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Autore: Massimo Carlotto
Titolo: La signora del martedì
Genere: Mystery, Giallo, Narrativa psicologica
Editore: E/O
Collana: Dal Mondo
Data di uscita: gennaio 2020
Pagine: 224
Ambientazione: pensione Lisbona, città non identificata
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Dal sito della casa editrice E/O:
"Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956. Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 con il romanzo Il fuggiasco, pubblicato dalle Edizioni E/O e vincitore del Premio del Giovedì 1996. Per la stessa casa editrice ha scritto: Arrivederci amore, ciao (secondo posto al Gran Premio della Letteratura Poliziesca in Francia 2003, finalista all’Edgar Allan Poe Award nella versione inglese pubblicata da Europa Editions nel 2006), La verità dell’Alligatore, Il mistero di Mangiabarche, Le irregolari, Nessuna cortesia all’uscita (Premio Dessì 1999 e menzione speciale della giuria Premio Scerbanenco 1999), Il corriere colombiano, Il maestro di nodi (Premio Scerbanenco 2003), Niente, più niente al mondo (Premio Girulà 2008), L’oscura immensità della morte, Nordest con Marco Videtta (Premio Selezione Bancarella 2006), La terra della mia anima (Premio Grinzane Noir 2007), Cristiani di Allah (2008), Perdas de Fogu con i Mama Sabot (Premio Noir Ecologista Jean-Claude Izzo 2009), L’amore del bandito (2010), Alla fine di un giorno noioso (2011), Il mondo non mi deve nulla (2014), la fiaba La via del pepe, con le illustrazioni di Alessandro Sanna (2014), La banda degli amanti (2015), Per tutto l'oro del mondo (2016) e Blues per cuori fuorilegge e vecchie puttane (2017).Sempre per le Edizioni E/O cura la collezione Sabot/age.
Per Einaudi Stile Libero ha pubblicato Mi fido di te, scritto assieme a Francesco Abate, Respiro corto, Cocaina (con Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo) e, con Marco Videtta, i quattro romanzi del ciclo Le Vendicatrici (Ksenia, Eva, Sara e Luz).
Per Rizzoli ha pubblicato nel 2016 Il Turista.
I suoi libri sono tradotti in molte lingue e ha vinto numerosi premi sia in Italia che all’estero. Massimo Carlotto è anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti."
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Eppure nessuno è del tutto innocente, tutti hanno una propria colpa nascosta e d’altra parte nessuno è completamente iniquo, davvero colpevole. Carlotto ha il senso delle sfumature, necessario per fare di una storia a tratti surreale, non priva di punte granguignolesche, una chiave per comprendere la realtà, una scorciatoia sul sentiero del realismo (Andrea Colombo, Il Manifesto)
Lo sguardo malinconico è sempre quello. Malinconico ma non triste. Anzi, da questo ultimo romanzo di Massimo Carlotto si esce persino con una fragile ipotesi di salvezza. (Alberto Riva, il Venerdì di Repubblica)
La verità c'entra poco, la sua ricerca non è importante quanto la sensazione. E' un teatro umorale quello nel quale abitiamo e che Carlotto descrive. "La signora del martedì", è un noir bellissimo e triste, che giudica noi e il nostro fallace modo di essere. Imperdibile. (Tatiana Vanini, librierecensioni.com)
Trama (non viene mai svelato il finale)
Un pornodivo sul viale del tramonto e reduce da un ictus, Bonamente Fanzago, nome d'arte Zagor, vive alla pensione Lisbona, gestita dal signor Alfredo Guastini, un transessuale sessantenne che indossa abiti femminili. L'attore in passato aveva fatto anche il gigolò, ora ha una sola cliente, la signora del martedì. Si sono incontrati alla pensione Lisbona per nove anni, sempre di martedì, tra le 15 e le 16. Ora lui ha scoperto di essersi innamorata di lei, che però non contraccambia il sentimento. La signora è tale Alfonsina Malacrida, nota come Nanà, prostituta e incarcerata in passato con l'accusa di omicidio. Sembrerà strano ma la signora Alfonsina è autrice di libri di favole per bambini.
Per porre termine a questa storia e per proteggere la salute dell'attore, suo ospite, il signor Alfredo segue la signora e pensa di aver scoperto che è l'amante dell'avvocato Fontana, con cui vive. Si reca dall'avvocato per informarlo della relazione tra la sua Nanà e il gigolò, ma viene insultata e spinta a terra. Quando il signor Alfredo, tornato alla sua auto, riparte e se lo trova davanti, sterza troppo tardi. Da questo episodio nasce una sciagurata concatenazione di eventi e di effetti collaterali.
Giudizio personale
Carlotto immerge il suo intreccio narrativo nell'abisso della marginalità, facendoci riflettere su realtà e apparenza, su giudizi e pregiudizi, verità o falsità. Lo fa con uno stile narrativo piacevole e scorrevole in cui, a dir la verità, l'atmosfera noir si stempera molto. La forza del libro sono i personaggi più che la trama, improbabili ma descritti con affetto, precisione e delicatezza.
Stile
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7/10
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Piacevolezza lettura
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7/10
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Rappresentazione personaggi
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7/10
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Trama
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6/10
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Giudizio complessivo
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7/10
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Consiglio di lettura: sì
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