiglieria. Va avanti cosi, in uno scenario antico, un regno immutato che ha la solennità di un sepolcro, non pensa alla pelle che brucia, alla mamma maestra che non c’è più, al padre ormai in letargo, allo stomaco affamato. Agata cammina ostinata, verso un silenzio diverso da quello della pietra, il silenzio della conta dei morti.
In cima, sul Pal Piccolo, gli occhi di Agata si immergono nella foschia purulenta delle trincee, torrenti di corpi a brandelli, sangue e feci, da cui si elevano lamenti di ragazzi che chiamano la mamma. È una cloaca di poveri dannati, la prima linea, e nel buio di quegli antri di morte Agata tira fuori una fierezza primordiale, tutto il coraggio che è sempre stato concime della sua terra, e che le porta il rispetto dei soldati.
Le Portatrici sono un vero reparto, sempre più numeroso a ogni salita, e a ogni devastante discesa, con le gerle leggere sulle schiene, ma il dolore spostato alle braccia, che portano le barelle dei cadaveri per poi scavarne il cimitero: momento nero pieno di significato, perché alle donne appartengono la vita e la morte, in un misto di forza e compassione che ha qualcosa di sacro, come il paesaggio che le circonda.

La foresta è un confine che le miserie del combattimento non possono varcare, la roccia ha permesso ai bivacchi di attaccarsi e poi li sferza di vento e vertigine: è una natura ostile, silenziosa spettatrice, nella quale l’uomo e la bestia sono tornati a riconoscersi simili, senza intelletto, senza ragione, solo con la propria simile selvaggia barbarie. Un dialogo che è quasi primitivo come quello di Agata con il diavolo bianco, un cecchino austriaco, un incontro improvviso nella neve, che sconvolge tutto, il biondo di pelle e capelli così chiaro da essere diverso, ma lo sguardo così spaventato da essere uguale a tutti.

Quella di Agata è una tenacia delicata come una stella alpina, aggrappata alla montagna: sono fiori di roccia, le donne carniche, piegate sotto il peso di una guerra che sono state capaci di combattere con eroismo. A loro la Croce di Cavaliere, consegnata alle reduci novantenni da Oscar Luigi Scalfaro nel 1997.

Giudizio personale

Non c'è Teresa Battaglia in questo libro, c'è un'altra battaglia o meglio c'è la prima guerra mondiale che infuria sulle montagne della Carnia. La Tuti col suo stile scarno, essenziale ha creato un epos, la storia incredibile delle portatrici e lo ha fatto in modo eccezionale. Ne è uscita fuori una storia drammatica, delicata e dolorosa, utile anche a farci conoscere una pagina importante della storia d’Italia, stavolta scritta dalle donne. Epos e pathos.

Stile
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Piacevolezza lettura
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Rappresentazione personaggi
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Trama
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Giudizio complessivo
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜








Consiglio di lettura: sì, sarebbe colpevole non farlo.