mercoledì 2 dicembre 2020

Walter Veltroni - ASSASSINIO A VILLA BORGHESE

 



AutoreWalter Veltroni

Titolo: Assassinio a Villa Borghese

Genere: Mystery, Giallo

Editore: Marsilio

Collana: Lucciole

Data di uscita2019

Pagine:208

Prezzo ediz. cartacea€ 14,00

E book Kindle:  € 3,99

Ambientazione: Roma


Dal sito della casa editrice Marsilio:

"Walter Veltroni è nato a Roma il 3 luglio 1955. È stato direttore dell’Unità, vicepresidente del Consiglio e ministro per i Beni e le attività culturali, sindaco di Roma, fondatore e primo segretario del Partito democratico. Oltre al primo capitolo delle indagini del commissario Buonvino, Assassinio a Villa Borghese, pubblicato sempre da Marsilio nel 2019, ha scritto vari romanzi, tra i quali La scoperta dell’alba (2006), Noi (2009), L’isola e le rose (2012), Ciao (2015), Quando (2017), tutti editi da Rizzoli. Ha realizzato diversi documentari tra i quali Quando c’era Berlinguer (2014), I bambini sanno (2015), Indizi di felicità (2017), Tutto davanti a questi occhi (2018) e la serie sulla storia dei programmi televisivi Gli occhi cambiano (2016). Nel 2019 è uscito il suo primo film, C’è tempo. Collabora con il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport.






Recensioni

Una stroncatura di quelle così sonore che il rimbombo ha fatto il giro del web. “L’unico assassinio è quello della letteratura e il colpevole non è il maggiordomo: è Veltroni“. Parole di Michela Murgia che durante la trasmissione Tg Zero di Radio Capital ha fatto una recensione del libro di Walter Veltroni, Assassinio a Villa Borghese: “Walter, ti prego, fai altro nella vita. Non è assassinio a Villa Borghese, è assassinio della letteratura e il colpevole sei tu, non è il maggiordomo. Torna a fare politica. Eri meglio sindaco che come scrittore”, ha commentato la scrittrice dopo aver letto dieci righe dal romanzo. (Il Fatto Quotidiano)

Assassinio a Villa Borghese è ...il primo giallo di Walter Veltroni. L'errore principale è però leggerlo con il retropensiero del veltronismo, come sinora hanno fatto quasi tutti. Da un lato gli eccessivi peana della stampa amica, dall'altro le stroncature di chi lo detesta. In realtà, se riuscite a coprire il nome dell'autore in copertina, vi immergerete in una trama solida con personaggi riusciti e un sorprendente colpo di scena finale. (Fabrizio D'Esposito, Il Fatto Quotidiano)

In "Assassinio a Villa Borghese" Walter Veltroni profana i luoghi a lui più cari con una serie di efferati delitti e trasforma il poliziesco nel canto di una città nonostante tutto ancora incantata. (Michele Serra, La Repubblica)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Giovanni Buonvino vive solo perché, dopo sei anni insieme, la sua Lavinia l'aveva mollato. Il suo interlocutore immaginario è un poster di Nik Novecento, affisso al muro dell'ingresso di casa. Giovanni, da quindici anni fermo allo stesso livello di qualifica, finalmente ottiene una promozione: sarà il capo del nuovo commissariato di Villa Borghese, diventerà commissario in un luogo della capitale dove raramente accade qualcosa. Per di più la sua squadra sarà un po' particolare, tra i "magnifici sette" (come sono chiamati) uno normale, a vista, non c'è.
Accade però che nel luogo più tranquillo di Roma iniziano ad accadere drammatici ritrovamenti. Un bambino di circa tre anni squartato in sei pezzi con un messaggio lasciato nella Cappella di Piazza di Siena che fa riferimento alla data del 18 maggio 1781 ed alla morte avvenuta in quel giorno di Tupac Amaru II. Viene poi ritrovata la testa mozzata di un adulto trentenne incartata in giornali tutti del 18 maggio con un messaggio che si fa beffe degli inquirenti, dicendo che non devono seguire la pista dei Tupamaros ma quella di Pugačëv, rivoluzionario russo che guidò una rivolta contro l'imperatrice Caterina II, fu catturato, decapitato e squartato. Buonvino avrà il suo bel daffare per cercare di risolvere il caso ...

Giudizio personale

Accolgo il punto di vista espresso da Fabrizio D'Esposito e riportato sopra tra le recensioni, cerco quindi di giudicare il libro fingendo di ignorare chi l'ha scritto.
E' un libro breve, senza eccessive pretese, non un capolavoro del genere, ma nemmeno spazzatura illeggibile. Si tratta di un giallo all'italiana ambientato in modo magistrale a Villa Borghese con un protagonista bonario e sfigato. Gli altri personaggi a mio avviso sono troppo caricaturali, eccessivi nei loro lati positivi o negativi. Il romanzo è ricco di citazioni che vanno dal cinema alla musica, dalla storia allo sport. Un difetto che ho riscontrato è la strutturazione del racconto, come un fiume che a un certo punto si ramifica e molti rami si perdono nel nulla.

Stile
6/10
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Piacevolezza lettura
7/10
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Rappresentazione personaggi
5/10
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Trama
6/10
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Giudizio complessivo
6/10
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Consiglio di lettura: sì, se amate i gialli, non avete molto tempo da dedicare alla lettura e non pretendete il capolavoro.

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