venerdì 18 dicembre 2020

Melania G. Mazzucco - L'ARCHITETTRICE

 






AutoreMelania Gaia Mazzucco

Titolo: L'architettrice

Genere: Fiction storica, Narrativa biografica

Editore: Einaudi

Collana: Supercoralli

Data di uscita26 novembre 2019

Pagine: 568

Prezzo ediz. cartacea€ 22,00

E book Kindle:  € 10,99

Ambientazione: Roma


Dal sito della casa editrice Einaudi:

"Melania G. Mazzucco è autrice di Il bacio della Medusa (1996), La camera di Baltus (1998), Lei cosí amata (2000, Super ET 2012), sulla scrittrice Annemarie Schwarzenbach, Vita (2003, Premio Strega, Super ET 2014), Un giorno perfetto (2005, Super ET 2017), da cui Ferzan Ozpetek trae l'omonimo film. Al pittore veneziano Tintoretto dedica il romanzo La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta), la monumentale biografia Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009, Premio Comisso) e il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, distribuito in tutto il mondo. Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio - Tobino come Autore dell'Anno. Per Einaudi ha inoltre pubblicato: Limbo (2012, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina (2012, Premio Frignano Ragazzi 2013); Sei come sei (2013); Il museo del mondo (2014), in cui racconta 52 capolavori dell'arte; Io sono con te (2016, Libro dell'anno di Fahrenheit, Radio 3) e L'architettrice (2019). Ha scritto per il cinema, il teatro e la radio e collabora con «la Repubblica». I suoi romanzi sono tradotti in 27 Paesi."








Recensioni

Nel sistema cosmologico di Melania Mazzucco la famiglia — la sua famiglia, ma anche quella dei suoi protagonisti — conta molto. Dico questo in esordio perché anche la storia della protagonista di questo immenso romanzo L’architettrice, Plautilla Bricci, o Briccia, (1616-1705, fino a poco tempo fa pressoché ignorata, e ora studiatissima), s’intreccia fin dall’inizio con quella dei suoi famigliari, il padre Giovanni, sua madre Chiara, la sorella e i fratelli, gli uomini amati e quelli che avrebbe voluto amare, e le innumerevoli figure che popolano la dimensione storica e sociale del suo tempo […] Straordinaria è, da parte di Mazzucco, la ricostruzione di questo ambiente vivo e debordante, sollecitante e corrotto, sensuale e bacchettone, ilare e triste da morire, che è la Roma del pieno Seicento. (Alberto Asor Rosa, la Repubblica)

Melania Mazzucco ci offre un meraviglioso viaggio a Roma mentre ci offre il cammino di una donna libera: dentro questo libro c'è tutto. (Annalena Benini, Il Foglio)

La scrittura della Mazzucco scivola come il velluto e ci svela la vita di questa pioniera vissuta nella Roma del Seicento che ebbe la fortuna di avere un padre originale che favorì il suo talento artistico.(Serena Dandini, Io Donna – Corriere della Sera)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Siamo nel 1600, un secolo di guerre, pestilenze e di … misoginia, ma anche un secolo che vede operare a Roma artisti come Pietro da Cortona, Bernini, Salvator Rosa, Borromini. 
Il romanzo consiste nel racconto dei ricordi di Plautilla Briccia, figlia di Giovanni, che tutti chiamavano il Briccio, un genio plebeo, osteggiato dai letterati e ignorato dalla corte: materassaio, pittore di poca fama, musicista, popolare commediografo, attore e poeta. Bizzarro cane randagio in un’epoca in cui era necessario avere un padrone. Briccio le racconta tante cose, ma soprattutto insegna a Plautilla che esiste anche ciò che è al di là del nostro orizzonte. Briccio divenne il suo maestro. E lei una pittrice. Due opere di Plautilla Briccia sono oggi visibili al pubblico a Roma: la Madonna con Bambino sull’altar maggiore della chiesa degli Artisti (Santa Maria di Montesanto) e la cappella di san Luigi nella chiesa di San Luigi dei Francesi. 
La pittura era però per lei l’ennesima variazione su un tema che non consentiva invenzioni né esperimenti. Diventare architetto, invece… Trasformare un disegno in pietra, un pensiero in qualcosa di solido, perenne. Tirar su una casa. Una donna non l’aveva mai fatto. Non esisteva nemmeno una parola per definirla, architettrice, forse. L’incontro con Elpidio Benedetti, aspirante scrittore prescelto dal cardinal Barberini come segretario di Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Elpidio Benedetti aveva intenzione di regalarsi un palazzetto degno di un abate e chi ha progettato e sovrinteso alla costruzione è stata proprio lei, Plautilla. 
Nessuno sa di lei. Il suo nome giace tre palmi dentro la terra vergine, confitto nel cuore del colle che chiamano Monte Giano, durante la cerimonia della posa della prima pietra di quella che sarebbe diventata Villa Benedetta, una costruzione stranissima, dissimile da ogni altra. Alta e stretta, costruita su una specie di scogliera. Aveva la forma di una nave. Anzi, di un vascello. La chiamavano proprio così: il Vascello. 
Nel libro sono contenuti degli intermezzi che ci riportano all'estate del 1849, è il racconto fatto attraverso gli occhi di Leone Paladini, volontario nella compagnia Medici, dell’attacco francese alla Repubblica Romana. I francesi – che tutti credevano difensori della rivoluzione, di ogni rivoluzione – hanno attaccato a tradimento alle due di notte, prima della scadenza dell’ultimatum sparando sugli italiani che avevano scacciato il papa e instaurato una repubblica democratica. L’ordine di Garibaldi è di tenere il Vascello – costi quel che costi. È l’unico edificio fuori dalle mura di Roma rimasto nelle mani dei difensori, l’ultimo baluardo della Repubblica. Con la sconfitta della Repubblica Romana cade anche il Vascello. È rimasta solo quella parete tutta buchi, angosciante, e il basamento, che sembra uno scoglio liquefatto.

Giudizio personale

Si tratta di un romanzo storico che presenta una figura femminile che ha affrontato le difficoltà del 17° secolo, quasi un simbolo precursore dell'emancipazione femminile. Non conoscevo l'artista di cui si parla ed il libro invoglia a conoscere meglio la sua vicenda personale, familiare e artistica. Si tratta della vita di Plautilla Briccia, prima donna architetto della storia, nella Roma del Seicento.
La scrittrice ha trascorso più di un decennio di ricerca per realizzare questo romanzo, in cui tutti i personaggi, anche quelli minori, sono realmente esistiti.
Il racconto si svolge seguendo due percorsi temporali, quello principale che descrive la vita e le opere di Plautilla nel 1600 (con la presenza di un apparato iconografico che accompagna la descrizione delle opere) e quello, denominato intermezzi dal'autrice, che racconta gli eventi dell’estate della Repubblica romana del 1849,
Personalmente sono stato catturato maggiormente dagli intermezzi, dove il ritmo narrativo è più vivace ed avvincente. Il percorso principale, invece, è piuttosto lento, ricco di riferimenti storici ed artistici, e secondo me corre il rischio di appesantire la lettura.

Stile
7/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
7/10
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Trama
6/10
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Giudizio complessivo
7/10
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Consiglio di letturasì, se vi sentite di affrontare un libro denso, impegnativo in cui la Storia ha la meglio sulla trama romanzata.

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