Autore: Stephen King Titolo: Titolo originale: The Institute Traduzione: Luca Briasco Genere: Horror fiction, Suspense, Thriller, Fantascienza Editore: Sperling & Kupfer Collana: Pandora Data di uscita: 210 settembre 2019 Pagine: 576 Ambientazione: Maine, South Carolina (USA) | |
Dal sito della casa editrice Sperling & Kupfer: "STEPHEN KING è l'autore di bestseller mondiali che hanno venduto centinaia di milioni di copie e hanno ispirato registi di culto come Stanley Kubrick, John Carpenter, Brian De Palma, David Cronenberg e George A. Romero. Alcuni dei film tratti dai suoi romanzi sono diventati pietre miliari del cinema: tra questi, Stand by me - Ricordo di un'estate, Le ali della libertà, Il miglio verde e It, il film horror con il più alto numero di incassi di sempre. Tra i suoi ultimi romanzi pubblicati in Italia ci sono L'uomo in nero, Holly e Fairy Tale. Vive nel Maine con la moglie, la scrittrice Tabitha King. |
Recensioni
Un romanzo che funziona per i suoi personaggi, per il ritmo, per l’empatia inevitabile che si sviluppa fra lettore e gli eroi della storia.
Consigliato a chi ama King e non. (serial-escape.com)
Intendiamoci, "L'istituto" non è un'opera esente da difetti e probabilmente non è neanche lontanamente accostabile a quei capolavori che sono "Il miglio verde", "22/11/'63" oppure "It"; ma è comunque un romanzo che ci fa risentire il sapore del King migliore, quello che l'ha portato a essere quello che è.
Mentre in seguito alla lettura di "The Outsider" poteva sussistere il dubbio che fosse solo una buona uscita in mezzo alle tante recenti delusioni, la lettura di quest'ultimo romanzo ci rivela un King in grande spolvero e fa recuperare speranze ai suoi fan che sperano in altri capolavori che siano al livello delle opere del passato, anche perché a rigor di logica un autore dovrebbe essere come il vino e migliorare col passare degli anni. (www.qlibri.it)
Ho trovato il romanzo molto lento; nonostante la storia mi intrigasse parecchio e proseguissi senza sosta nella lettura, spinta dalla curiosità di capire come andasse a finire, mi sentivo costantemente rallentata da innumerevoli ripetizioni (sia di parole che di concetti) e dagli infiniti monologhi introspettivi dei personaggi. Molti dei quali si ripetevano, appunto...Concludo dicendo che questo romanzo, nonostante le quasi seicento pagine, mi ha tenuta incollata e, se dovessi esprimere un giudizio complessivo, vi consiglierei di leggerlo. (50milapagine.com)
Trama (senza spoilerare)
Dal sito della casa editrice Sperling & Kupfer
"È notte fonda a Minneapolis, quando un misterioso gruppo di persone si introduce in casa di Luke Ellis, uccide i suoi genitori e lo porta via in un SUV nero. Bastano due minuti, sprofondati nel silenzio irreale di una tranquilla strada di periferia, per sconvolgere la vita di Luke, per sempre. Quando si sveglia, il ragazzo si trova in una camera del tutto simile alla sua, ma senza finestre, nel famigerato Istituto dove sono rinchiusi altri bambini come lui. Dietro porte tutte uguali, lungo corridoi illuminati da luci spettrali, si trovano piccoli geni con poteri speciali - telepatia, telecinesi. Appena arrivati, sono destinati alla Prima Casa, dove Luke trova infatti i compagni Kalisha, Nick, George, Iris e Avery Dixon, che ha solo dieci anni. Poi, qualcuno finisce nella Seconda Casa. «È come il motel di un film dell'orrore», dice Kalisha. «Chi prende una stanza non ne esce più.» Sono le regole della feroce signora Sigsby, direttrice dell'Istituto, convinta di poter estrarre i loro doni: con qualunque mezzo, a qualunque costo. Chi non si adegua subisce punizioni implacabili. E così, uno alla volta, i compagni di Luke spariscono, mentre lui cerca disperatamente una via d'uscita. Solo che nessuno, finora, è mai riuscito a evadere dall'Istituto."
Giudizio personale
Ho letto "L'Istituto" in breve tempo, nonostante la mole, perché come sempre Smith sa catturare il lettore e accompagnarlo senza cali di tensione fino alla fine. Definirei questo libro un horror fantasy in cui l'autore, nel raccontare le vicende (sono due filoni che poi convergono) ci dà descrizioni meravigliose dei ragazzi, che ci fanno un po' pensare a "It". Meno convincente è il ritratto che salta fuori dai personaggi adulti, o troppo buoni o troppo cattivi. Una realtà vista attraverso occhi troppo manichei. Detto di questi "difetti", considero un altro neo il finale, poco credibile e troppo cinematografico. Tutto il resto può essere valutato favorevolmente così come il dialogo finale tra Luke, Tim e Smith può indurre riflessioni inquietanti sul futuro del nostro pianeta. Non il miglior Smith, ma un libro buono che merita di essere letto.
Stile | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 6/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜⬜ |
Trama | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì.
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