mercoledì 18 ottobre 2023

Vasilij Grossman - VITA E DESTINO

 








Autore: Vasilij Grossman

Titolo: Vita e destino

Titolo originaleŽizn' i sud'ba

GenereRomanzo, Letteratura slava, Fiction storica, Narrativa filosofica, Fantapolitica

Editore: Adelphi

CollanaGli Adelphi

Data di uscitaPrima pubblicazione:1980, da Adelphi 2008

Pagine982

Prezzo ediz. cartacea€ 15,20

E book Kindle: 7,99 €

AmbientazioneStalingrado, Mosca e altre zone della Russia


Dal sito dell'Enciclopedia Italia Treccani:


"Scrittore russo, nato a Berdičev il 29 novembre (12 dicembre) 1905, morto a Mosca il 14 settembre 1964. Figlio di un chimico, G. compì studi fisico-matematici all'università di Mosca, e dal 1932 lavorò come ingegnere chimico nel bacino minerario del Donbass.
Alla vita dei minatori è dedicato il romanzo breve del suo esordio, Gljukauf ("Glückauf", 1934). Stabilitosi a Mosca, G. si dedicò interamente alla letteratura. Sono di questi anni i racconti: V gorode Berdičeve ("Nella città di Berdičev", 1934), su un episodio della guerra civile; Četyre dnja ("Quattro giorni"), Tovarìšč Fedor ("Compagno Fedor"), Kucharka ("La cuoca"), in cui G. descrive con sobrio realismo il coraggio del popolo all'epoca della lotta clandestina contro lo zarismo e durante la guerra civile, e un romanzo in quattro volumi, Stepan Kol'čugin (1937-40), il cui protagonista è seguito nel suo sviluppo da giovane operaio di un villaggio di minatori a bolscevico rivoluzionario.

Corrispondente dal fronte del giornale Krasnaja zvezda, G. ottenne grande popolarità con il romanzo breve Narod bessmerten ("Il popolo è immortale", 1942), primo grande affresco della guerra quale atto di eroismo di un intero popolo, raccontato liricamente. Da questo momento la riflessione sulla guerra e sul suo significato acquista un ruolo centrale nell'opera di G.: a esclusione di una pièce, Esli verit' pifagorejcam ("Se dobbiamo credere ai pitagorici"), scritta prima della guerra e pubblicata nel 1946, le sue opere hanno come nodo centrale la battaglia di Stalingrado.

Dagli schizzi del ciclo Stalingrad (1943) si passa a epopee di sempre maggior respiro. Si tratta di riflessioni dolenti, oneste, preoccupate: già Za pravoe delo ("Per una giusta causa"), concepito come prima parte di una dilogia e pubblicato nel 1952 sulla rivista Novyj Mir, dopo un'accoglienza calorosissima da parte della critica e soprattutto del pubblico, fu sottoposto nel 1953 a duri attacchi: gli eroi del romanzo non sono rappresentativi, ci sono più ebrei che russi, il ruolo del partito non è sottolineato abbastanza. La morte di Stalin impedisce che G. paghi un prezzo troppo alto per queste accuse: i detrattori si scusano, il romanzo è pubblicato in volume.

La sua crisi, morale e filosofica, si approfondì, esprimendosi nella seconda parte della dilogia, Žizn' i sud'ba (trad. it., Vita e destino, 1984), portata a termine nel 1960 e consegnata alla redazione della rivista Znamja; dopo un anno di silenzio il romanzo fu ''arrestato'' dal KGB: G., cui stranamente non si tolse lo status di autore classico sovietico, non sopravvisse al dolore, si ammalò e morì dopo aver scritto ancora qualche breve racconto e Dobro vam ("Salve!"), appunti relativi a un soggiorno di due mesi in Armenia pubblicati postumi a Erevan (1965; edizione integrale in Znamja, novembre 1988). Alla sua morte si trovò tra le sue carte un romanzo incompiuto, Vse tečet (trad. it., Tutto scorre, 1971), iniziato nel 1955, in cui il ritorno del protagonista da un lager siberiano offre lo spunto a riflessioni che, portando alle estreme conseguenze l'analisi intrapresa nella dilogia, giungono per la prima volta a mettere in discussione la figura stessa di Lenin. Dopo aver circolato nel samizdat, Vse tečet fu pubblicato a Francoforte nel 1970; in quanto a Žizn' i sud'ba, copie del manoscritto confiscato giunsero fortunosamente in Occidente, e il romanzo, uscito a Losanna nel 1980, è stato subito tradotto in molte lingue.

La prosa di G. è limpida e distesa: ricorrendo a tecniche quasi cinematografiche egli ''monta'' un romanzo dall'impianto classico, ricco di personaggi le cui storie s'intrecciano alla Storia, da Stalingrado ai lager siberiani, dai campi di concentramento nazisti alla provincia dello sfollamento. Ne risulta il quadro di un 20° secolo deformato dal tumore del totalitarismo, di un mondo di schiavi pronti a sterminare popoli interi in nome dell'idea, di nazione o di classe.Pubblicati entrambi sulla rivista Oktjabr' (Žizn' i sud'ba, 1-4, 1988; Vse tečet, 6, 1989), i romanzi hanno dato vita ad accese discussioni, ben attuali in un momento di generale riflessione sulla storia patria. Ma G. non accusa e non giudica: il suo ideale è quello di una bontà umile, una pietas verso tutte le creature che superi la razza, la fede, la classe e veda nell'uomo solo un uomo."






Recensioni

Vita e destino è un romanzo vertiginoso dove l’autore sembra raggiungere il fondo di sé stesso e i temi, le vicende sono state ispirate a ciò che ha visto, vissuto, meditato mentre era corrispondente di guerra a Stalingrado, per il giornale sovietico “Stella rossa”. In quell’occasione lo scrittore, che aspirava alle vette letterarie del realismo socialista, di fronte alla brutalità e alla violenza degli avvenimenti e all’incrudelirsi del regime staliniano, mise in discussione i vecchi ideali socialisti e cominciò a porre sullo stesso piano nazifascimo e totalitarismo sovietico. (Marianna Inserra, criticaletteraria.org)

Per l’intera loro vita alcuni scrittori ruotano ossessivamente intorno a un unico tema, come falene attratte irresistibilmente da una luce. Il leitmotiv pressoché esclusivo di Vasilij Grossman, fonte di illuminazioni, ma anche di brucianti delusioni, fu la battaglia di Stalingrado, cui assistette in qualità di corrispondente per il giornale dell’Armata Rossa «Krasnaja zvezda». Che quell’epico scontro fosse stato cruciale per l’evolversi della sua sensibilità lo testimonia anzitutto la miriade di prospettive da cui lo raffigurò nel corso dei decenni. (Valentina Parisi, il manifesto)

Un libro da leggere e da assaporare, coinvolgente, appassionante ed inaspettato. Incontrerete voi stessi più volte tra le sue pagine, vi riconoscerete e proprio come accade con la psicoterapia, vi perdonerete alcune velleità che non vi eravate perdonati in passato. (leggereacolori.com)

Trama (senza spoilerare)

Dal sito "Vikipedia"

"Lungo il settore meridionale del fronte orientale, tra il Don e il Volga, infuriano i sanguinosi combattimenti tra l'Armata Rossa e le forze tedesche della Wehrmacht per il controllo della città di Stalingrado. Dopo una prolungata, efficace resistenza all'interno delle rovine della città, l'Armata Rossa sferra una controffensiva generale a partire dal 19 novembre 1942 e accerchia completamente la 6 Armee del generale Paulus che sarà infine costretta alla resa; la battaglia di Stalingrado si conclude segnando la prima vittoria di Stalin e dell'Unione Sovietica.

Nello scenario dello scontro mortale tra i due grandi Regimi totalitari, si compiono i destini di persone comuni: soldati al fronte, famiglie che li aspettano, medici e infermieri negli ospedali da campo, operai nelle fabbriche di guerra, ufficiali, ebrei nei lager nazisti, prigionieri politici nei campi di concentramento sovietici.

Mentre la Storia fa il suo corso, l'autore racconta quelle piccole, grandi storie degli esseri umani attraverso i dialoghi e un'intricata rete di rapporti interpersonali; si narra senza retorica dei sentimenti, delle passioni, delle contraddizioni insite nell'animo umano; traspare sovrana la convinzione di chi scrive circa l'insopprimibile anelito di libertà dell'uomo. Un bisogno di libertà così invincibile per cui anche i peggiori totalitarismi prima o poi sono destinati a soccombere."

Giudizio personale

C'è la Storia e ci sono le storie in "Vita e destino". Come già "Stalingrado" che lo precede costituisce un esempio ben riuscito di sintesi tra le storie personali dei personaggi e la storia collettiva del grande dramma che ha attraversato la Russia durante l'eroica difesa di Stalingrado mentre infuriavano i totalitarismi nazista e staliniano. 
Anche per questo libro consiglio, considerata la sua lunghezza e la quantità di personaggi presenti,  di abbandonarsi al flusso narrativo senza perdersi a cercare di capire e ricordare: vedrete che la lettura risulterà accattivante ugualmente. Siamo di fronte ad un grande affresco storico che possiamo considerare un capolavoro della letteratura del Novecento..



Stile
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Piacevolezza lettura
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Rappresentazione personaggi
9/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Trama
9/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜
Giudizio complessivo
9/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜








Consiglio di lettura: sì.

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