Autore: Donato Carrisi Titolo: Io sono l'abisso Genere: Narrativa, Suspense, Thriller Editore: Longanesi Collana: LA GAJA SCIENZA Data di uscita: 2020 Pagine: 384 Ambientazione: Como (Lombardia) | |
Dal sito della casa editrice Longanesi: "Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma. Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. Scrittore, regista e sceneggiatore di serie televisive e per il cinema, è una firma del Corriere della Sera. È l’autore dei romanzi bestseller internazionali (tutti pubblicati da Longanesi) Il suggeritore, Il tribunale delle anime, La donna dei fiori di carta, L’ipotesi del male, Il cacciatore del buio, Il maestro delle ombre, L’uomo del labirinto - da cui ha tratto il film omonimo, La ragazza nella nebbia, dal quale ha tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente, Il gioco del suggeritore e La casa delle voci. Ha vinto prestigiosi premi in Italia e all’estero come il Prix Polar e il Prix Livre de Poche in Francia e il Premio Bancarella in Italia. I suoi romanzi, tradotti in più di 30 lingue, hanno venduto milioni di copie." |
Recensioni
Straordinario come sempre il maestro italiano del brivido, che ambienta la vicenda, ispirata a fatti veri, sul Lago di Como. (Tv Sorrisi e Canzoni)
Donato Carrisi scende ancora nel buio della mente e dei sentimenti. (Corriere della Sera)
Il destino del piccolo nuotatore riluttante è sepolto nelle profondità del lago.
Nel nuovo thriller di Carrisi un anonimo spazzino uccide bionde di mezza età che somigliano alla madre. Incontra una tredicenne che si vuole suicidare e una cacciatrice di mosche che conosce molti segreti. (Raffaella Silipo, Tuttolibri, La Stampa)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Non sa chi sia il suo vero papà, la sua è un’infanzia difficile, ma oggi la cosa ha poca importanza. Un bimbo e la sua mamma, è il giorno della grande avventura, la mamma gli insegnerà a nuotare. La gioia e l’aspettativa subiscono però uno scossone quando vede l’acqua fetida in cui lo ha portato sua madre e quando, ormai immerso nel liquido, si accorge che i braccioli hanno un buchino sufficiente ad abbandonarlo sospeso sull'abisso. Chiede aiuto ma sua madre si allontana, lo lascia lì. Il bimbo scopre allora una forza sconosciuta, celata finora sotto rotoli di grasso. Riesce a salvarsi ed ha due consapevolezze: sua madre l’ha lasciato e ora lui sa nuotare.
Sono trascorsi anni, ora è diventato l’uomo che pulisce.
Il lago di Como s'intravede all'orizzonte, sono le cinque meno dieci. L'uomo che pulisce sta per iniziare un’altra giornata del suo lavoro di raccolta della spazzatura. Egli sa che il suo lavoro è necessario e che sono proprio i rifiuti a celare i più profondi segreti delle persone, che lui sa interpretare e sa come usare. Ogni verità ha il suo punto debole ed anche lui nasconde un segreto. L'uomo che pulisce vive giorni scanditi da abitudini e ritmi consolidati, con l'eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Non sa però che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall'incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un'ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l'uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c'è un'altra cosa che l'uomo che pulisce non può sapere: là fuori c'è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l'oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C'è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l'ombra invisibile che si trova al centro dell'abisso.
Le vicende narrate sono ispirate ad una storia vera, che Carrisi utilizza in modo magistrale. Il tema della complessità della mente umana ritorna spesso nei libri di Carrisi e lo troviamo anche al centro di questo romanzo, forse non il migliore dell'autore ma, a mio giudizio, buono. La trama è ben strutturata ed il libro risulta coinvolgente, anche nella sua "durezza". Più che per i colpi di scena o per l'azione, ciò che tiene avvinti alla narrazione è il lato psicologico. Lo stile di scrittura è sempre quello di Carrisi, lineare e coinvolgente.
Stile | 8/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜ |
Piacevolezza lettura | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Rappresentazione personaggi | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Trama | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Giudizio complessivo | 7/10 | ⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬛⬜⬜⬜ |
Consiglio di lettura: sì
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