martedì 10 agosto 2021

Maurizio De Giovanni - PANE PER I BASTARDI DI PIZZOFALCONE

 










Autore: Maurizio De Giovanni

Titolo: Pane per i Bastardi di Pizzofalcone

Genere: Narrativa, Mystery, Noir

Editore: Einaudi

CollanaStile Libero Big (2018)

Data di uscita29 novembre 2016

Pagine376

Prezzo ediz. cartacea: 14,50 €

E book Kindle: 9,99 €

AmbientazioneNapoli


Dal sito della casa editrice Einaudi:

"Maurizio de Giovanni (Napoli, 1958) ha raggiunto la fama con i romanzi che hanno come protagonista il commissario Ricciardi, attivo nella Napoli degli anni Trenta. Su questo personaggio si incentrano Il senso del dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per mano mia, Vipera (Premio Viareggio, Premio Camaiore), In fondo al tuo cuore, Anime di vetro, Serenata senza nome, Rondini d'inverno, Il purgatorio dell'angelo e Il pianto dell'alba (tutti pubblicati da Einaudi Stile Libero). Dopo Il metodo del Coccodrillo (Mondadori 2012; Einaudi Stile Libero 2016; Premio Scerbanenco), con I Bastardi di Pizzofalcone (2013) ha dato inizio a un nuovo ciclo contemporaneo (sempre pubblicato da Einaudi Stile Libero e diventato una serie Tv per Rai 1), continuato con Buio, Gelo, Cuccioli, Pane, Souvenir, Vuoto, Nozze e Fiori, che segue le vicende di una squadra investigativa partenopea. Ha partecipato, con Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva e Carlo Lucarelli, all'antologia Giochi criminali (2014). Per Rizzoli sono usciti Il resto della settimana (2015), I Guardiani (2017), Sara al tramonto (2018), Le parole di Sara (2019) e Una lettera per Sara (2020); per Sellerio, Dodici rose a Settembre (2019); per Solferino, Il concerto dei destini fragili (2020). Con Cristina Cassar Scalia e Giancarlo De Cataldo ha scritto il romanzo a sei mani Tre passi per un delitto (Einaudi Stile Libero 2020). Sempre per Einaudi Stile Libero, ha pubblicato della serie di Mina Settembre Troppo freddo per Settembre (2020) e Una Sirena a Settembre (2021). I libri di Maurizio de Giovanni sono tradotti in tutto il mondo. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni è anche autore di opere teatrali."




Recensioni

De Giovanni insegue la realtà nella meno realistica delle sue storie con i Bastardi, la più esile nella trama ma la più solida e matura nell'esplorazione dei personaggi. Dostoevskij, Strindberg ma anche la commedia umana da Goldoni a Balzac: c’è tutto questo nel lievito madre con cui de Giovanni ha impastato stavolta il suo romanzo. E c’è l’amato Ed McBain (sul modello del suo 87° Distretto lo scrittore italiano ha costruito il commissariato di Pizzofalcone), ricordato nell’esergo come «il più grande di tutti», ingrediente base per una narrativa popolare. Come il pane. (Severino Colombo, Corriere della Sera)

E insieme ai vari personaggi che popolano e animano la serie, torna anche l’altra grande protagonista di questi romanzi: Napoli.
Una Napoli nella quale i contrasti e le differenze balzano ancora più agli occhi rispetto a quanto accade in tante altre città italiane, proprio perché questi contrasti e differenze non sono separati e sfumati, bensì molto vicini e netti.
E diventa impossibile evitare di citare un passo nel quale Maurizio De Giovanni descrive Collina Pizzofalcone, nella quale si trova il commissariato:
“Ci sono quattro universi in poche centinaia di metri quadrati. Ci sono i Quartieri Spagnoli con i nuovi immigrati fianco a fianco dei vecchi poveri e c’è piazza Martiri dove si muove la grande finanza. A via Chiaia, la borghesia commerciale lotta con i denti per sopravvivere alla crisi con gli antichi negozi che anno dopo anno sbiadiscono perdendo i loro lustrini, sul lungomare di via Partenope i nobili riposano nei loro palazzi. Quattro continenti che nella loro deriva sbattono uno contro l’altro provocando terremoti distruttivi.” (thrillercafe.it)

Trama (non viene mai svelato il finale)

Il romanzo è il quinto tra quelli ambientati nel commissariato di Pizzofalcone, ma il sesto con protagonista l'ispettore Giuseppe Lojacono.

Pasquale Granato, conosciuto in tutto il quartiere come Pasqualino del pane, è il Principe dell’Alba, come suo padre e prima il nonno erano i Re dell’Alba.
Il suo è un panificio, che conduce insieme al cognato Marino, l’uomo che aveva sposato la sorella e il padre del nipote Totò, che lui voleva per continuare il lavoro di tre generazioni e sarebbe stato il prossimo Principe dell’Alba.
La produzione del pane avviene in modo tradizionale e ogni giorno Pasquale ripete i suoi riti: entra nella stanza dove è custodito il lievito madre che aveva fatto il nonno con acqua, farina, succo d’uva fermentato e… cacca di un puledro appena nato. Pasquale ogni mattina lo lavora, aggiunge l'acqua della fontanella e la farina e consegna ai suoi dipendenti la dose necessaria, poi esce nel vicolo per mangiare il primo pane della giornata. Così fa anche quel giorno ma cinque minuti dopo era morto.
L’omicidio divide in due le forze di polizia, da una parte i superdetective della Direzione distrettuale antimafia coordinati dal celebre magistrato Buffardi, dall'altra la squadra del commissariato di Pizzofalcone con l’appoggio del sostituto procuratore Laura Piras. Il caso viene quindi coassegnato.
La DDA e Buffardi seguono la pista della criminalità organizzata, convinti che l’omicidio sia da ricondurre ad una testimonianza che Pasqualino aveva rilasciato e successivamente ritrattato e che conduce le ricerche verso il clan Sorbo. I Bastardi di Pizzofalcone invece, sulla base delle osservazioni e intuizioni dell’ispettore Lojacono, seguono l’ipotesi di un delitto comune, indagando su famiglia, amicizie e lavoro della vittima. I Bastardi sanno che le risultanze della loro inchiesta forse segneranno un punto fondamentale per la salvezza del commissariato di Pizzofalcone.

Giudizio personale

Anche stavolta il libro presenta due indagini parallele, quella principale e quella secondaria, relativa ad un caso di stalking. Si sarebbe potuto benissimo fare a meno di questa seconda traccia che non serve alla storia, ma ci può aiutare a comprendere più a fondo personaggi come Aragona e Alex. La città di Napoli è meno presente in questo libro rispetto agli altri, la vicenda avrebbe potuto svolgersi in qualunque luogo. Lo stile di scrittura di De Giovanni è sempre  scorrevole e avvincente sia nel racconto delle indagini sia, soprattutto, nella caratterizzazione dei personaggi.

Stile
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Piacevolezza lettura
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Rappresentazione personaggi
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜
Trama
7/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜
Giudizio complessivo
8/10
⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜







Consiglio di lettura: sì

Nessun commento:

Posta un commento

Scrivi il tuo commento al post o cosa pensi del libro